Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:31
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

SPECIALE: La crisi dei rohingya in Birmania

Immagine di copertina
Rifugiati rohingya si dirigono verso il Bangladesh per sfuggire alle violenze militari in Birmania. Credit: Dibyangshu SARKAR

Lo speciale con tutto quello che c'è da sapere sulle violenze contro la minoranza musulmana rohingya in Birmania: le informazioni essenziali, le ultime notizie, le testimonianze e le storie di TPI

La crisi umanitaria al confine tra la Birmania e il Bangladesh coinvolge una delle minoranze più perseguitate al mondo: quella dei musulmani rohingya, che vivono prevalentemente nello stato birmano settentrionale di Rakhine. Dal 1970 il governo birmano ha messo in atto dure repressioni contro questa minoranza, causando migliaia di morti e di centinaia di migliaia di profughi.

S&D

Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Le violenze contro i rohingya si sono acuite alla fine di agosto del 2017, quando sono scoppiati gli scontri tra le forze di sicurezza birmane e alcuni miliziani del gruppo paramilitare Arakan Rohingya Salvation Army (Arsa), formazione paramilitare vicina alla comunità rohingya.

Le battaglie hanno causato centinaia di morti nello stato di Rakhine e hanno dato inizio a un esodo che ha portato finora 600mila musulmani rohingya ad attraversare il confine con il Bangladesh.

Molte organizzazioni non governative hanno denunciato omicidi, stupri e incendi messi in atto contro i musulmani rohingya e i loro villaggi. Amnesty International ha rilevato anche l’utilizzo di mine antiuomo lungo il confine con il Bangladesh, presumibilmente per impedire il rientro dei profughi dal Bangladesh.

Questi atti, denunciati anche dalle Nazioni Unite, hanno fatto alzare contro la Birmania l’accusa di aver messo in atto una pulizia etnica, ipotesi respinta dalla leader de facto della Birmania, Aung San Suu Kyi. La donna, premio Nobel per la pace nel 1991, è stata accusata a sua volta dalla comunità internazionale di non essere intervenuta per placare la crisi umanitaria e di aver taciuto sulle violenze contro questa minoranza.

Da sapere

Storie, inchieste e testimonianze

Nel video pubblicato dall’Unicef viene raccontata la breve storia del piccolo Umar, un bambino di poche settimane nato in un campo profughi a Cox Bazar, e di sua madre arrivata al nono mese di gravidanza

Amnesty International denuncia incendi pianificati nelle aree abitate dalla minoranza musulmana dei rohingya, allo scopo di attuare una pulizia etnica nei loro confronti. L’intervista di TPI al portavoce dell’organizzazione

L’ong Amnesty International ha denunciato l’utilizzo di ordigni esplosivi contro i musulmani rohingya al confine tra Birmania e Bangladesh. Il direttore nazionale della campagna antimine ha parlato con TPI

Ultime notizie

Ti potrebbe interessare
Esteri / Peggiorano le condizioni di Re Carlo: “Sta molto male, ci si prepara al peggio”
Esteri / Meloni annuncia: "Papa Francesco parteciperà al G7 | VIDEO
Esteri / Houthi: i ribelli del Mar Rosso che combattono Israele
Ti potrebbe interessare
Esteri / Peggiorano le condizioni di Re Carlo: “Sta molto male, ci si prepara al peggio”
Esteri / Meloni annuncia: "Papa Francesco parteciperà al G7 | VIDEO
Esteri / Houthi: i ribelli del Mar Rosso che combattono Israele
Esteri / Accordi di Abramo: anatomia di un fallimento geopolitico
Esteri / L’Iran è un Paese spaccato a metà
Esteri / Le elezioni Usa saranno un bivio tra guerra e pace
Esteri / La nuova mappa delle alleanze in Medio Oriente
Esteri / Tra Netanyahu e Biden ne resterà soltanto uno: ecco perché “Bibi” disobbedisce a Joe
Esteri / Perché nessuno ha fermato Netanyahu?
Esteri / Il doppio standard è un male anche per Israele