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Anna Tatangelo: “Venivo descritta come rovinafamiglie, per anni mi sono sentita sbagliata”

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La cantante, in attesa del suo secondo figlio, si racconta in un'intervista

Dagli esordi nel mondo della musica alla relazione con Gigi D’Alessio fino alla nuova maternità: Anna Tatangelo si racconta in un’intervista al Corriere della Sera. In merito alla relazione con il collega, la cantante afferma: “Per anni, mi sono sentita sbagliata. Gigi aveva vent’anni più di me, una famiglia, e io venivo descritta come la rovinafamiglie anche se ci siamo messi insieme che era già separato. Ma il nostro sentimento era puro, infatti, è durato 15 anni. Non ho mai risposto, per proteggere quell’amore e non alimentare tensioni fra lui e la sua ex: volevo sembrare grande, forte, all’altezza della situazione, ma dentro, soffrivo. Uscivo da casa truccata, vestita da adulta, poi, piangevo al telefono con mia madre”.

Poi racconta la sua infanzia e la vittoria a Sanremo quando aveva solamente 15 anni: “A casa, si facevano sacrifici, eravamo quattro figli, i miei si svegliavano alle cinque per fare il pane tipico di Sora e, poi, sono stata catapultata nel mondo dello spettacolo, della musica, del gossip… Mi sentivo dire che sembravo una vecchia, ma se non conosci la storia di una persona, capire è difficile. Non aiutava che avessi un carattere chiuso, perché vengo da una famiglia patriarcale, severissima, e questo mi aveva reso una ragazzina introversa”. E ancora: “In gita non si andava, a dormire da un’amica nemmeno… Ho visto volare qualche schiaffo su mamma e su noi figli. Mio padre era cresciuto così. Ho perdonato. E ringrazio entrambi: papà, e mamma, che è stata per me lo specchio di ciò che volevo e non volevo diventare: ho sempre creduto che noi donne dobbiamo essere rispettate e amate. Da qui, canzoni come Essere una donna o Rose spezzate. Ho sempre creduto nell’indipendenza. Come tante, sono cresciuta con l’idea che una donna sta a casa, lava, stira, cucina. Io lavo, stiro, ma per amore verso me stessa e mio figlio. L’autonomia, però, è tutto: ti permette di dire basta. Mia madre ‘basta’ non lo disse mai”.

L’interprete racconta ancora: “La mia valvola di sfogo era la musica. Tornavo da scuola, mi chiudevo in una stanza e cantavo. Quando non andavo a scuola, vendevo ciambelle al mercato. Mi lasciavano lì la mattina e mi riprendevano all’ora di pranzo. Vento, freddo, pioggia: stavo lì. Poi, tornavo a casa e cantavo. La musica mi ha sempre salvata e continua a farlo. La ragazza di periferia della canzone è ancora dentro di me. Da maggiorenne, sono andata a Roma e, per due anni, non ho parlato con mio padre. Col successo, erano nati meccanismi tossici: voleva essere il mio manager anche dopo i miei 18 anni. Abbiamo avuto discussioni. Ma gli sono grata: la musica gli era sembrata una luce e mi aveva permesso di iscrivermi ai concorsi”.

Anna Tatangelo, poi, racconta gli anni post-separazione che ammette essere stati “durissimi. Ho cambiato casa, mio figlio non capiva cosa succedeva e sono arrivati il Covid e poi la malattia di mia madre. È stato un crollo totale. Salivo al San Raffaele a Milano, parlavo coi medici, stavo settimane in ospedale cercando di tenere insieme tutto, tipo Wonder Woman. Davanti a mamma, ai miei fratelli, a mio padre, ero forte. Poi, da sola, crollavo. Sono arrivata a pesare 55 chili. Ognuno reagisce al dolore a suo modo: io mi caricavo tutto addosso, gli altri dicevano ‘pensaci tu, tu hai i contatti, tu puoi’. Gli anni più brutti della mia vita. Eppure, non ho rimpianti: ogni momento libero l’ho passato con mia madre, ho fatto tutto quello che potevo. Però, lei mi manca ancora. Vedo la mia vita come una rivalsa della sua. Lei tante scelte non aveva potuto farle. E quando ero sul palco, mi guardava con soddisfazione indimenticabile”.

Ora è in tour con il pancione e lo sarà fino a “settembre, forse ottobre. Dipende da come sto, finora mi sono dovuta fermare solo cinque giorni per far riposare il diaframma. Mi piace salire sul palco e trasmettere la mia serenità. È un periodo speciale, in cui la ripartenza personale coincide con quella musicale. Nel prossimo disco, mi racconto come mai: cose personali, intime, e la leggerezza ritrovata. C’è anche una Ragazza di periferia 2.0 con un sound più attuale”. E sul suo compagno, ex calciatore oggi allenatore, rivela: “Non è del mondo dello spettacolo. E non vuole esserlo”.

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