Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Torino, Siena, Parma: le tre università italiane che chiedono di riconoscere lo Stato di Palestina

Immagine di copertina
Credit: AGF

In questi mesi i Senati accademici di molte università italiane hanno approvato documenti in cui si invoca pubblicamente un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.

Questi appelli sono stati votati anche sull’onda delle proteste degli studenti schierati con il popolo palestinese. Ma negli atenei di Torino, Siena e Parma ci si è spinti un po’ più in là: i Senati accademici di queste università hanno recentemente avallato tre mozioni in cui si chiede espressamente di riconoscere lo Stato di Palestina.

La prima in ordine di tempo è stata Torino. Lo scorso 13 giugno il Senato accademico piemontese ha approvato un documento in cui si legge che l’organismo, presieduto dal rettore Stefano Geuna, “sostiene i diritti del popolo palestinese e, tra questi diritti, quello di avere uno Stato in cui riconoscersi congiuntamente con il diritto all’esistenza in sicurezza di Israele”.

L’appello non ha pienamente soddisfatto i collettivi studenteschi pro-Palestina: “Questi obiettivi di certo non ci bastano – hanno commentato gli attivisti – ma sappiamo di aver aperto una breccia nelle enormi contraddizioni dell’Ateneo torinese e dell’intero sistema su cui esso si basa, orientato esclusivamente al profitto”.

Nei giorni scorsi anche gli atenei di Siena e Parma hanno votato dichiarazioni simili. In particolare, il 16 luglio il Senato accademico dell’Università di Siena ha approvato all’unanimità una mozione in cui non solo si condanna la “feroce rappresaglia dello Stato di Israele, che sta massacrando con inusitata disumanità la popolazione palestinese” ma ci si appella anche “al Parlamento e al Governo affinché l’Italia si unisca al gran numero di Paesi che, nel mondo, riconoscono ufficialmente lo Stato di Palestina accanto allo Stato di Israele”.

“Un’azione del genere – si legge nel documento – avrebbe l’effetto di contrastare le tendenze estremistiche presenti in ciascuna delle due parti in conflitto: quella di chi, da parte palestinese, nega il diritto di Israele a esistere e quella di chi, da parte israeliana, auspica e dichiara che uno Stato palestinese non vedrà mai la luce”.

A Parma ci si è spinti ancora più in là. Il 23 luglio scorso il Senato accademico ha votato a maggioranza una mozione dal titolo “Ripudio la guerra” in cui si sostiene “la necessità di uno Stato di Palestina democratico per portare a una soluzione di pace, come già approvato in numerose sedi internazionali”.

Non solo: l’Ateneo parmigiano si impegna a istituire borse di studio per ricercatori e ricercatrici palestinesi e “non collaborare con enti accademici che supportino, promuovano o finanzino la guerra e a riconsiderare la collaborazione con istituti di ricerca attivamente coinvolti nel supporto all’apparato militare”.

A Parma sarà inoltre costituito un Osservatorio paritetico docenti-studenti-personale tecnico amministrativo, “aperto anche a rappresentanze della società civile, con l’obiettivo di analizzare e discutere sulla ricerca scientifica e sulle sue conseguenze in chiave etica”.

Dei 193 Stati membri delle Nazioni Unite sono 147 quelli che riconoscono lo Stato di Palestina. Tra essi non ci sono gli Stati Uniti, né il Canada, né il Regno Unito e sono solo 9 i Paesi membri dell’Unione europea: ad oggi l’Italia, così come Germania e Francia, non riconosce lo Stato di Palestina.

LEGGI ANCHE: Rapporti con la lobby pro-Israele e critiche sulla guerra: ecco come la pensa Kamala Harris su Gaza

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Decisa la data del Conclave: "Inizierà il 7 maggio"
Cronaca / Parolin entra in Conclave da Papa: "Ha 40 voti sicuri"
Cronaca / A che ora sono i Funerali di Papa Francesco: l’orario del funerale
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Decisa la data del Conclave: "Inizierà il 7 maggio"
Cronaca / Parolin entra in Conclave da Papa: "Ha 40 voti sicuri"
Cronaca / A che ora sono i Funerali di Papa Francesco: l’orario del funerale
Cronaca / Funerali Papa Francesco, le ultime notizie in tempo reale sulle esequie del Pontefice | DIRETTA LIVE
Cronaca / Alessia, l’amicizia e gli incontri di una donna trans con Papa Francesco: “Chiamiamoci per nome, così si abbattono i pregiudizi”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale
Cronaca / Migranti, transgender, poveri e detenuti per l'ultimo saluto a Papa Francesco
Cronaca / Venerdì 25 aprile continua l’omaggio dei fedeli a Papa Francesco, poi il rito di chiusura della bara
Cronaca / La tomba di Papa Francesco si potrà visitare già da domenica mattina
Cronaca / Come si chiamerà il prossimo Papa? Le ipotesi e la profezia di Bergoglio: “Dopo di me Giovanni XXIV”