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Milano, un uomo si è suicidato in questura. Ora due agenti sono indagati per omicidio colposo

Immagine di copertina
Credit: Ansa

Milano, un uomo si è suicidato in questura. Ora due agenti sono indagati per omicidio colposo

Un uomo di 43 anni si è tolto la vita domenica 23 agosto, nella questura di via Fatebenefratelli a Milano, mentre attendeva di essere identificato dagli agenti di polizia che lo avevano fermato poco prima poiché l’avevano visto armeggiare affianco ad alcune automobili. Gli agenti avevano fermato il 43enne di origine algerina, assieme ad un ragazzo marocchino di 23 anni in via Felice Casati, zona Porta Venezia, per condurli al commissariato del centralissimo quartiere Brera. Poi la tragedia: l’uomo, lasciato da solo nella sala d’attesa ha deciso di togliersi la vita impiccandosi con una maglietta. La terribile scena è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza. Ora due agenti sono indagati per omicidio colposo.

Una decisione estrema, presa in meno di 15 min da quando l’uomo è entrato nella stanza per il fotosegnalamento. Prima il 43enne  era stato lasciato in isolamento per più un’ora: un tempo sufficiente per togliersi la maglietta, annodarla e trasformarla in un cappio da legare alle grate di una finestra bassa. L’ipotesi su cui stanno lavorando la pm Paola Pirotta e il procuratore Laura Pedio è che chi aveva la responsabilità di vigilare su quello che succedeva nelle stanze non lo abbia fatto. Da quanto trapelato però, l’iscrizione dei due agenti sembra essere un atto dovuto per le indagini e a tutela degli agenti stessi. Ancora non si conosce l’identità dell’uomo che, con precedenti penali e numerose segnalazioni alle spalle aveva sempre dato nomi differenti, dodici in totale, dicendo di essere algerino. È stata mossa una richiesta di informazioni anche al consolato. Per venerdì è stata fissata l’autopsia dell’uomo.

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