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Coronavirus in Italia, ultime notizie. Il bollettino: 1.869 casi e 17 decessi. Conte: “Non siamo ancora fuori dalla pandemia”

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Misure di sicurezza Credits: ANSA

Coronavirus in Italia, le ultime notizie di oggi

CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE – Sono 47.718 le persone attualmente positive al Coronavirus in Italia. Qui le ultime notizie sul Covid-19 nel mondo. Di seguito tutte le ultime notizie di oggi, sabato 26 settembre 2020, legate al Coronavirus in Italia, aggiornate in tempo reale.

Ore 19.40 – Conte: “Non siamo ancora fuori dalla pandemia” – “Dobbiamo incrociare le dita, non siamo fuori dalla pandemia” nonostante “alcune sparute espressioni di negazionismo. Siamo in condizioni difficili ma se riusciremo a rispettare le regole, a gestirla con la prudenza necessaria, ne usciremo quanto prima. Ci può essere una ripresa della vita sociale ed economica con poche regole”. Lo dice il premier Giuseppe Conte al festival dell’Economia di Trento. “Continuiamo a riprendere la vita sociale con fiducia , ma anche con responsabilità. Se gli italiani – ma non me lo immagino – dovessero smettere di adottare le semplici norme di prevenzione e rispettare le regole ci troveremmo situazione diffusiva di contagio incontrollabile”, aggiunge

Ore 17.15 – Il bollettino della protezione civile – È di 48.593 persone attualmente positive (+875), 35.818 morti (+17), 223.693 guariti (+977),  per un totale di 308.304 casi (+1.869), il bilancio della pandemia da Coronavirus in Italia emerso dal bollettino quotidiano diffuso dal ministero della Salute e dalla Protezione Civile. Dei 48.593 pazienti attualmente positivi, 2.746 sono ricoverati con sintomi (+9), 247 sono in terapia intensiva (+3) e 45.600 sono invece in isolamento domiciliare (+863). Anche oggi si registra un aumento dei nuovi casi ( per la precisione 1.869 contro i 1.912 di ieri). Più o meno stabile il numero dei tamponi effettuati: 104.387 contro i 107.269 test realizzati nella giornata di ieri. Qui il bollettino completo.

Ore 16.51 – Salvini: “Io negativo a test Covid. Solo male al collo” – “Macché febbre. Solo mal di collo, negativo a ogni test sul virus (fatto anche ieri), evitino di scrivere sciocchezze”. Così il segretario leghista Matteo Salvini risponde a chi gli chiede del suo stato di salute dopo che, durante un comizio a Formello, ha detto che il medico gli aveva consigliato di stare a casa. “Ci tenevo a essere qua anche se un po’ febbricitante”, dice in un video pubblicato da Repubblica.it. Il segretario leghista è sotto terapia cortisonica da qualche tempo per un forte dolore al collo accusato durante la campagna elettorale delle regionali in cui si è sottoposto a lunghi tour de force di ‘selfie’ al termine dei comizi.

Ore 13.30 – Berlusconi ancora positivo al Coronavirus dopo un mese: in isolamento a Arcore – Nuovo tampone positivo per Silvio Berlusconi. Dopo il ricovero al San Raffaele, il Cav sta trascorrendo la quarantena a Villa San Martino, in un isolamento quasi completo. Con lui, nella residenza di Arcore, la compagna Marta Fascina. Berlusconi la prossima settimana compirà 84 anni, ma per evitare contatti non ci sarà nessuna festa di compleanno. L’ex premier non avrebbe sintomi rilevanti, a quanto si apprende, a parte l’astenia tipica della convalescenza post Covid, che talvolta incide sull’umore, anche in un paziente combattivo come il Cav. La situazione sarebbe sotto controllo, sempre monitorata dal professor Alberto Zangrillo.

Ore 11.00 – Sicilia, pronta ordinanza mascherine all’aperto – Il presidente della Regione, Nell Musumeci, spiega che si tratta di misure restrittive di fronte ad “assembramenti davvero inconcepibili” e di misure “che avremmo potuto evitare se avessimo avuto tutti responsabilità

Ore 09.30 – Zingaretti: “Meno movida per tenere scuole aperte” – “Se vogliamo tenere aperte le scuole e le università è molto importante quello che si fa dentro questi luoghi, ma è anche molto importante la movida notturna, continuare a stringere i denti e non affollare le metropoli di eventi di massa che sono possibili focolai. Se dobbiamo costruire una gerarchia, la prima da salvaguardare, e sono d’accordo con il presidente Conte, è la scuola e l’università”.  Cosi’ il leader del Pd e governatore del Lazio Nicola Zingaretti.

