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Il sindaco Pd di Pozzallo a TPI: “Il governo ha sottovalutato il problema migranti in Sicilia”

Immagine di copertina
Nuovi sbarchi a Lampedusa. Credit: Ansa foto

“Il governo Conte ha sbagliato a sottovalutare il problema dell’immigrazione in Sicilia, questo incontro poteva essere fatto prima, così come ha sbagliato il presidente della regione Musumeci che non ha avuto nessuno ruolo sull’immigrazione per tanto tempo e poi ha avuto questa fiammata improvvisa”. Lo spiega a TPI il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna che ha lanciato un appello per non far esaurire il dibattito sui migranti alla circostanza attuale.

S&D

“In questo momento c’è una situazione di grande emergenza sull’isola di Lampedusa, e una situazione di emergenza nei paesini di frontiera. Non c’è dubbio alcuno che le cose a Lampedusa richiedessero un intervento immediato. Bene ha fatto il governo Conte a indire questo incontro. Non vorrei però che si continuasse nel solito errore di affrontare solo parzialmente l’emergenza”.

“In questo momento mi trovo al porto”, prosegue Ammatuna, “abbiamo accolto 53 migranti, ci sono situazioni che riguardano anche altri comuni. Manca l’ottica di lungo periodo: il governo non può sottovalutare questo tipo di problema. A Pozzallo ieri è arrivata l’Asso 29 e ora sono giunti autonomamente altri 53 migranti. Sono tutti sistemati, ho chiesto il tampone, c’è un certo ordine, ma siamo una comunità sotto stress”.

La situazione dei migranti in Sicilia e l’intervento del Governo

Nella serata di ieri, mercoledì 2 settembre, si è tenuto a palazzo Chigi un vertice di due ore tra il Governo e gli amministratori locali per sbloccare la situazione divenuta problematica a Lampedusa. La tensione sull’isola era già alta da settimane, ma lo sbarco del 30 agosto di un’imbarcazione con 367 persone a bordo ha fatto sì che le cose precipitassero definitivamente. Ci sono stati gli appelli inascoltati del sindaco Salvatore Martello, la controversa ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci (poi impugnata dal Governo e sospesa dal Tar), ci sono state le fake news sui migranti che importano il Covid, c’è stata la propaganda delle opposizioni e, alla fine, è intervenuto lo Stato per evitare che l’isola “chiudesse”.

Martello aveva proclamato uno sciopero di tutte le attività produttive, “una serrata”, per l’1 settembre ma, dopo aver ricevuto una convocazione a palazzo Chigi per il 2 settembre, ha sospeso la contestazione. Nel frattempo nell’hotspot dell’isola, che di norma può ospitare 190 migranti, sono arrivate quasi 1.000 persone.

“Ieri ho visitato l’hotspot di Lampedusa e quanto visto è inimmaginabile. Gravi carenze sanitarie e umanitarie, la struttura è nel caos più completo. Conte e Lamorgese devono svegliarsi: non basta mettere in quarantena sulle navi centinaia di immigrati o promettere soldi ai siciliani. Finita la quarantena i clandestini dove andranno? Gli immigrati saranno rimpatriati o collocati nei nostri comuni? Gli aiuti a Lampedusa e alla Sicilia a quanto ammontano e quando arriveranno? Pensano davvero di poter comprare il silenzio dei siciliani? Basta con i proclami e gli annunci, è l’ora delle decisioni”. Così si è espresso ieri Stefano Candiani, senatore leghista che ha visitato l’hotspot di Lampedusa con la presidente della commissione diritti umani di Palazzo Madama Stefania Pucciarelli.

Più che di un’emergenza dovuta a un relativo incremento degli sbarchi sull’isola, si potrebbe parlare di una fallace gestione ordinaria dei migranti in arrivo con piccole imbarcazioni o con navi delle Ong. Da tempo infatti il governo promette di rimaneggiare i decreti sicurezza che hanno stravolto il sistema di accoglienza e hanno creato vuoti normativi e gestionali evidenti. Tale operazione, però, è stata nuovamente rinviata al post elezioni. E così, durante l’ultimo incontro “emergenziale” sono stati promessi aiuti economici all’isola e misure di sorveglianza sanitaria, con il trasferimento dei migranti in 2 navi quarantena che arriveranno entro venerdì e rimarranno in rada al largo delle coste, consentendo di alleggerire la pressione del centro.

