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    Crisanti attacca la Lombardia: “Mentre il Veneto si fermava, loro pensavano a far ripartire Milano”

    Il professor Andrea Crisanti dell'università di Padova
    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 22 Giu. 2020 alle 11:45

    “Veneto e Lombardia sono partite con lo stesso numero di casi, ma mentre noi in Veneto isolavamo, in Lombardia pensavano a far ripartire Milano”, è il j’accuse del virologo Andrea Crisanti che in diretta ad Agorà ha evidenziato come il Coronavirus si sia diffuso in modo molto diverso tra le due regioni.

    Secondo il professor Crisanti questa differenza fonda le proprie radici nel diverso approccio applicato dalle due regioni e nelle decisioni prese in fase emergenziale. Il modello Vo’ Euganeo, che lui stesso ha rivendicato più volte, doveva e poteva avere successo anche presso i lombardi che, invece, hanno temporeggiato consentendo al Coronavirus di proliferare e trovare deboli argini. Da qui l’espansione incontrollata.

    Crisanti, come rivelano Francesca Nava e Veronica Di Benedetto Montaccini sempre su queste colonne, è stato nominato consulente tecnico d’ufficio della Procura di Bergamo nell’ambito delle indagini per epidemia colposa sulla mancata zona rossa nei comuni di Alzano Lombardo e Nembro e sulle eventuali negligenze commesse all’interno del presidio ospedaliero “Pesenti Fenaroli”, argomento su cui TPI ha pubblicato un’inchiesta in più parti. I dettagli dell’incarico e il numero di eventuali collaboratori su cui Crisanti potrà contare non sono ancora noti e saranno tema di discussione dell’incontro con i pm che avverrà a Bergamo nei prossimi giorni.

    L’inchiesta di TPI sulla mancata chiusura della Val Seriana per punti:

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