Ore 07.30 – Covid, lockdown fino al 2 ottobre in un comune della Sardegna – Lockdown totale fino al 2 ottobre: è quanto è stato predisposto a Aidomaggiore, comune sardo in provincia di Oristano. Da oggi e fino a venerdì 2 ottobre, i cittadini del comune potranno uscire di casa solo per motivi di necessità e urgenza. Chiuse anche tutte le attività commerciali, escluse quelle che vendono generi di prima necessità. La decisione è stata presa dalla vicesindaca Maria Lourdes Pala, che al momento fa le funzioni del sindaco, risultato positivo al Covid. Come si legge nell’ordinanza, la decisione è stata presa a causa del “peggioramento della situazione epidemiologica e la crescente diffusione del Covid-19 che ha fatto registrare, alla data odierna, due casi nel Comune di Aidomaggiore e, numerosi cittadini sono in attesa di effettuare il tampone naso-faringeo, poiché venute a contatto con soggetti positivi”.

Ore 07.00 – Focolaio in provincia di Treviso: chiuso reparto di un ospedale – A Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, un focolaio di Coronavirus è scoppiato all’ospedale San Giacomo: 19 persone sono risultate positive ai tamponi effettuati nelle scorse ore. Nello specifico si tratta di 6 pazienti (4 sono asintomatici, 2 hanno lievi sintomi), 10 operatori sociosanitari, un medico e 2 infermieri. Come riposta Il Gazzettino di Treviso, “alla luce di questi numeri la direzione dell’Ulss 2 ha deciso di chiudere, almeno per i prossimi dieci giorni, l’intero reparto del San Giacomo mettendo in isolamento i 19 positivi. I pazienti che si negativizzeranno nei prossimi giorni verranno dimessi di volta in volta liberando l’Unità di Medicina. L’ipotesi è che il focolaio sia partito da un operatore contagiato da una persona esterna al reparto di Medicina”.

CORONAVIRUS ULTIME NOTIZIE: COSA È SUCCESSO IERI

Speranza: “Pronti a ogni evenienza” – “Sullo stato d’emergenza faremo una valutazione da qui a qualche settimana quando arriverà a scadenza, e ci teniamo pronti a ogni evenienza, abbiamo bisogno di essere pronti a misure, qualora dovessero essere necessarie, a livello di piccoli territori, a livello sub-provinciale, escludiamo in questo momento interventi più larghi”. Lo ha dichiarato al Tg3 il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha aggiunto: “Le parole dell’Oms fanno piacere e sono un riconoscimento sopratutto per gli italiani. Oggi l’Italia sta un po’ meglio rispetto ad altri paesi europei, ma il virus circola in maniera significativa. Dobbiamo continuare a tenere alto il livello di attenzione”.

Report ministero-Iss: 2.868 focolai attivi, Rt a 0,95 – Sono 2.868 i focolai attivi in Italia, di cui 832 nuovi: è quanto emerge dal report ministero-Iss sull’andamento dell’epidemia di Coronavirus nella settimana 14-20 settembre. La maggior parte dei focolai continua a verificarsi in ambito domiciliare/familiare con un lieve aumento dei focolai associati ad attività ricreative e all’ambito lavorativo. Nel periodo 3-16 settembre 2020, l’Rt, l’indice di contagio, calcolato sui casi sintomatici è pari a 0,95, al di sotto di 1 nel suo valore medio per la seconda settimana consecutiva. Leggi la notizia completa.

Immuni: 6,4 milioni di download – Ad oggi 6,4 milioni di persone hanno scaricato l’app Immuni, ossia il 17% degli smartphone che ci sono in Italia, esclusi quelli in possesso dai minori di 14 anni. Lo riferiscono all’Agi fonti del ministero dell’Innovazione.

Calabria: obbligo mascherine anche all’aperto – Con un’ordinanza adottata nella giornata di oggi, il presidente della regione Calabria Jole Santelli ha disposto fino al 7 ottobre “l’obbligo di utilizzo della mascherina anche all’aperto per tutti i cittadini, esclusi i bambini al di sotto dei 6 anni e le persone con disabilità non compatibile con l’uso dei dispositivo di protezione”.

