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Home » Cronaca

Mancata zona rossa, perquisizioni della Guardia di Finanza al ministero della Salute e all’ISS

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La Guardia di Finanza delegata dalla Procura di Bergamo è entrata questa mattina –  giovedì 14 gennaio – al ministero della Salute per acquisire tutta la documentazione relativa al piano pandemico dal 2006 in poi e gli atti della task force istituita il 22 gennaio 2020 per far fronte all’epidemia di Sars-Cov-2.

Il primo allarme dell’Organizzazione mondiale della sanità sulle polmoniti di origine sconosciuta in Cina risaliva al 5 gennaio. La Procura di Bergamo, anche sulla base delle denunce promosse dal comitato “Noi denunceremo” nella provincia più colpita dalla prima ondata, procede con le indagini per epidemia colposa su cui TPI ha portato avanti un’inchiesta in più parti.

La novità di oggi è l’estensione agli accertamenti alla (presunta) mancata applicazione del piano pandemico antinfluenzale italiano risalente al 2006, mai aggiornato nonostante le indicazioni dell’Oms e del Parlamento europeo che richiedevano periodici aggiornamenti. In particolare, i militari si stanno facendo consegnare documentazione cartacea ed elettronica relativa al piano pandemico nazionale del 2017 e che si ritiene sia il copia-incolla di quello del 2006.

Il problema del mancato aggiornamento del piano emerge anche dalla bozza del nuovo piano pandemico circolata negli ultimi giorni. Le fiamme gialle sono entrate anche all’Istituto superiore di sanità a Roma, negli uffici dell’ex direttore della Prevenzione del ministero Claudio D’Amario a Pescara e nella sede della Regione Lombardia e all’Asst di Bergamo. Il segretario generale del ministero Giuseppe Ruocco, D’Amario e altri dirigenti sono stati convocati per i prossimi giorni come persone informate sui fatti. Nessuno di loro risulta al momento indagato.

L’inchiesta di TPI sulla mancata chiusura della Val Seriana per punti:

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