Chi è Massimo Ranieri, il cantante in gara al Festival di Sanremo 2025
Chi è Massimo Ranieri, il cantante in gara al Festival di Sanremo 2025
Massimo Ranieri è uno dei cantanti in gara al Festival di Sanremo 2025. Una delle voci più amate da tutti, che ha segnato decenni di storia della musica italiana. Pseudonimo di Giovanni Calone, nasce a Napoli il 3 maggio del 1951. Torna al Festival per l’ottava volta con il brano Tra le mani un cuore, che ha tra gli autori Nek e Tiziano Ferro. Scopriamo meglio la carriera e la vita privata.
Con più di quattordici milioni di dischi venduti, è tra gli artisti italiani che hanno venduto il maggior numero di dischi nel mondo. Durante la sua carriera ha pubblicato ben 31 album (di cui 23 in studio, 4 live e 4 raccolte) e 36 singoli. Artista poliedrico, nella sua carriera ha fatto molta musica, ma anche tv, cinema e teatro.
Carriera e canzoni
Massimo Ranieri, quinto di otto figli, Gianni, come lo chiamavano in famiglia, cresce nel Pallonetto di Santa Lucia, zona popolare dell’elegante quartiere napoletano di San Ferdinando, vivendo in una casa poverissima composta da un solo vano al quinto piano di un vecchio stabile. Già da piccolo si guadagna da vivere facendo svariati lavori (garzone di panettiere, fattorino, ragazzo di bottega, commesso, barista e intrattenitore nelle cerimonie).
Da bambino viene costretto dai più grandi a cantare per i turisti, ma siccome non vuole i compagni lo portano a forza su uno scoglio e lui è costretto a esibirsi perché non sa nuotare e deve aspettare che lo riportino sulla terraferma. “La mia voce piaceva, raggranellavano tanti spiccioli e a me ne toccava una parte. Poi finii in un bar e anche lì cantavo per i clienti”, ha raccontato. Poi la svolta: nel 1964 viene notato da Gianni Aterrano, il quale comprende le possibilità della voce calda e intonata del ragazzo. “Un discografico mi notò, mi propose di incidere un disco e mi offrì un anticipo di 200 mila lire – ha raccontato Massimo Ranieri -. Nessuno in famiglia aveva mai visto una cifra simile”. Aterrano lo fa diventare spalla di Sergio Bruni facendolo partire, tredicenne, per gli Stati Uniti con il nome d’arte di “Gianni Rock”. Con quel nome si esibirà per la prima volta in palcoscenico all’Academy di Brooklyn, e con lo stesso pseudonimo incide i primi 45 giri per la Zeus.
Nel 1966 il pianista Enrico Polito, dopo averlo ascoltato, gli propone un contratto discografico con la CGD, che lo fa esordire a 15 anni, dapprima con lo pseudonimo Ranieri (nome scelto in quanto già noto alla memoria della gente per il richiamo al principe Ranieri III di Monaco) a cui, dopo le prime incisioni, viene aggiunto Massimo.
Nel 1967 vince il Cantagiro tra le giovani promesse con “Pietà per chi ti ama”, mentre nel 1968, a soli diciassette anni, partecipa al Festival di Sanremo con il brano “Da bambino”, in coppia con i Giganti. Sempre nello stesso anno incide “Rose rosse” che inizialmente passa quasi inosservata per poi ottenere un grande successo l’anno successivo. Della canzone viene fatta una versione in lingua spagnola che raggiunge la Spagna, l’America del Sud e anche il Giappone.
Nel 1969, Ranieri torna a Sanremo con “Quando l’amore diventa poesia” in coppia con Orietta Berti, e partecipa a Canzonissima 1969 con “Rose rosse”, “‘O sole mio” e si classifica al terzo posto con “Se bruciasse la città”. Non solo musica: a 18 anni, nel 1970, gira “Metello” diretto da Mauro Bolognini, con cui inizia la sua carriera cinematografica. Interpreta poi i film “Incontro” di Piero Schivazappa accanto a Florinda Bolkan; “Cerca di capirmi”, per la regia di Mariano Laurenti con Beba Loncar e ancora “Il faro in capo al mondo”, accanto a star come Kirk Douglas, Yul Brynner, Samantha Eggar.
Non è certo la prima volta che calca il palco dell’Ariston come artista in gara, ma tutti noi ben ricordiamo la sua esibizione col brano “Perdere l’amore” che gli conferì la vittoria nel 1988. L’ultima volta che ha preso parte alla manifestazione era il 1997 con “Ti parlerò d’amore”, mentre nel 2020 è stato ospite della kermesse in duetto con Tiziano Ferro, ospite fisso di quell’edizione, con il suo successo “Perdere l’amore”.
Nel 2022 partecipa, a 25 anni dall’ultima volta, al Festival di Sanremo, dove presenta il brano “Lettera di là dal mare”, con cui vince il premio della Critica “Mia Martini”. Ad agosto torna sul set come protagonista della serie tv “La voce che hai dentro”. L’8 febbraio 2023 si esibisce come ospite al Festival di Sanremo, insieme ad Al Bano e Gianni Morandi con i migliori brani del loro repertorio, mentre la sera successiva, dopo aver cantato “Lasciami dove ti pare”, insieme a Rocío Muñoz Morales presenta il suo nuovo programma “Tutti i sogni ancora in volo”. Ora il ritorno in gara a Sanremo 2025 con il brano Tra le mani un cuore.
Vita privata
Per quanto riguarda la vita privata, Massimo Ranieri è stato sentimentalmente legato a Franca Sebastiani (deceduta il 27 maggio 2015). Un amore importante da cui, il 6 luglio del 1971, è nata la figlia Cristiana Calone. Ai tempi lui era giovanissimo (19 anni) e per moltissimi anni non ha avuto rapporti con la figlia. Nel 2007, però, ha deciso di riallacciare i rapporti e, addirittura, di presentarla al suo pubblico. Poi è stato legato all’attrice Barbara Nascimbene, deceduta il 17 settembre 2018. “Se n’è andata una donna e una mamma meravigliosa. Sono vicino alle sue splendide figlie con tutto il mio affetto. Ciao Barbara, non ti dimenticherò mai“, ha scritto sulla sua pagina Facebook l’artista per ricordarla.
Chi è la figlia di Massimo Ranieri? Nata nel 1971, Cristiana Calone non ha mai serbato rancore nei confronti di un padre un po’ assente. “Il giorno che chiamò per la prima volta, mia madre sbiancò. Io gli dissi ‘Ciao papà’. Lui mi disse: ‘Che strano sentirsi chiamare così. Voglio che tu venga ospite nella mia trasmissione’”. Lei si presentò tra il pubblico in tv ma mai e poi mai si sarebbe aspettata che lui l’avrebbe presentata ufficialmente.