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Coronavirus in Italia, ultime notizie. Conte: “Natale? No veglioni, baci e abbracci”. In vigore norme per differenziazioni province. Sono 201 i medici morti in Italia, 22 nella seconda ondata

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Coronavirus in Italia, le ultime notizie di oggi

CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE – In 17 Regioni italiane è stata superata la soglia critica delle Terapie Intensive. Qui le ultime notizie sul Covid-19 nel mondo. Di seguito tutte le ultime notizie sul Coronavirus in Italia di oggi, giovedì 19 novembre 2020, aggiornate in tempo reale.

Ore 19 – Covid: in vigore norme per differenziazioni province – Le norme che consentirebbero alle regioni in zona rossa o arancione di esentare alcune province dalle misure più stringenti sono già in vigore con il Dpcm del 3 novembre scorso. Per le regioni ‘rosse’ o ‘arancioni’ il Dpcm stabilisce: “Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19, con ordinanza del Ministro della salute, adottata sentiti i Presidenti delle Regioni interessate, sulla base del monitoraggio dei dati epidemiologici secondo quanto stabilito nel documento di “Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno invernale”, condiviso dalla Conferenza delle Regioni e Province autonome l’8 ottobre 2020 nonché sulla base dei dati elaborati dalla cabina di regia di cui al  decreto del Ministro della salute 30 aprile 2020, sentito il Comitato tecnico scientifico sui dati monitorati, sono individuate le Regioni che si collocano in uno “scenario di tipo 3 (oppure di tipo 4 n.d.r.)” e con un livello di rischio “alto” di cui al citato documento di Prevenzione.
Con ordinanza del Ministro della salute adottata ai sensi del comma 1, d’intesa con il presidente della Regione interessata, può essere prevista, in relazione a specifiche parti del territorio regionale, in ragione dell’andamento del rischio epidemiologico, l’esenzione dell’applicazione delle misure di cui al comma 4”. Le misure del comma 4 sono quelle che limitano ulteriormente per le zone ‘rosse’ o ‘arancioni’ gli spostamenti, le aperture di ristoranti e bar, l’attività scolastica, le attività commerciali.

Ore 18,30 – Covid: Arcuri, numeri crescono ma forza virus si sta riducendo – “I numeri sono in progressiva crescita ma dobbiamo fare sforzo per cercare di entrarci più dentro. Questi numeri ci dicono che la forza del virus è ancora molto rilevante ma nella realtà questa forza, grazie alle misure messe in campo, si sta riducendo”. Lo ha detto il Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, nel corso del punto sulle attività per il contrasto e il contenimento dell’epidemia.

Il ritmo di crescita del contagio va decelerando“. Lo ha detto il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, nel corso di una conferenza stampa. “Nelle ultime quattro settimane si è affievolito – ha spiegato Arcuri – e negli ultimi sette giorni si è lievemente ridotto, del 4%”.

“I ricoverati in terapia intensiva sono 3.712; i posti letto sono 10.025“. Lo ha detto il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, nel corso di una conferenza stampa convocata per fare il punto sulle attività di contenimento e contrasto all’epidemia. “Sono 8.555 posti già attivati, oppure attivabili con le dotazioni date alle Regioni – ha ricordato Arcuri – Abbiamo distribuito 3.846 ventilatori ed altri ne distribuiremo, per arrivare ad un totale di 11.200 posti letto”.

Ore 18 – Covid: Fontana, governo vuole mantenere misure fino al 3/12. No richieste differenziazione territoriale – “È stato detto, anche da parte del ministro Boccia, che il governo vorrebbe mantenere le misure e la situazione odierna fino al 3 dicembre”. A dirlo è il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante un punto stampa dopo che oggi c’è stato un confronto tra le Regioni e il governo.

“Ho avuto due incontri con sindaci comuni capoluogo e presidenti province per una valutazione della situazione. E tutti quanti abbiamo deciso di continuare questa battaglia in maniera unitaria, di non fare richieste di differenziazione territoriali, anche sulla base degli esami dei dati che confermano come in questo momento l’epidemia in regione sta assumendo un comportamento unitario, cioè i dati delle singole province sono sovrapponibili”, continua Fontana.