“Nessuna risposta concreta, ma tanta buona volontà, di cui, si sa, sono lastricate le strade del mondo”, è stato il commento del governatore della Sicilia, Nello Musumeci, al termine dell’incontro a cui hanno partecipato il premier, Giuseppe Conte, i ministri dell’Interno, Luciana Lamorgese, della Difesa, Lorenzo Guerini, dell’Economia, Roberto Gualtieri, dei Trasporti, Paola De Micheli, e degli Esteri, Luigi Di Maio (in collegamento), insieme  al primo cittadino lampedusano.

Una sola per ora è la certezza: “Entro venerdì sarà svuotato l’hotspot di Lampedusa e saranno avviati i lavori di ampliamento per consentire le norme anti-Covid all’interno”, ha sottolineato Musumeci parlando con i cronisti davanti alla sede della Presidenza del Consiglio. Ci sarebbero poi anche novità di tipo economico: “L’isola merita misure di favore, con specifico riguardo a sospensione di adempimenti e versamenti, anche arretrati. La sofferenza economica, e non solo, merita una risposta forte dello Stato”, ha garantito il premier Conte durante il vertice. Battendo anche sulla questione sanitaria e sulle relazioni bilaterali con l’altra sponda del Mediterraneo: “Siamo pronti a rafforzare la sorveglianza sanitaria dei migranti per garantire la massima sicurezza della popolazione. Ci concentreremo sul pattugliamento delle acque internazionali e in accordo con le autorità tunisine miriamo a ottenere un effetto deterrente rispetto a eventuali nuove partenze”, ha aggiunto il premier.

Intanto, una volta che tutti gli ospiti avranno fatto il tampone, potranno essere via via trasferiti sulle navi quarantena.

“Tra domani mattina e domani sera arriveranno le due navi su cui soggiorneranno i migranti per la quarantena. L’hotspot verrà svuotato e messo in sicurezza dal punto di vista sanitario. La ricollocazione dei migranti riguarda il ministero”, spiega il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello a TPI.

“Il sistema di accoglienza è stato distrutto da politiche sbagliate negli anni passati e ora il Governo deve rivederlo, è un problema che va affrontato. Si sta anche aspettando che si concretizzi l’accordo con la Tunisia per frenare le partenze”, prosegue Martello. “Non si può pensare alla chiusura definitiva dell’hotspot, il centro serve per ospitare i migranti, chiaramente deve funzionare in condizioni sanitarie ottimali e di sicurezza. La previsione è che l’hotspot continui a funzionare con un numero ragionevole, ossia non oltre 190 persone, e che, effettuati i tamponi e il riconoscimento, i migranti vengano poi trasferiti sulle navi in rada a Lampedusa”.

Il primo cittadino dell’isola ci va con i piedi di piombo ma si dice fiducioso: “Aspetto i fatti dopo le promesse di ieri, la situazione è comunque incoraggiante. Tra due settimane dobbiamo monitorare se le cose fatte corrispondono alle esigenze palesate. Certo, si poteva agire prima, questo avrebbe evitato le prese di posizione di ognuno di noi che alla fine creano solo confusione. L’ordinanza di Musumeci è servita a far tornare al centro del dibattito il ragionamento sui migranti. È stata utile”, ha concluso Martello.

Leggi anche: 1. Migranti, il governo ha impugnato l’ordinanza di Musumeci davanti al Tar / 2. Sicilia, ordinanza di Musumeci: “Entro le 24 di domani migranti fuori dall’isola”. Ma il Viminale lo blocca: “Non può farlo” / 3. Sicilia, Musumeci non molla: “Il governo vuole un campo di concentramento per migranti, vado dalla magistratura”

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