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Grillo: “Non sono un padre padrone, sono un papà con il cuore per il M5S”. Conte replica: “Non dica falsità su di me”

Immagine di copertina
Giuseppe Conte e Beppe Grillo

Il fondatore replica in un video: "Ha iniziato a farsi negare, non mi ha mai coinvolto". "Stiamo uniti se possiamo, chi vuole fare scelte diverse le faccia in tutta coscienza". L'ex premier: "L’ho sempre rispettato, ma non dica falsità su di me"

Lo scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte sta per entrare nella fase decisiva: il M5s è sempre più vicino alla scissione. Dopo la rivolta degli attivisti e la levata di scudi dei parlamentari, il garante del Movimento affida la sua versione dei fatti a un video sul suo blog: “Non sono il padre padrone, sono il papà del Movimento. Un papà con il cuore. Ho reagito come dovevo, col mio cuore, la mia anima e la mia intelligenza. Non da padre padrone ma da papà, ho fatto cose straordinarie ricordo a chi oggi mi sta disprezzando”. E invita a restare uniti: “Se qualcuno farà una scelta diversa la farà in coscienza”, dice Grillo replicando così alle parole dell’ex premier nella conferenza stampa di lunedì. Una conferenza stampa che, spiega Grillo, gli era stata annunciata direttamente da Conte: “A te non rispondo più, quello che ho da dire lo dirò davanti ai cronisti”.

S&D

“Brevemente, vorrei spiegarvi perché le dichiarazioni fanno anche male – esordisce Grillo nel video di 6 minuti -, la dinamica. Ci siamo visti insieme al Forum e abbiamo dato incarico a Conte, avevamo bisogno di lui: noi siamo un movimento, era giusto individuare una persona che lo cambiasse era concordato. Del resto questo è un Movimento che permette a un prof di diventare presidente del Consiglio, questo lo abbiamo fatto noi”, rivendica l’ex comico.

Dunque racconta di aver detto a Conte, “‘prenditi lo statuto, i nostri avvocati, vedi se ti va bene, fai tu, se c’è qualcosa che non ti va cambialo. Da quella volta non l’ho più sentito, a maggio inizio a sentire il peso di questa situazione. Gli dico: ‘se non ti fidi di me fallo vedere ai parlamentari, fallo vedere a qualcuno, sono rimasto anche in imbarazzo, unico depositario di qualche sprazzo” dello statuto. “Poi è arrivata al famosa bozza, al centro c’era lui, agli stati generali gli iscritti avevano chiesto una distribuzione dei poteri, perché se fai tutto da solo, ti fai male da solo. Se nomini questo e quello… Io ho solo chiesto di avere la mia garanzia di avere le condizioni del garante nello statuto originario, dammi la possibilità di essere il visionario, il custode dei valori, che significa non entrare nella dinamica delle scelte politiche, tue che sei un uomo straordinario, ma lasciami vedere un attimo, lasciamo fare. Ma non sentivo dall’altra parte mai nulla, ho pensato ‘c’è qualcosa di strano’“.

Grillo dice di aver visto lo statuto, “gli ho detto non mi va bene questo, me lo rimandava, poi ho detto vedilo con i parlamentari”. Dunque arriva al suo blitz a Roma, “sono andato dai parlamentari – sostiene – e ho visto paura, come una paura latente, non gli abbracci, il bene, il clima del movimento. Ho fatto qualche battuta, lui si è offeso… effetti collaterali, forse è la mia disgrazia”.

“Lui il giorno dopo mi fa una telefonata tempestosa, ‘io non ti rispondo più’, dice”. Grillo racconta di aver tentato una trattativa, “io rinuncio a questo, tu a quello… Lui mi ha detto, non ti rispondo” e lo ha fatto “in conferenza stampa, l’avete vista, è successo quel che successo. Lui si è staccato”, il fondatore del Movimento lamenta di non aver “mai visto il codice etico”, la “transizione mai citata nello statuto. Ho reagito come dovevo”, rivendica dicendo di averci messo cuore, anima e cervello. Ricorda a chi “mi sta disprezzando”, di aver attraversato a nuoto il ponte di Messina, di aver girato l’Italia in camper: “sono cose che ho nel cuore. Il Movimento cambia, forse doveva cambiare con lui o forse non è Conte la persona più adatta. Vi abbraccio tutti, stiamo uniti – aggiunge – se qualcuno darà una scelta diversa la farà in tutta coscienza”.

La replica di Conte: “Non dica falsità su di me”

“Io ho sempre rispettato e continuerò a rispettare Beppe Grillo, gli chiedo solo di non dire falsità sul mio conto e sul mio operato”. Così l’ex premier Giuseppe Conte risponde al video parlando con i giornalisti. “Io e Grillo – ha continuato – abbiamo una fittissima corrispondenza documentale, se lui mi autorizza sono disposto a pubblicarla perché agisco sempre in trasparenza. Grillo ha chiesto più che una diarchia politica”.

“Quando viene chiesta la rappresentanza internazionale, il coordinamento della comunicazione, quando viene chiesto di condividere tutte le scelte degli organi politici – vicepresidenti, componenti dei comitati – quando finanche viene chiesto di concordare e autorizzare addirittura i contratti allo staff di segreteria io credo che sia più che una diarchia ed è umiliante. Quindi lo statuto non è secentesco, è medievale da questo punto di vista”, spiega Conte che continua: “Se resto in campo? Sicuramente c‘è tanto sostegno dai cittadini, abbiamo fatto un progetto politico, ho lavorato 4 mesi a questo progetto e non vedevo l’ora di condividerlo... Questo progetto politico evidentemente non lo voglio tenere nel cassetto, perché non può essere la contrarietà di una singola persona a fermare questa proposta politica che ritengo ambiziosa e utile anche per il Paese”.

Leggi anche: 1. Il M5s esca subito dal governo Draghi e non sia più complice di questo disastro iper-liberista (di Alessandro Di Battista); // 2. Grillo è l’uomo sbagliato per il Movimento giusto, Conte l’uomo giusto per il Movimento sbagliato (di Giulio Gambino)

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