“È importante la volontà di continuare in modo unitario questa battaglia, come unitaria fu la scelta di assumere l’ordinanza del 22 ottobre”, ha aggiunto Fontana. Infine, il governatore ha sottolineato come “il miglioramento graduale ma costante ha trovato oggi conferma nel fatto che dopo giorni e giorni si è assistito alla riduzione del numero di persone ricoverate in ospedale. Questo è molto importante, dimostra come le misure che avevamo assunto il 22 ottobre abbiano creato dei risultati positivi. Alla fine di questa settimane assisteremo anche all’esito che ulteriore restringimento disposto dal governo potrà determinare”.

Ore 17,30 – Covid, 36.176 nuovi casi e 653 morti: il bollettino del 19 novembre – (Qui il bollettino) Si conferma in rallentamento la curva epidemica in Italia: crescono i nuovi casi ma anche i tamponi. Sono 36.176 i contagi delle ultime 24 ore, contro i 34.283 di ieri, ma con 250.186 tamponi, quasi 16mila più di ieri. La percentuale positivi/tamponi cala ancora per il terzo giorno di fila, seppur lievemente e passa dal 14,6 di ieri al 14,46 di oggi. In calo i decessi giornalieri, 653 oggi, esattamente 100 in meno di ieri, per un totale di 47.870. E’ quanto emerge dal bollettino quotidiano della Protezione Civile.

coronavirus bollettino oggi

Ore 16,30 – Covid: Di Lorenzo (Irbm), prime dosi vaccino a Natale – È vicino al traguardo il vaccino anti-Covid sviluppato da università di Oxford e Irbm di Pomezia e prodotto e commercializzato dalla multinazionale AstraZeneca. Tempi burocratici permettendo, le prime dosi del vaccino che parla anche italiano potrebbero arrivare a Natale. Lo dice all’AGI Piero Di Lorenzo, presidente e amministratore delegato proprio della Irbm, commentando i risultati di fase 2 pubblicati su “The Lancet”. “I dati pubblicati su “Lancet” evidenziano una forte risposta immunitaria generata dal nostro candidato vaccino negli over 70, cosa per nulla scontata”, spiega. “Sono molto confortanti anche i dati sulla sicurezza. Restiamo quindi in attesa, con fiducioso ottimismo, di chiudere in tempi molto brevi la sperimentazione di fase 3, con pubblicazione dei dati scientifici per dicembre”. E “per Natale – ha sottolineato Di Lorenzo – non è escluso che possano arrivare le prime dosi. Ma dipenderà dai tempi che si prenderanno le agenzie regolatorie”.

Ore 14,30 – Pg Torino: “Processi si devono fare, Stato intervenga” – “Credo che i processi si debbano fare e che la loro frammentazione non giovi ad alcuno, né all’accusa né alla difesa”. Lo ha detto il procuratore generale di Torino, Francesco Enrico Saluzzo, dopo la nota inviata ieri dal procuratore capo di Torino, Anna Maria Loreto, sulla necessità di non sospendere i processi nonostante l’emergenza Covid-19. Il 12 novembre, scorso, infatti, è stata rinviata l’udienza del processo “Fenice-Carminius”, che si sta celebrando ad Asti e che vede numerosi imputati detenuti con l’accusa di associazione di tipo mafioso. Il rinvio è stato disposto dal Tribunale per legittimo impedimento di un imputato detenuto risultato positivo al Covid19, con la conseguente impossibilità di farlo partecipare all’udienza tramite video conferenza. “Lo Stato deve fare quanto è nelle sue possibilità nei limiti costituzionali per garantire i cittadini – aggiunge il procuratore generale – evitando la possibilità che persone imputate di reati, tra i più gravi tra quelli previsti dall’ordinamento, possano essere scarcerate e riappropriarsi degli spazi criminali sul territorio”.

Ore 13,30 – Covid: Conte, Natale? No veglioni, baci e abbracci – “Il Governo non ha la palla di vetro, anche se ci sono primi segnali positivi. Non possiamo prevedere la situazione epidemiologica in prossimità del Natale. Dobbiamo predisporci ad un Natale più sobrio, senza veglioni, baci e abbracci. Pagheremmo a gennaio con più decessi”. Lo afferma il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, all’Assemblea Anci.

