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“Quel voto di sfiducia contro Gallera è stato falsato”: parla la consigliera regionale Carmela Rozza

La consigliera del Partito democratico fa accuse pesanti sul voto non regolare per la mozione di sfiducia nei confronti dell'assessore al Welfare della Regione Lombardia, sui rischi per la fase 2 e sull'inadeguatezza dei vertici politici. La video-intervista dell'inviata a Milano Francesca Nava

 

MILANO – “Il voto sulla mozione di sfiducia all’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, è stato falsato”. È questa la denuncia della consigliera regionale del Pd Carmela Rozza, infermiera di professione, ai microfoni di TPI, al termine della votazione di ieri sera, lunedì 4 maggio. Quanto accaduto in Aula ci dice che “la maggioranza ha paura perché è consapevole degli errori commessi dalla Regione in questi due mesi”, ha aggiunto la Rozza.

S&D

Con 49 voti contrari, 23 favorevoli e 2 astenuti il Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato la mozione presentata dal Pd che chiedeva un “cambio di rotta” ai vertici dell’assessorato al Welfare, competente sulla Sanità. Il voto sull’operato di Giulio Gallera, su richiesta dello stesso Pd, è stato segreto e ha creato anche una breve discussione in Aula. La mozione presentata dal capogruppo dei democratici al Pirellone, Fabio Pizzul, chiedeva inizialmente l’azzeramento dei vertici politici e di quelli tecnici della Regione. Poi il testo è stato corretto dai promotori con la sola richiesta di dimissioni dei vertici politici. Pochi giorni, fa tra l’altro, l’ufficio di Presidenza della Regione ha accolto la richiesta di tutte le opposizioni di istituire una commissione d’inchiesta per accertare quanto è accaduto in Lombardia durante l’emergenza per l’epidemia di Covid-19.

Nel giorno dell’inaugurazione in tutta Italia della fase 2, con la maggior parte dei 4 milioni di lavoratori autorizzati a rientrare, concentrati proprio al nord, soprattutto in Lombardia – la regione più colpita dal Covid-19 e che conta oggi oltre 14mila morti – TPI ha seguito il dibattito in streaming fuori dal palazzo della Regione. Dopo un’attesa di 10 ore non è stato possibile raccogliere nessuna dichiarazione dell’assessore Gallera, né del Presidente Attilio Fontana. Qui di seguito l’intervista di TPI alla consigliera Carmela Rozza, all’uscita dall’Aula.

Come è andata?
Hanno falsato il voto, è a verbale, è stato falsato il voto. Hanno fatto praticamente…al voto sulla mozione di sfiducia la maggioranza si è controllata, per cui avevano distribuito…ognuno doveva votare con una croce verticale, con una croce orizzontale, con una grande, con una piccola, segno che anche nella maggioranza del consiglio regionale non sono assolutamente convinti di quanto è stato fatto dalla Regione Lombardia in questi due mesi, perché altrimenti non dovevano aver paura. Invece era palese la paura. E hanno controllato i loro consiglieri. Questo non significa nulla ai fini di quello che purtroppo dobbiamo sistemare in Lombardia, dà un segnale di una maggioranza che è consapevole di aver fatto degli errori e pur di non correggere gli errori fatti controlla il voto dei loro consiglieri.

Ma che senso ha presentare una mozione di sfiducia alla vigilia dell’inaugurazione di una commissione d’inchiesta?
La commissione d’inchiesta va a guardare tutto quello che è successo, ma noi oggi abbiamo una ripartenza, abbiamo un territorio che non è minimante organizzato e abbiamo un problema serissimo, che è quello di che cosa succede tra 15 giorni con la gente che va a lavorare, visto che non sappiamo chi sono gli infetti e chi non si è ammalato. La sanità di territorio è inesistente, quindi il nostro tentativo era quello – questo era il motivo della mozione – per far cambiare verso, far cambiare azione alla Regione Lombardia, questo era il senso della mozione. La commissione d’inchiesta individua le responsabilità a posteriori, ma qui abbiamo ancora un futuro e non vorremmo contare i morti nelle case, nei prossimi giorni.

Siamo pronti per la fase 2 in Lombardia?
Noi riteniamo di no, glielo abbiamo spiegato ancora oggi. A parte i tamponi, oggi settemila, lasciamo perdere…ma anche gli esami sierologici: avevano annunciato 20mila esami al giorno e siamo sì e no a 13mila in una settimana. Non siamo pronti per niente. La gente è uscita, è andata a lavorare, ma non sa se è sana o è infetta. La Regione, l’autorità sanitaria non sa come sta la popolazione lombarda. Non abbiamo nessuna cognizione di causa. Bisognava e bisogna cambiare verso immediatamente, perché abbiamo contato i morti nella fase 1, non vorrei contare i morti nella fase 2.

L’inchiesta di TPI sulla mancata chiusura della Val Seriana per punti:

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