Siria, ultime notizie | Turchia e Stati Uniti hanno raggiunto un accordo per un cessate il fuoco
Gli aggiornamenti in tempo reale sull'invasione turca nel Nord della Siria
Le ultime notizie sull’offensiva della Turchia in Siria contro i curdi
Continua l’offensiva della Turchia contro i curdi nel nord della Siria. Al nono giorno di conflitto, le truppe turche sono entrate a Manbij e puntano alla città di Kobane, roccaforte curda, dove, nella giornata di ieri, mercoledì 16 ottobre, si sono schierati i soldati del regime siriano di Bashar al-Assad.
Dopo l’incontro tra il vicepresidente Usa e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a Ankara, Mike Pence annuncia un cessate il fuoco in Siria. Ma i curdi rifiutano l’accordo raggiunto tra Usa e Turchia.
Negli Usa, intanto, i media hanno diffuso il contenuto di una lettera che il presidente Trump ha scritto a Erdogan il 9 ottobre, poche ore prima che iniziasse l’offensiva della Turchia in Siria. Nella missiva, l’inquilino della Casa Bianca esorta il collega turco a “non fare lo stupido” rinunciando a “essere il responsabile del massacro di migliaia di persone”.
Sul campo di battaglia, Ankara continua ad aggiornare il bilancio dei miliziani curdi neutralizzati, arrivato a 637 “senza vittime civili”. Cifre che non tornano per l’Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo cui sono almeno 71 i civili uccisi, tra cui 21 bambini. Gli sfollati sono oltre 300 mila. L’esercito di Damasco, nel frattempo, rivendica il controllo delle basi nel Nord-Est abbandonate dagli americani.
TPI ha sul campo l’inviata speciale Benedetta Argentieri che da lì documenta tutto quello che sta accadendo nel Rojava a danno dei curdi, violentemente attaccati da Erdogan.
Qui le ultime notizie, il bollettino, di giovedì 17 ottobre 2019:
ore 22,35 – I curdi: gli Usa ci hanno dato garanzie sul loro futuro – Le milizie curde del nord della Siria sono state parte dell’accordo raggiunto stasera da Usa e Turchia per una tregua e hanno ricevuto “garanzie” sul loro futuro da Washington. Lo ha detto ai media curdi il comandante delle Forze democratiche siriane (Fds), Mazlum Kobani, confermando che intendono fare “tutto il necessario per far funzionare il cessate il fuoco”. “È una vittoria della resistenza dei combattenti”, ha aggiunto Kobani.
Kobani ha precisato alla tv curda Ronahi che la tregua riguarda solo l’area di circa 120 km tra Tal Abyad e Ras al Ayn, al centro dell’offensiva di Ankara, dove verrà creata la zona di sicurezza turca. Per le altre aree del nord della Siria, dove non sono più presenti gli americani ma sono giunte in questi giorni le forze di Damasco e la polizia militare russa, occorreranno altri negoziati.
Ulteriori accordi potrebbero quindi essere presi martedì nell’incontro a Sochi tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e quello russo Vladimir Putin.
ore 22,05 – I curdi pronti a rispettare il cessate il fuoco – Le forze curde sono pronte a rispettare il cessate il fuoco con la Turchia in Siria. Lo ha detto ad Al Arabiya Aldar Xelil, politico ed ex portavoce dell’amministrazione curda.
ore 20,38 – I curdi rifiutano l’accordo – Quaranta minuti dopo l’annuncio di Pence il portavoce dell’amministrazione autonoma Aldar Khalil rifiuta l’accordo. “Lo abbiamo già detto, l’idea che la Turchia entri per 30 chilometri è rifiutata”.
ore 20,20 – Il commento di Trump al cessate il fuoco – “Questo è un grande giorno per la civiltà. Sono orgoglioso degli Stati Uniti per essermi rimasti fedeli nel seguire un percorso necessario, anche se non convenzionale”. Lo scrive il presidente Donald Trump su Twitter dopo l’annuncio della tregua in Siria tra Turchia e curdi. “La gente ha provato a fare questo ‘accordo’ per molti anni. Milioni di vite saranno salvate. Congratulazioni a tutti”, ha aggiunto.