Ore 12,30 – Sono 201 i medici morti in Italia, 22 nella seconda ondata – Hanno superato quota 200 i medici deceduti durante l’epidemia di Covid-19; 22 sono stati vittima della seconda ondata, a partire dal 1° ottobre. Gli ultimi due nomi sul memoriale pubblicato sul Portale della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), listato a lutto dall’11 marzo, giorno della scomparsa di Roberto Stella, sono quelli di due colleghi iscritti all’Ordine di Foggia, deceduti a poche ore di distanza l’uno dall’altro: Mauro Cotillo, 58 anni, medico odontoiatra di Foggia e Giovanni Bissanti, 62 anni, medico di continuità assistenziale di Serracapriola. A comunicarlo alla Fnomceo, il Consiglio Direttivo dello stesso Ordine, che si stringe alle famiglie e alla comunità di colleghi. “Duecento colleghi deceduti per Covid-19 – sottolinea il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli – Non ce lo saremmo mai aspettati, quando tutto è iniziato. Eppure è successo”. “Il tema della sicurezza degli operatori sanitari deve essere una priorità di sanità pubblica, oggetto di una grande attenzione – commenta -. Gli ospedali si sono attrezzati per far fronte alla pandemia, creando percorsi sporchi e puliti e dotando il personale dei dispositivi individuali di protezione adeguati al grado di rischio. Lo stesso si deve fare sul terrtorio, potenziando le USCA, le Unità speciali dedicate alla cura del Covid-19, che devono affiancare e supportare i medici di famiglia, i pediatri di libera scelta, i medici di continuità assistenziale, del 118, delle Rsa, gli specialisti ambulatoriali in un percorso di cura in piena sicurezza, per gli operatori e per gli assistiti”. “La sicurezza è un diritto dei lavoratori, per i medici e gli operatori sanitari lo è in maniera particolare, in quanto è garanzia della sicurezza delle cure e dunque del diritto alla salute dei cittadini – conclude il Presidente Fnomceo – I medici hanno il diritto di curare i loro assistiti, e di poterlo fare in piena sicurezza”.

Ore 11,15 – Zaia: “Pressione in terapia intensiva ma mille posti letto pronti” – La vera differenza con marzo e aprile scorso è che ora non siamo in lockdown e abbiamo anche gli incidenti sul lavoro e gli incidenti stradali che entrano in terapia intensiva quindi con quasi 300 posti letto di terapia intensiva occupata da pazienti Covid la pressione la si sente. Abbiamo però la possibilità di arrivare a mille terapie intensive, bastano 36 ore ad allestire i letti mancanti”. A dirlo è stato il governatore del Veneto Luca Zaia parlando nel corso di un punto stampa organizzato alla sede della Protezione civile di Marghera (Venezia).

Ore 07,30 – Spadafora: “Prepararsi a una proroga della chiusura delle palestre” – “Non credo che esistano purtroppo le condizioni sanitarie, in questo momento, per poter prevedere nel nuovo Dpcm, quello che entrerà in vigore dopo il 4 dicembre, nuove riaperture” per il mondo sportivo. Così il ministro per le Politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, ospite di Porta a Porta su Rai 1, risponde a una domanda riguardo alle tempistiche in cui si potrà tornare a fare attività sportiva all’interno di palestre o altri luoghi oggi chiusi a causa della pandemia di Covid. “Capisco che sarà una sofferenza per tutto questo mondo. Ma è bene anche prepararsi, direi certamente, al fatto che ci sarà una proroga di queste chiusure. Ovviamente questo vorrà dire che aiuteremo questi settori anche per tutto il tempo ulteriore in cui resteranno chiusi”, aggiunge.

Ore 06,30 – Miozzo (Cts): “Rischio a scuola inferiore che all’esterno” – “Questa malattia non ci consente di avere un rischio zero da nessuna parte, un minimo di rischio c’è, si chiama rischio accettabile. Il rischio all’interno della scuola oggi è certamente inferiore che all’esterno”. Lo spiega Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, nel corso di Porta a Porta. Secondo Miozzo, ci sono rischi maggiori per i ragazzi passando “la mattinata in un centro commerciale, in un’aggregazione non controllata o in una didattica a distanza dove si riuniscono” in più persone nella stessa casa “senza alcun controllo, senza alcuna mediazione che invece il professore impone”. Miozzo sottolinea l’importanza del fatto che a scuola gli obblighi ti vengono imposti, ma anche spiegati. “L’andamento dell’epidemia è ancora molto pesante, i numeri sono molto forti. Anche se apparentemente la curva sembra stabilizzarsi, le centinaia di vittime che abbiamo tutti i giorni ci ricordano che siamo ancora nel pieno del problema. Anche se la curva dovesse scendere nelle prossime settimane, noi un Natale tradizionale ce lo dobbiamo scordare. Possiamo immaginare un Natale piu’ sereno, piu’ legato alle tradizioni squisitamente familiari. Non ci sarà un Natale ‘liberi tutti'”.

