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Incidente a Roma, un testimone racconta la morte di Gaia e Camilla: “Si poteva evitare”

Immagine di copertina
Fiori e messaggi per Gaia e Camilla, le due ragazze sedicenni che hanno perso la vita dopo essere state investite su Corso Francia Credit: Ansa

"Non pioveva in quel momento": Alessio Ottaviani racconta questo e altri dettagli sulla dinamica della tragedia

Incidente a Roma, un testimone racconta: “Si poteva evitare”

L’incidente a Roma visto con gli occhi di un testimone: la tragedia del 22 dicembre è finito su tutte le prime pagine nazionali dopo la morte delle 16enni Gaia e Camilla “si poteva evitare”, dice Alessio Ottaviani, proprietario del locale T-Bone di via Flaminia che ha raccontato la drammatica notte in cui le ragazze hanno perso la vita dopo essere state investite dalla macchina guidata da Pietro Genovese.

> Incidente a Roma: la ricostruzione del caso, cosa sappiamo finora

“Era passata da poco la mezzanotte, stavamo lavorando e abbiamo sentito un gran boato. Siamo usciti dal locale e di fronte a noi c’erano le due ragazze riverse per terra. Una scena che non avremmo mai voluto vedere”. Racconta a Fanpage.it Alessio Ottaviani parlando dell’incidente avvenuto a Roma.

È qui che i genitori di Gaia e Camilla si sono riparati dalla pioggia quando sono dovuti accorrere sul luogo dell’incidente nel quale hanno perso la vita le loro figlie. Ottaviani fornisce elementi utili a ricostruire la dinamica del sinistro: ovviamente il condizionale è d’obbligo, e sarà la polizia stradale a far luce su cosa sia realmente avvenuto il 22 dicembre, poco dopo la mezzanotte. Ottaviani ha dichiarato che è andato a raccogliere la targa della macchina, caduta in strada all’altezza del suo locale. Potrebbe essere stato quello, quindi, il luogo dello schianto: se così fosse, Gaia e Camilla (i cui corpi sono stati rinvenuti all’altezza del sottopasso) avrebbero attraversato lontane dalle strisce pedonali, davanti al semaforo di Corso Francia, altezza via Flaminia.

Incidente a Roma: “Non pioveva nel momento dell’attraversamento”

“In quel momento mi ricordo che non pioveva – ricostruisce Ottaviani – Le gocce hanno iniziato a cadere in modo leggero a dieci minuti dall’incidente. Nel locale eravamo rimasti io, il personale e alcuni clienti. Quando abbiamo sentito il boato, abbiamo pensato a un tamponamento, ma quando siamo usciti abbiamo visto le ragazze in terra. La targa era al centro della strada, quindi quello che abbiamo supposto è che abbiano attraversato qui e siano state sbalzate più avanti, anche se non possiamo esserne certi dato che non abbiamo assistito in prima persona allo schianto”.

Altri particolari emersi

Uo dei dettagli emersi a poche ore dall’incidente a Roma, è il fatto che non si sia più trovato il cellulare di Gaia, una delle due ragazze investite. “Le cose delle ragazze erano tutte sparse per terra – continua Ottaviani – Ho visto una signora anziana che le raccoglieva e diceva di chiamare i genitori delle ragazzine, ma non ho notato se qualcuno abbia preso i loro effetti personali”.

La zona di Corso Francia dove sono state investite le due ragazze è piena di locali. La maggior parte è rimasta aperta fino a mattina per permettere ai soccorritori e ai vigili di avere una base per continuare il loro lavoro vista la tempesta che poi si è abbattuta sulla zona. “Siamo sconvolti, non riusciamo a toglierci l’immagine dei corpi di Gaia e Camilla dalla mente. Si tratta di una grande tragedia che poteva essere evitata. Il massimo che possiamo fare sono le condoglianze alle famiglie”.

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