Lazio: 230 casi di cui 113 a Roma – “Su oltre 11mila tamponi oggi nel Lazio si registrano 230 casi. Di questi 113 sono a Roma e due i decessi. Stesso numero di ieri nonostante un aumento del numero dei tamponi, dati in calo a Roma e lieve aumento nelle province. Bisogna mantenere alta l’attenzione”. È quanto dichiara l’assessore alla Salute della regione Lazio Alessio D’Amato.

Scuola, in Italia già oltre 400 quelle colpite: 75 sono state chiuse – Lo scorso 14 settembre è scattata l’ora zero per le scuole italiane post-Coronavirus: con il ritorno tra i banchi, però, si sono moltiplicati i contagi all’interno delle classi di tutto il Paese. In questi giorni, più volte abbiamo sentito di piccoli focolai esplosi nelle scuole, costrette a sanificare gli ambienti e mettere in quarantena l’alunno positivo. Al momento, sono in tutto 417 le scuole in cui si è registrato almeno un caso di positività al Covid-19. Tra queste, ben 75 sono state costrette a chiudere almeno per qualche giorno, in attesa di disinfettare i locali. Sono in tutto 45, invece, i focolai esplosi. Qui tutti i dettagli.

Maestra positiva nel Novarese, in corso 150 tamponi – Sono in corso di esecuzione in queste ore presso l’hotspot scolastico dell’Asl di Novara, allestito presso il reparto di pediatria dell’Ospedale di Borgomanero, su una sessantina di alunni, oltre a numerosi insegnanti ed operatori scolastici di due scuole. Si tratterebbe, secondo quanto appreso, complessivamente di circa 150 persone. Lo screening è stato reso necessario dopo l’individuazione di un caso di positività di una maestra che lavora all’istituto comprensivo ‘Borgomanero 2’ e che ha a che fare con due plessi che fanno parte dell’istituto: le scuole dell’infanzia ‘Pascoli’ e ‘Lucchini’. Le lezioni nelle classi interessate sono state sospese. Dalla scuola fanno sapere che tutte le misure previste dai protocolli di sicurezza sono state attivate immediatamente, che è già in corso la sanificazione degli ambienti, e che si attende l’esito del tampone per le successive decisioni

Benevento, 6 migranti positivi in un centro di accoglienza – Sei ospiti di un centro di accoglienza per migranti in via Cocchia nel rione Libertà di Benevento sono risultati positivi al Coronavirus e tra la popolazione del quartiere si è diffusa la paura, al punto che le forze dell’ordine hanno dovuto presidiare per tutta la notte scorsa la struttura. I residenti avevano infatti  segnalato il tentativo di fuga di due ospiti che, annodando delle lenzuola, hanno cercato di calarsi dalle finestre del primo piano della dell’edificio. Il tentativo di fuga è stato sventato, ma la preoccupazione che qualcuno possa allontanarsi dalla struttura resta, al punto che il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ha chiesto al prefetto, Francesco Cappetta, la convocazione urgente del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Intanto l’Asl di Benevento ha avviato lo screening di tutte le persone presenti nella struttura di via Cocchia. Sono stati eseguiti i tamponi sul personale in servizio e su tutti i fruitori del centro. L’esito degli esami si dovrebbe conoscere nella giornata di domani.

Guerra (Oms): “Non possiamo permetterci riapertura stadi” – “Non credo che possiamo permetterci altre aperture poco gestibili come nel caso degli stadi. Capisco sia necessario tornare alla normalità quanto prima ma la cautela è d’obbligo. Sarà comunque necessaria una disciplina molto rigorosa da parte dei tifosi”. Lo ha detto il direttore aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Ranieri Guerra, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei. “Sono rimasto meravigliato – ha proseguito Guerra – nel sentire Boris Johnson parlare in questa maniera del suddito britannico rispetto agli italiani. Noi italiani siamo un popolo strano, un popolo di anarchici, di individualisti, spesso refrattari alla disciplina. Ora il paradosso è che stiamo seguendo le regole con estrema disciplina e sacrifici”. Vedremo una risalita dei contagi – ha sottolineato Guerra a InBlu Radio – soprattutto con la riapertura delle scuole. La prima settimana di ottobre sarà la prova vera e decisiva su cosa sta succedendo ma quello che mi preoccupa di più è il fatto che poi ci sarà un ulteriore periodo di incubazione per capire se la trasmissione del virus a livello delle famiglie può aumentare”. “In Italia la situazione sui numeri è meno grave perché abbiamo avuto un lockdown molto rigoroso a cui la gente ha aderito nonostante le difficoltà e i problemi. L’economia è venuta dopo il salvataggio delle vite umane e dopo la capacità di circoscrivere il focolaio in Lombardia. E poi è stato messo in piedi un sistema di monitoraggio estremamente accurato”, ha concluso Guerra.