CORONAVIRUS, COSA È SUCCESSO IERI IN ITALIA

Usb Bologna: “Focolaio in struttura disabili adulti” – Un focolaio importante di coronavirus si sarebbe sviluppato  all’interno di una struttura residenziale per disabili adulti di Bologna, la CSRR Casa Rodari: lo denuncia Fabio Perretta, dell’Usb lavoro privato. Secondo quanto riferisce il sindacato, 18 utenti su 19 (persone tra i 18 e i 65 anni, molti dei quali over 50 e ad uso cronico di medicinali) risulterebbero positivi, molti dei quali sintomatici, oltre a 17 operatori su un totale di circa 35 addetti. “Nei giorni scorsi è stato effettuato un primo giro di tamponi – spiega Perretta all’Agi – da dove sono emersi due, tre positivi. Altri presentavano sintomi e tra domenica e lunedì sono stati effettuati i tamponi di massa che hanno dato questi esiti. Ci chiediamo come è possibile in una struttura che peraltro aveva passato indenne la prima ondata  del contagio”. “Nell’esprimere la nostra vicinanza agli ospiti e agli operatori e alle loro famiglie, molti dei quali iscritti al nostro sindacato- si legge nella nota dell’Usb lavoro privato Bologna – chiediamo alla cooperativa che gestisce il servizio di convocare urgentemente il Comitato aziendale di monitoraggio per la diffusione del Covid, e ad Asl, Comune e Regione di attivarsi immediatamente, oltre che per fare chiarezza sulle cause dell’insorgenza di questo focolaio, per mettere nelle migliori condizioni di sicurezza la struttura, gli utenti, gli operatori e le loro famiglie”.

Crisanti: “Prematuro parlare di terza ondata” – “Siamo ancora nella seconda ondata, è ancora prematuro parlare di terza ondata. I risultati del vaccino sono molto incoraggianti, ma se avessimo implementato un sistema di tracciamento come fatto a Taiwan, Nuova Zelanda e in Corea non saremmo in questa situazione”. Lo ha dichiarato il virologo Andrea Crisanti nel corso di un’intervista a Sky Tg24.

Zone rosse, le province che potrebbero cambiare colore – Per decidere se creare o meno nel proprio territorio una zona rossa, le amministrazioni locali prendono in considerazione anche i dati sull’indice di contagio preparati per la Cabina di regia dalla fondazione Bruno Kessler di Trento. E a guardare l’ultimo monitoraggio, sono diverse le province in Italia che rischiano di cambiare colore a breve. Se l’indice Rt di una Regione è compreso tra 1,25 e 1,5, la Regione diventa arancione. Per valori superiori, si va in zona rossa. Ma visto che la maggior parte delle Regioni e delle Province autonome (16 su 21) sono in zona arancione o rossa, i numeri potrebbero essere usati per fare l’opposto, cioè attenuare le restrizioni dove le cose vanno un po’ meglio. Così, ad esempio, a oggi in Piemonte nessuna provincia meriterebbe il rosso. In Lombardia, invece, sarebbero ancora da rosso Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Monza e Brianza e Lecco. Le altre province no. In Toscana, sono rosse solo Pisa e Siena, mentre in Campania non ci sono province che potrebbero non essere rosse. In Abruzzo, ultima Regione a diventare rossa (di sua sponte), solo la provincia di Pescara potrebbe essere trasformata in arancione. In Calabria, Cosenza e Reggio sarebbero anche da arancione.

