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Home » Politica

Gregoretti, il discorso di Salvini in Senato: “Voglio essere processato per spiegare ai miei figli che non sono un criminale”

Le parole del leader della Lega a Palazzo Madama

Caso Gregoretti, il discorso di Salvini in Senato in occasione del voto

Alle ore 13.30 è iniziato l’intervento del senatore Matteo Salvini: “Mi permetto un commento visivo: se in un’Aula c’è qualcuno che scappa ed è assente non è tra i banchi della Lega ma tra i banchi del Governo”. La presidente Casellati risponde: “Non era prevista la presenza del governo”.

Salvini continua: “Penso che per gli italiani questa immagine dica tutto, tra chi ha la coscienza sporca e chi non ha niente da nascondere. Capisco il nervosismo di chi si arrampica sugli specchi. Se avessi dovuto ragionare per opportunismo, non avrei preso la decisione che ho preso. Si parla di un processo, non di una passeggiata, dico quello che dico per rispetto della carica che ho avuto l’onore di ricoprire, degli italiani e per i miei due figli che vanno scuola. Hanno il diritto di sapere che il papà era lontano da casa per difendere i confini italiani. Ho difeso la mia Patria, non chiedo un premio, se deve esserci un processo è giusto che ci sia. In quell’aula andrò a rivendicare con orgoglio ciò che – collegialmente – abbiamo fatto”.

“Ho fatto approvare da questo Parlamento con orgoglio i decreti sicurezza che adesso qualcuno vuole far cancellare senza averli letti. Voglio vedervi in faccia quando accadrà, mentre togliete soldi ai sindaci dei territori. Rivendico con orgoglio l’aver mantenuto una promessa elettorale, chiunque in Italia sapeva e sa che avremmo fatto di tutto per bloccare gli sbarchi dei clandestini, dei trafficanti. Lo abbiamo fatto insieme ai Cinque Stelle per oltre un anno”.

“Le ultime dichiarazioni di Toninelli sul fermare gli sbarchi erano del giorno dello sbarco”, prosegue il leader leghista. “Sono stufo di impegnare quest’aula con Carola, con la Diociotti e non so quante altre vicende, mi spiace che quest’Aula perda tempo con Salvini, vediamocela in tribunale una volta per tutte. Abbiamo recuperato questi immigranti in acque maltesi, avremmo potuto fregarcene. Ed esattamente come sta facendo la ministra Lamorgese oggi, che ha bloccato per 5 giorni uno sbarco, ho fatto io. La differenza tra noi e voi è che io non denuncio la mnistra Lamorgese, una differenza antropologica, di stile”, prosegue Salvini.

“Voglio andare a processo per raccontare come le nostre politiche migratorie hanno salvato decine di migliaia di migranti. Con le politiche dei porti aperti ha portato il Mediterraneo a diventare una fossa comune: 15.000 cadaveri in 3 anni. Siamo passati da 15.000 a 2.000. Sempre duemila di troppo, ma rivendico con orgoglio che abbiamo salvato migliaia di vite in mare. Carlo Nordio ha parlato di processo politico, so che rischio di creare un precedente pericoloso. Io sono sicuro che se ciascuno di voi in quest’Aula potesse e volesse votare in base a quello che ha letto sugli atti, la seduta sarebbe già finita. Ma si vota per fazioni. C’è bisogno di una cavia? Eccomi. Mi spiace solo per i miei figli. Chi borbotta non ha il figlio che ha inviato il messaggio ‘forza papà'”.

Su queste parole è partito l’applauso della Lega.

“Se non portate rispetto a me, portate rispetto a due ragazzi che vanno a scuola e sono orgogliosi del padre. Di democratico (riferito al Pd) non avete niente. Io non cerco vendette, io non voglio cancellare nessuno. Ricordo il titolo di un ex importante quotidiano: ‘Cancellare Salvini’, ricordo che mia figlia mi ha chiamato”.

Salvini viene interrotto e dice: “Tra poco perdo la pazienza. Ma scherzavano (quelli del giornale). Se lo avesse scritto ‘Libero’ o ‘La Verità’ sarebbero arrivati i caschi blu dell’Onu. Sono orgoglioso di essere diverso. Se avessi rubato o corrotto qualcuno, avrei paura. Se avessi scippato, violentato, ammanettato, stuprato, avrei paura. Mi fanno pena quelli che ridono in un momento come questo”.

L’intervento si avvia alla conclusione: “Quello nervoso dovrei essere io, ma li vedo invece da un’altra parte. Ricordo qualcuno che ha dato la vita per questo Paese e ha ricordato che chi ha paura muore ogni giorno. Sono un uomo con qualche pregio e una marea di difetti, il ministro l’ho fatto però per il mio Paese. Bisogna chiarire se difendere l’Italia è un dovere di un politico o un crimine che merita fino a 15 anni di carcere. Qualcuno deve mettere la parola fine a tutto ciò. Litigate su tutto tranne che su Salvini che è brutto e cattivo, conto sull’indipendenza della magistratura, libero dal fardello. Anche perché, se avessimo torto, avremmo la gavola. Non cerchiamo scorciatoie. Tre lettere ora fanno la differenza: “poi”.

Salvini si riferisce a Giuseppe Conte: “Quando il presidente del Consiglio, che avrebbe potuto fermare un pericoloso delinquente, dichiara che prima si devono ricollocare i migranti e poi farli sbarcare, penso che qualcuno debba essere chiamato a rispondere di quello che ha fatto e non ha fatto”, conclude.

Il voto di Palazzo Madama, in programma nella giornata di mercoledì 12 febbraio, segue quello della Giunta delle immunità che lo scorso 20 gennaio ha votato a favore del processo nei confronti di Matteo Salvini, accusato dal tribunale dei ministri di Catania di sequestro di persona per aver impedito, quando era ministro dell’Interno, per più di tre giorni lo sbarco di 116 persone tratte in salvo nel Mediterraneo centrale dalla nave della Marina militare Gregoretti.

In occasione del voto della Giunta, il leader del Carroccio, approfittando anche della campagna elettorale per le regionali in Emilia-Romagna e Calabria, aveva chiesto ai suoi di votare a favore del processo, cosa effettivamente accaduta, mentre il Pd e il M5S si erano astenuti.

Caso Gregoretti-Salvini, il risultato del voto in Giunta immunità: finisce 5 a 5, passa il “sì” al processo

Tuttavia, negli ultimi giorni diversi esponenti della Lega hanno consigliato a Salvini di tornare sui suoi passi. Tra questi c’è anche Giulia Bongiorno, avvocato e parlamentare del Carroccio, che ha scritto la memoria difensiva presentata dal leader del Carroccio alla Giunta del Senato.

 

“Io spero davvero che Matteo Salvini decida di non avallare la linea dell’autorizzazione a procedere nei suoi confronti. Il Senato deve verificare se ha agito nell’interesse pubblico. E quel che vale oggi per Salvini tutelerà in futuro chi svolge questa funzione” ha dichiarato nei giorni precedenti l’avvocato Bongiorno in un’intervista al Corriere della Sera.

“Salvini non ha commesso alcun reato: rallentare lo sbarco in attesa della redistribuzione dei migranti non è sequestro di persona” ha poi aggiunto la legale.

Leggi anche:
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