Alto Adige, scuola chiusa per 15 giorni a Merano – L’istituto scolastico ‘Gandhi’ di Merano in Alto Adige è stato chiuso per 15 giorni a seguito dell’accertamento di 5 casi di Coronavirus tra gli studenti di una classe. Registrati inoltre cinque nuovi casi al Covid-19 in alcuni istituti in lingua italiana di Bolzano: al liceo classico ‘Carducci’, al liceo scientifico ‘Torricelli’, all’Ite ‘Cesare Battisti’, alla scuola primaria ‘Longon’ e  alla scuola dell’infanzia Casa del Bosco.

Il virologo Palù: “Carica virale in aumento rispetto all’estate” – “La carica virale del Covid-19 questa estate era nettamente più bassa. Le cose stanno cambiando, quindi ci sono casi anche con concentrazione elevata di virus. Per questo agente patogeno, però, non c’è a disposizione uno studio per sapere quale sia la carica effettiva e si può dedurre solo dai cicli di amplificazione del virus”. Lo ha detto il professor Giorgio Palù, virologo, già presidente delle Società Italiana ed Europea di Virologia, ospite a ‘Radio anch’io’ di Giorgio Zanchini. “In Spagna abbiamo 700mila casi, in Francia 500mila, nel Regno Unito 400mila, mentre in Italia 350mila – ha detto ancora il virologo – il motivo di questa differenza è forse nel fatto che noi abbiamo osservato un lockdown più serio, ma non c’è un’analisi dettagliata di come siano mutati i virus. Sappiamo dalle evidenze scientifiche che sta circolando un ceppo mutato, ma non troppo dissimile da quello originale di Wuhan”.

Fico: “Lavoriamo benissimo. Visto Regno Unito e Francia?” – “Possiamo dire che, in qualche modo, è in corso la seconda ondata. Certo, se vediamo Paesi amici come l’Inghilterra o la Francia, noi stiamo lavorando benissimo come sistema Paese”. Lo dice il presidente della Camera, Roberto Fico, a margine di un convegno a Napoli. “Speriamo di risolvere il prima possibile la situazione – aggiunge – e che i contagi inizino a diminuire”.

Puglia, Raffaele Fitto positivo – Raffaele Fitto è positivo al Covid 19: ne ha dato notizia lo stesso candidato del centrodestra alle Regionali di qualche giorno fa (dove è stato sconfitto da Michele Emiliano) con un post su Facebook. Mercoledì si era diffusa la notizia della positività di un suo collaboratore, per cui sia Fitto che il suo staff sono stati sottoposti alle verifiche del caso. “Solo io e mia moglie siamo risultati positivi anche se al momento senza sintomi – si legge sulla sua pagina Facebook -. Continuerò ovviamente la quarantena fino a nuove indicazioni da parte delle autorità sanitarie. Spero che almeno su questo gli odiatori professionisti si prendano una bella pausa”, conclude il post. Qui tutti i dettagli.

Puglia, focolaio dopo matrimonio: 46 in isolamento, anche un bambino – A San Vito dei Normanni, in Puglia, è esploso un focolaio di Coronavirus originatosi in un matrimonio e arrivato fino a un asilo, in cui un bambino che aveva partecipato alla cerimonia è stato trovato positivo. Il matrimonio è stato celebrato a San Michele Salentino: tra gli invitati, tanti ospiti stranieri, soprattutto provenienti dalla Spagna. A quanto pare, la mamma del bambino – che lavora come estetista – ha contratto il virus dalla sposa, anche lei positiva, e poi lo ha trasmesso al figlio. Un centinaio i test eseguiti dalla Asl, tra i partecipanti alla cerimonia: 12 i casi positivi riscontrati finora, compreso quello di una ballerina, anche lei di San Vito. E 16 in tutto le persone poste in isolamento fiduciario: familiari e contatti stretti dei contagiati. In via precauzionale, l’asilo è stato chiuso e sono state messe in isolamento domiciliare circa 30 persone: i compagni del bambino e i genitori, che domani saranno sottoposti a tampone.

