Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:12
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Sri Lanka, i turisti rientrati in Italia: “Un inferno all’improvviso”

Immagine di copertina
Il presidente dello Sri Lanka Maithripala Sirisena (secondo da sinistra) nella chiesa di San Sebastiano, colpita dagli attentati di Pasqua (Credits: Sri Lankan president's office/Afp)

“All’improvviso è scoppiato l’inferno. Nessuno se lo aspettava: né gli abitanti del posto, davvero pacifici, né tanto meno noi, costretti poi ad interrompere il viaggio in anticipo”. È con queste parole che i primi turisti italiani rientrati oggi a Roma descrivono gli attentati della domenica di Pasqua in Sri Lanka, rivendicati dall’Isis.

Il 21 aprile 2019, infatti, in Sri Lanka si sono verificate ben otto esplosioni in altrettanti luoghi di culto e alberghi di lusso. Il bilancio delle vittime, ancora provvisorio, parla di 321 morti, tra cui 45 bambini. (Le fotoIl video)

Tanti gli stranieri coinvolti nella strage: tra essi, tuttavia, non ci sono vittime italiane. Nonostante ciò, erano molti i turisti italiani in vacanza in Sri Lanka nel periodo pasquale. Per tanti, dunque, la vacanza si è trasformata in un incubo, per fortuna finito bene.

Attentati in Sri Lanka, tra le vittime anche una donna residente in Italia

Al rientro in Italia, alcuni degli italiani che erano in Sri Lanka hanno rilasciato alcune dichiarazioni all’agenzia Ansa. “Eravamo in albergo a Negombo – ha raccontato Nunzia Simoncini, di Roma, che era insieme alla nipote – città a maggioranza cristiana distante una quarantina di chilometri da Colombo e a circa 4 chilometri da San Sebastiano, una delle chiese oggetto degli attacchi esplosivi. Sul momento non avevamo capito cosa fosse accaduto. Lo abbiamo capito solo in un secondo momento seguendo i notiziari e navigando su internet”.

“Subito dopo – ha continuato la donna – ci è stato quindi ordinato di non uscire assolutamente dall’hotel dove, per questo, siamo rimaste chiuse per due giorni“. A causa del coprifuoco, ha concluso, “sono state interrotte tutte le linee di comunicazione messaggistica, come Facebook”.

Sri Lanka, il video del presunto attentatore mentre entra in chiesa

La donna, che ha spiegato che sarebbe dovuta tornare il 26 aprile ma che alla fine ha anticipato il rientro, ha raccontato anche che il paese è in preda a un vero e proprio stato di confusione: “Ciò che è avvenuto ha lasciato tutti sgomenti. In quei momenti regnava molta confusione e agitazione e ancor più agitati erano i nostri amici e parenti in Italia che in qualche modo abbiamo poi provveduto a tranquillizzare”.

Sri Lanka, moglie di uno dei kamikaze si fa esplodere con i due figli durante perquisizione
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”