ore 20,15 – Visita di Erdogan negli Usa confermata – La visita del presidente turco Recep Tayyip Erdogan il 13 novembre alla Casa Bianca su invito del presidente americano Donald Trump è confermata dopo l’accordo raggiunto stasera tra i due Paesi per una tregua dell’offensiva in Siria. Lo ha detto il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu.
ore 19,40 Pence annuncia un cessate il fuoco – Mike Pence annuncia un cessate il fuoco in Siria. Turchia e Stati Uniti hanno raggiunto un accordo per un cessate il fuoco in Siria di 120 ore in cui gli Usa favoriranno l’evacuazione dei combattenti curdi dalla zona di sicurezza concordata con Ankara. Lo ha detto il vicepresidente americano Mike Pence dopo l’incontro con Erdogan (qui i dettagli dell’accordo per la tregua). Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha specificato che “l’accordo con gli Usa costituisce una pausa delle operazioni militari della Turchia in Siria, che si trasformerà in una fine definitiva dell’offensiva solo se i curdi si ritireranno interamente, come concordato”.
ore 18,30 – Interrogazioni sulle pagine Facebook pro-curdi chiuse – “Facebook ha deciso di sostenere Erdogan in questa sporca vicenda dell’attacco ai curdi e alla regione del Rojava? Chiedo per sapere, visto che da ieri il social network ha iniziato l’oscuramento di pagine e testate giornalistiche che avevano riportato fatti riguardanti l’aggressione turca nel Rojava e a Kobane. Così su Fb Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana.
ore 17,00 – Sassoli: “La posizione contro la Turchia sia unitaria in Ue” – “Accogliamo con favore la decisione di operare un coordinamento delle misure nazionali di embargo sulla futura vendita di armi alla Turchia, ma lo consideriamo un primo passo e non sufficiente. Abbiamo il dovere di dare un segnale unitario, promuovendo un embargo comune a livello dell’Unione europea che riguardi non solo le future forniture di armi, ma anche quelle correnti”. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo Davide Sassoli nel suo discorso al Consiglio europeo.
ore 16,40 – Concluso l’incontro Pence-Erdogan – Si è concluso nel palazzo presidenziale di Ankara l’incontro tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il vicepresidente americano Mike Pence sull’offensiva in Siria. Lo riferisce la presidenza turca. Il colloquio è durato un’ora e 40 minuti e ha visto la presenza come ‘mediatore’ di James Jeffrey, l’ex ambasciatore Usa ad Ankara e attuale inviato speciale di Donald Trump per la Siria e la Coalizione anti-Isis.
ore 16,30 – Offensiva turca nega istruzione a 86mila giovani, 20 scuole distrutti Damasco – L’offensiva turca in Siria nord-orientale ha provocato la chiusura di un totale di 810 scuole nella zona, negando il diritto all’istruzione a circa 86 mila studenti e impedendo a 5.524 insegnanti di recarsi sul posto di lavoro. A rivelarlo è l’Amministrazione autonoma curda della Siria settentrionale e orientale, nota come Rojava, secondo cui almeno 150 scuole sono state interessate dall’operazione militare turca, di cui 20 completamente distrutte.
ore 15,55 – Siria, raid di governo e Russia su civili ad Idlib – Stando a quanto riferito dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria l’artiglieria governativa siriana e l’aviazione russa sono tornate oggi a bombardare con intensità aree abitate da civili nella regione nord-occidentale di Idlib. I jet di Mosca e le truppe di Damasco hanno preso di mira nelle ultime ore distretti a sud di Idlib, altri a sud-ovest di Aleppo e altri ancora a nord-est di Latakia, in zone fuori dal controllo governativo. Per ora si registra un numero imprecisato di vittime nelle aree colpite e dove operano milizie anti-regime, tra cui elementi qaidisti.
ore 15,10 – “Ankara apre a tregua “se Mosca-Damasco cacciano curdi” – “La Russia trasmette i messaggi tra Damasco e Ankara. Se la Russia toglie gli elementi (curdi) dell’Ypg dalla regione insieme all’esercito siriano, non ci opporremo”. Lo ha detto il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, aprendo così a una possibile tregua mediata da Mosca.