Ricciardi: “Tasso di mortalità in Italia secondo solo agli Usa” – Sulla sanità c’è stata una “visione miope che considerava questa struttura come un costo e non come un investimento. I morti sono sempre sottostimati nelle statistiche. E l’Italia in questo momento ha il tasso di letalità più alto dopo gli Usa. In una fase crescente, ieri l’Italia ha notificato il 60% dei morti rispetto ai 1000 registrati in America”. Così il consigliere del ministro della Salute per i rapporti con le istituzioni sanitarie internazionali per l’emergenza Covid-19, Walter Ricciardi, intervenendo questa mattina ai lavori del ‘Welfare Italia Forum’.

Fontana: “Oggi con dati nuovi saremmo in zona arancione” – In Lombardia “abbiamo già iniziato una fase di leggero ma significativo miglioramento della situazione: in base ai numeri oggi rientreremmo in zona arancione”. Lo ha detto, intervenendo a Mattino 5, il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, aggiungendo però che questo non potrà avvenire perché i parametri stabiliti dal governo “guardano indietro ai dati di 15 giorni fa”, mentre “bisognerebbe rifarsi a dati più aggiornati”. Pertanto, ha aggiunto Fontana,  “noi fino al 27 novembre rimarremmo in zona arancione, sapendo però che i sacrifici dei nostri cittadini sono serviti”. “Ci sono una serie di parametri – ha aggiunto Fontana riferendosi ai 21 criteri adottati per stabilire le fasce di criticità in cui inserire le varie regioni italiane – difficili da interpretare e che non riusciamo a capire vengono tramutati in numeri”, mentre “crediamo che “che i 5 parametri che abbiamo indicato sono i più logici”.

Coronavirus Italia | Boccia: “Situazione ricoveri non da allarme rosso” – Rispetto alla prima ondata “oggi i parametri relativi ai ricoveri in terapia intensiva e ai ricoveri in area ospedaliera non sono da allarme rosso”. Lo ha detto il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, in audizione di fronte alla commissione parlamentare per le questioni regionali.

Brusaferro: “Obiettivo Rt sotto l’1 prima delle feste” – “L’Rt sta scendendo. E la sequenza è che prima si riduce l’indice di contagiosità, poi quello dei ricoveri e per ultimo, purtroppo, quello dei morti. In questi giorni stiamo validando l’impatto delle misure adottate a ottobre”, dice Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità che in un’intervista a ‘La Stampa’ sottolinea: “L’obiettivo resta quello di portare l’Rt sotto il livello di uno. Perché così diminuisce in modo significativo il numero dei casi e questo a sua volta consente di tornare ad avere un tracciamento sistematico dei contatti stretti e di allentare la pressione sugli ospedali. Speriamo di raggiungere l’obiettivo Rt inferiore di 1 prima di Natale. I presupposti ci sono. Ma serve anche l’impegno di ciascuno di noi nel rispetto delle regole, recuperando lo spirito di marzo e aprile”, invita Brusaferro, convinto che i parametri adottati per decidere sulle zone di rischio, ora contestati dalle Regioni, siano funzionali: “I 21 indicatori sono affidabili e per ventisei settimane ci hanno guidato correttamente”.

Speranza: “Entro fine gennaio le prime dosi del vaccino” – “Entro la fine di gennaio dovremmo avere le prime dosi, perché l’Ema (Agenzia europea per i medicinali) dovrà dare le autorizzazioni”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza a Cartabianca.

Coronavirus Italia | Salvini: “Natale su Amazon? Non scherziamo” – “Vogliamo lasciare ai nostri figli il sogno che a Natale arrivi Gesù Bambino? Ma è normale che qualcuno vada in tv a dire che bisogna fare i regali su Amazon? Ma basta con questa Amazon, In Francia c’e’ una petizione, la sto studiando, sul Natale senza Amazon. Pretendiamo che paghino le tasse, e su Natale su Amazon non scherziamo. Tra un po’ faremo l’amore su Amazon… “. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a Fuori dal coro su Rete 4.

Scuola, Azzolina: “Dobbiamo agire con prudenza” – “Dobbiamo agire con prudenza e analizzare la curva del Covid. La scuola è molto ben organizzata e ha regole ferree. Dopo le vacanze di Natale io credo che ci possa essere un ritorno graduale degli studenti nelle scuole”. Lo afferma la ministra della Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina, a ‘Cartabianca’.

Leggi anche: 1. Esclusivo TPI. La notte dei tamponi che imbarazza la sanità campana: in quella RSA test ogni due minuti senza cambiare guanti fatti dal medico indagato;

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