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Home » Cronaca

Coronavirus: “Sono a Lodi?”, le prime parole di Mattia, il paziente 1 di Codogno

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Il 38enne, che ora respira autonomamente, motivo per cui nei giorni scorsi è stato trasferito dal reparto di terapia intensiva a quello sub intensiva, ha ricominciato a parlare

Coronavirus: le prime parole di Mattia, il paziente 1 di Codogno

“Sono a Lodi?”: sono queste le prima parole pronunciate da Mattia, il paziente 1 di Codogno, che da circa 20 giorni sta lottando contro l’infezione da Coronavirus. Il 38enne, che ora respira autonomamente, motivo per cui è stato trasferito dal reparto di terapia intensiva a quello sub intensiva dell’ospedale San Matteo di Pavia, ha quindi iniziato nuovamente a parlare. Tuttavia le sue condizioni fisiche sono ancora precarie e i ricordi ovviamente confusi: servirà ancora del tempo, infatti, per un recupero completo.

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Il caso di Mattia è salito alla ribalta della cronaca per diversi motivi. Prima di tutto il suo è stato il primo caso autoctono di Coronavirus emerso in Italia, ecco perché, nonostante si sia successivamente scoperto che il Covid-19 era probabilmente presente nel nostro Paese già da fine gennaio, Mattia è conosciuto come il “paziente 1”. Le sue condizioni di salute, giudicate piuttosto gravi fino a qualche giorno fa, inoltre, avevano colpito le persone, spaventate dalla pericolosità del Coronavirus.

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Mattia, infatti, ha 38 anni, un fisico atletico e robusto e, da quello che è emerso, è anche uno sportivo a tutto tondo. Nonostante si siano fatte anche delle teorie sul perché il paziente 1 di Codogno si è ritrovato a lottare tra la vita e la morte, il suo caso è stato senza dubbio la dimostrazione che il Covid-19 non è una semplice influenza e non è dannosa solamente per le persone anziane. A emozionare l’opinione pubblica, inoltre, anche il fatto che la compagna, incinta di 8 mesi, sia risultata positiva al test del Covid-19. Le sue condizioni, però, così come quella della bambina, non hanno fortunatamente mai destato preoccupazione, tanto che la giovane qualche giorno fa è stata dimessa dall’ospedale ed ha potuto fare ritorno a casa, dove ora si attende solamente l’arrivo di Mattia.

Leggi anche:

1. Coronavirus, è possibile reinfettarsi? La risposta di Burioni / 2. Terapie intensive al collasso: “Rischio calamità sanitaria”/ 3. Tutto chiuso, l’Italia si ferma: stringiamo i denti ora per tornare presto alla normalità (di L. Telese)

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