L’esercito israeliano spara a una delegazione Ue in Cisgiordania, poi si scusa. Tajani: “inaccettabile”

Secondo l'Idf il gruppo aveva deviato il percorso autorizzato
L’esercito israeliano ha sparato contro una delegazione dell’Unione europea in visita nella città di Jenin, nella Cisgiordania occupata: l’incidente, che non ha provocato né danni né vittime, è avvenuto vicino al campo profughi di Jenin e ha coinvolto anche il vice console d’Italia a Gerusalemme, Alessandro Tutino, che secondo la Farnesina “sta bene” e che figurava “fra i diplomatici” parte della delegazione. L’Idf, dopo l’accaduto, si è scusato per l’accaduto sottolineando, tuttavia, che i diplomatici “hanno deviato dal percorso approvato”.
“Ho appena parlato con Alessandro Tutino il vice console d’Italia a Gerusalemme che sta bene e che era fra i diplomatici che sarebbero stati attaccati a colpi di arma da fuoco vicino al campo profughi di Jenin”, ha commentato in una nota pubblicata sui social il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Chiediamo al governo di Israele di chiarire immediatamente l’accaduto. Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili”.
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Anche le forze armate di Tel Aviv hanno diramato un comunicato in cui si legge: “Questa mattina ha avuto luogo l’ingresso coordinato di una delegazione diplomatica a Jenin. Durante il coordinamento, ai membri della delegazione è stato assegnato un percorso pre-approvato da seguire, data la loro presenza in una zona di combattimento attiva” ma, secondo i militari israeliani, “la delegazione ha deviato dal percorso ed è arrivata in una zona in cui era vietato sostare”, così “una pattuglia dell’Idf schierata sul posto ha sparato alcuni colpi di avvertimento”. L’incidente, prosegue la nota, non ha provocato “né danni né vittime. Le Idf si scusano per l’inconveniente causato”.