Allenava una scuola calcio a Gaza durante la guerra: ucciso in un raid di Israele con tutta la sua famiglia

Mohammed Al Sultan aveva solo 23 anni e suo fratello Baha 14. Entrambi sono rimasti uccisi insieme a sei parenti nei bombardamenti dell’Idf a Beit Lahia, nel nord della Striscia
Mohammed Al Sultan aveva soltanto 23 anni e allenava la scuola calcio Al Haddaf di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, quando il 16 maggio scorso è rimasto ucciso, insieme a tutta la sua famiglia, in un bombardamento delle forze armate di Israele nel territorio costiero palestinese.
La notizia della scomparsa di Al Sultan, pubblicata per la prima volta da Fanpage.it che lo scorso dicembre aveva raccontato la storia del suo progetto, è stata confermata dalla Spartak San Gennaro, squadra giovanile di calcio popolare del quartiere Montesanto a Napoli.
“La notizia dell’assassinio di Mohammed Sultan e del suo fratellino Bahaa, trucidati con tutta la famiglia, assassinati come i cugini che erano andati a recuperare i corpi, ci ha lasciato attoniti e addolorati”, hanno fatto sapere sui social i responsabili del progetto partenopeo. “Per noi non sarete mai dei nomi e numeri nell’infinita contabilità deumanizzata di un genocidio in mondovisione, ma amici e fratelli che avevano diritto alla libertà e alla vita e che sono stati assassinati!”.
Mohammed la moglie, i due figli, il padre e il fratello Baha, di soli 14 anni, sono rimasti uccisi in casa propria da un bombardamento di Israele. Il giorno dopo anche tre parenti, accorsi per recuperare i corpi e seppellirli, sono stati uccisi in un altro raid dell’Idf. “Non ci arrendiamo, faremo la scuola calcio più bella di prima”, aveva detto Mohammed a Fanpage.
La violenza però continua ogni giorno. Dall’inizio del conflitto nella Striscia, secondo gli ultimi dati diramati oggi dal ministero della Salute del territorio costiero controllato da Hamas e ritenuti affidabili dall’Onu, almeno 53.655 palestinesi sono stati uccisi e 121.950 sono rimasti feriti, per lo più civili, a causa della reazione militare dello Stato ebraico agli attentati del 7 ottobre 2023, costati la vita in Israele a 1.218 persone e la libertà a 252 ostaggi, di cui 58 tuttora in prigionia ma solo 24 ancora vivi. Tra le vittime della guerra, secondo le Nazioni Unite, si contano oltre 15.600 minori e più di 700 sportivi.