ore 15,00 – Attacco Isis a una prigione curdi – L’Isis ha rivendicato oggi un attacco a una prigione delle forze curdo-siriane nel nord del paese e dove erano rinchiuse un numero imprecisato di donne imparentate con jihadisti dello stesso ‘Stato islamico’. Lo si apprende dall’agenzie di notizie Aamaq, vicina all’Isis.
ore 14,40 – Inizia l’incontro Erdogan-Pence. È iniziato l’incontro ad Ankara tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il vicepresidente americano Mike Pence sull’offensiva in Siria. Lo rende noto la presidenza turca.
ore 14,00 – Telefonata Conte-Erdogan: “Posizione italiana sulla Turchia è unitaria” – Nel colloquio telefonico con il Presidente turco Erdogan, il premier Giuseppe Conte ha rimarcato che “la protezione della popolazione civile, già duramente provata da anni di conflitto, e la risoluzione dei conflitti sono priorità irrinunciabili per l’Italia e per l’intera Comunità internazionale, esortando ripetutamente il Presidente Erdoğan a svolgere con responsabilità il ruolo geopolitico e di alleato Nato che la Turchia strategicamente detiene, nell’interesse collettivo di stabilizzazione dell’intera regione”. Lo si legge in una nota di palazzo Chigi (qui i contenuti della telefonata tra Conte e Erdogan).
ore 13,30 – Curdi chiedono corridoi umanitari per civili e feriti – Le autorità curde chiedono corridoi umanitari per evacuare i civili dalla città sotto assedio turco di Ras al Ayn, dopo che un ospedale della città è stato colpito, lasciando in trappola al suo interno pazienti e personale sanitario (qui i dettagli).
ore 13,08 – I curdi accusano: “Turchia usa fosforo e napalm” – Dopo aver riscontrato un’inaspettata resistenza curda, in particolare nella città di Ras al Ayn, le forze turche avrebbero usato durante i raid in Siria “fosforo bianco e napalm”. Lo affermano le autorità curdo-siriane in un comunicato (qui tutti i dettagli).
ore 12,28 – Conte telefona a Erdogan: “Inaccettabile azione militare” – Il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte ha avuto un colloquio telefonico con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Nel corso della telefonata che, secondo quanto trapelato da Palazzo Chigi sarebbe durata oltre un’ora, il premier ha ribadito che l’Italia ritiene inaccettabile l’azione militare avviata in Siria.
ore 11,51 – Curdi, ok di Trump a intesa con Damasco – Secondo quanto riferito dal generale Mazloum Kobani, comandante delle milizie delle Forze democratiche siriane (Fds), alla tv curda Ronahi, il presidente Usa Donald Trump non si sarebbe opposto all’accordo stretto tra i curdi e il regime di Assad. “Abbiamo detto a Trump che stavamo contattando il regime siriano e i russi per proteggere il nostro Paese e la nostra terra. Lui ci ha risposto: ‘Non siamo contrari. Vi sosteniamo’”.
ore 10,56 – I curdi: “Armi non convenzionali in raid Turchia” – “Sospettiamo che armi non convenzionali vengano usate dalla Turchia contro i combattenti nella città assediata di Serekaniye”: lo denuncia via Twitter Mustafa Bali, capo della comunicazione delle Forze democratiche siriane (Fds) a guida curda.
ore 9,40 – Turchia: “673 terroristi curdi neutralizzati” – È di 673 il nuovo bilancio dei “terroristi curdi neutralizzati” diffuso dal ministro della Difesa turco. In precedenza, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva affermato che almeno 556 combattenti curdi erano stati uccisi.
ore 0,16 – Usa a Turchia: “Cessate il fuoco o nuove sanzioni” – “Se non cesserà il fuoco in Siria, arriveranno ulteriori sanzioni americane”: lo ha dichiarato il segretario al Tesoro americano Steven Mnuchin.
ore 0,10 – Lettera di Trump a Erdogan: “Non fare il duro” – Nel giorno in cui il vicepresidente Usa è ad Ankara per incontrare il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, i media statunitensi diffondono il contenuto di una lettera che il presidente Trump ha inviato al collega Erdogan per esortarlo a non invadere la Siria. “Non fare lo stupido” scrive Trump a Erdogan aggiungendo anche “Il generale Mazloum è pronto a trattare con te e a fare delle concessioni che non ha mai fatto in passato” (Qui l’articolo completo).