Emilia-Romagna, nuova ordinanza di Bonaccini: pubblico per calcio, basket e volley – Ripartono le partite di calcio professionistico, di pallavolo e basket in Emilia Romagna con la partecipazione del pubblico, seppur limitata nel rispetto delle regole di sicurezza. Con una propria ordinanza firmata nel pomeriggio, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, autorizza la partecipazione del pubblico entro il limite dei 1.000 spettatori alle partite di calcio professionistico in programma domenica 27 settembre a Bologna (Bologna-Parma) e a Reggio Emilia (Reggiana-Pisa) e mercoledì 30 settembre a Ferrara (Spal-Bari) e sempre a Reggio Emilia (Reggiana-Monopoli). La partecipazione del pubblico dovrà avvenire nel pieno rispetto del decreto della presidenza del Consiglio dei ministri del 7 agosto e delle linee guida regionali per la partecipazione del pubblico agli eventi sportivi.    Una deroga al numero massimo di spettatori è poi concessa per lo svolgimento delle partite valide per i campionati di pallavolo e della Legabasket che si terranno il 27 settembre a Bologna (Virtus Bologna- Cantù), a Casalecchio di Reno (Bologna) (Pallacanestro Reggiana-Olimpia Milano), a Ravenna (Consar Ravenna-Piacenza) e a Modena (Leo Shoes Modena-Monza), consentendo l’accesso del pubblico negli impianti sportivi nel limite del 25% della capienza, nel rispetto di specifiche condizioni. La mascherina va indossata per tutta la durata dell’evento se al chiuso, all’aperto fino al raggiungimento del posto e, comunque, ogni qualvolta ci si allontani dallo stesso, come indicato dalla precedente ordinanza regionale sugli eventi sportivi.

Ancora contagi a Barletta, chiuso liceo – Aumentano i contagi da Covid-19 a Barletta, dopo i sei casi positivi di insegnanti accertati ieri all’istituto scolastico comprensivo “Mennea” con conseguente chiusura di tre plessi dello stesso fino al 30 settembre. Nella giornata di oggi sono stati accertati i casi di un’insegnante dell’istituto comprensivo Girondi (che ieri notte si è recata al pronto soccorso risultando positiva) e di uno studente del liceo scientifico Cafiero. Per questo, in mattinata, le lezioni al Cafiero sono terminate in anticipo e il dirigente ha disposto la chiusura del plesso per due giorni, con quarantena per l’intera classe e i docenti del ragazzo risultato positivo. Non sarà preso, invece, un provvedimento di chiusura per l’istituto Girondi perché i docenti entrati in contatto con l’insegnante contagiata, in serata sono risultati tutti negativi. Per questo la scuola risulta ‘Covid-free’. La situazione rimane però complicata con cento persone in quarantena in tutta la città, come ha spiegato questa sera il sindaco Cosimo Cannito durante una conferenza stampa, seguita a una riunione tenuta in prefettura nel pomeriggio, per annunciare alcune misure. “Abbiamo deciso che le scuole non saranno mai più chiuse”, ha detto. La decisione spetterà, a seconda del tipo di scuole, al sindaco o al presidente della Provincia su proposta del direttore del dipartimento di prevenzione, “il quale sulla base dei dati diagnostici relativi ai contagiati deciderà – ha spiegato ancora Cannito – di volta in volta se chiudere o non chiudere, perché questa non è una situazione che è nata oggi, ma che probabilmente dovremo gestire nell’arco dell’anno scolastico”. Cannito ha riferito anche di un colloquio telefonico con il professor Pier Luigi Lopalco, l’epidemiologo designato dal governatore Emiliano a diventare assessore alla Salute, con il quale “abbiamo condiviso questo indirizzo: i genitori devono fare la loro parte”. “Non è possibile che la mattina, alla scuola, si chiedano delle precauzioni molto importanti, molto stringenti, e poi il pomeriggio tutti i ragazzi circolino per la città senza mascherina”, ha sottolineato Cannito. “Stamattina, al comandante della Polizia municipale, d’intesa con Giunta e Consiglio, abbiamo consegnato il compito di sanzionare chi non porta la mascherina e i locali al cui interno non si rispettano le regole anti-Covid”, ha detto. “Ma da soli non ce la faremo mai, se non c’è la collaborazione dei cittadini, dei genitori, dei gestori dei pub, dei titolari dei ristoranti. La situazione – ha concluso – è abbastanza preoccupante”.

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