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Mancata chiusura Alzano e Nembro, Codacons denuncia: “Borrelli ha mentito alla stampa”

Immagine di copertina
Angelo Borrelli Credits: Ansa

Attacco frontale dell'Associazione dei consumatori al capo della Protezione Civile: "C'è una totale mancanza di trasparenza, i documenti sono secretati, quando invece dovrebbero essere di interesse pubblico"

“Il capo della Protezione Civile mente alla stampa”, questo è l’attacco che si legge in una nota del 13 aprile dell’associazione dei consumatori Codacons nei confronti di Angelo Borrelli. La nota fa riferimento ad un’affermazione del capo della Protezione Civile durante la conferenza per il bollettino di sabato 11 aprile. Alla domanda circa la segretezza dei documenti visionati e validati dal Comitato tecnico scientifico per decidere sulla chiusura a zona rossa dei comuni della bergamasca di Alzano Lombardo e Nembro, di cui noi di TPI abbiamo parlato in un’inchiesta in più parti, Borrelli ha risposto che “le misure sono state adottate in assoluta trasparenza. Nulla di secretato, sono gli atti normali del Comitato tecnico-scientifico”. Ma il Codacons lo smentisce.

Codacons contro Borrelli

“Una risposta – continua la nota– che contrasta con alcuni documenti in possesso del Codacons e che dimostrano una totale mancanza di trasparenza in fatto di attività della Commissione. Lo scorso marzo, quando gli ospedali del nord Italia si trovavano allo stremo, l’associazione, dopo alcuni contatti con una azienda cinese, aveva segnalato alla Protezione civile 350 ventilatori disponibili ad arrivare in pochi giorni in Italia”. La pec inviata dal Codacons rimase tuttavia senza alcuna risposta, se non per un messaggio del dott. Giusto Tagarro che informava come i ventilatori in questione fossero stati ritenuti non idonei dalla Commissione tecnico-scientifica. A questo punto il Codacons presentava formale istanza d’accesso in cui chiedeva le ragioni di tale rifiuto, e l’incredibile risposta a firma del Vice Capo di Gabinetto del Ministero della salute, Tiziana Coccoluto, nella quale si legge: “I verbali contenenti il parere del Comitato Tecnico Scientifico, di cui all’art. 2 dell’Ordinanza della Protezione Civile 3.02.2020 n. 630, sono secretati”. Ecco la risposta del Vice Capo di Gabinetto del Ministero della salute, Tiziana Coccoluto:

La nota del Codacons si conclude sottolinenando le conseguenze legali dell’affermazione del Capo della Protezione Civile: “Una risposta che smentisce quanto affermato da Angelo Borrelli circa la totale trasparenza dell’operato della Commissione, e sulla quale ora si pronuncerà il Tar del Lazio, che dovrà decidere se possa essere posto il segreto su atti di interesse generale e che sabato il capo della Protezione civile ha confermato non essere segreti. E se Borrelli ha consapevolmente mentito alla stampa nel corso della conferenza stampa di sabato scorso, farebbe bene a dimettersi”.

La risposta della Protezione Civile

Il ministero della Salute dice dunque che questi atti sono secretati. Noi di TPI abbiamo chiesto una risposta direttamente alla Protezione Civile, che smentisce il Ministero: “I documenti non sono secretati – spiega Pier Francesco Demilito, capo ufficio stampa della Protezione Civile – tuttalpiù sono riservati. Coccoluto ha dato una definizione sbagliata. Quegli atti non sono certo sul sito a consultabili da tutti, per la chiara delicatezza del tema, ma per la stampa basta fare una richiesta di accesso agli atti per poterli visionare”.

Come abbiamo raccontato nell’inchiesta in più parti a firma di Francesca Nava, Alzano e Nembro non sono mai stati chiusi a zona rossa e i documenti del Comitato tecnico scientifico risalenti a quella prima settimana di marzo, cruciale per la diffusione dell’epidemia in quello che poi è diventato il peggior focolaio d’Europa, non sono al momento visionabili.

L’inchiesta di TPI sulla mancata chiusura della Val Seriana per punti:

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