Infermiere no vax scrive a Mattarella: “Mi sento trattato come un topo da laboratorio”. L’Asl: “Condotte non in linea col suo status”
Enzo Palladino, infermiere marchigiano, ha rifiutato il vaccino: "Preferisco restare povero piuttosto che sentirmi ricattato"
“Preferisco non avere un lavoro e restare povero piuttosto che sentirmi ricattato per un lavoro che mi consente una paga non proprio da parlamentare. La sperimentazione non mi appartiene e la mia dignità non la vendo a nessuno”. A scriverlo, in una lettera indirizzata, tra gli altri, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stato Enzo Palladino, un infermiere no vax della frazione di Torrette, in provincia di Ancona, che si è schierato contro il decreto legge che ha imposto l’obbligo di vaccinazione anti-Covid per gli operatori sanitari. Palladino, che lavora come infermiere nell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, ha indirizzato la missiva anche all’Asur, al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, al ministro della Salute Roberto Speranza, secondo quanto riferiscono i media locali.
“Non voglio che il mio corpo diventi oggetto di sperimentazione e nutro forti dubbi sulla fretta con cui è stato sperimentato il farmaco e non voglio introdurre nelle mie vene organismi di dubbia origine che nel tempo non siano un pericolo per la mia stessa vita”, si legge nella lettera. “Se nei primi mesi della pandemia noi operatori sanitari eravamo eroi, addirittura angeli, oggi siamo ritenuti i responsabili della diffusione del coronavirus e il mio lavoro è diventato oggetto di ricatto. Mi sento trattato come un topo di laboratorio“.
Infermiere no vax, la reazione dell’azienda
L’utilizzo di parole come “ricatto” e “sperimentazione” non è piaciuto alla direzione dell’azienda ospedaliero-universitaria, che ieri sera ha diffuso una nota in cui annuncia che sta valutando le azioni da porre in essere “nel rispetto della legge, del contratto di lavoro e della sicurezza delle cure”. L’azienda ha ribadito l’obbligo vaccinale per il personale sanitario e ha ricordato che il dipendente ha “già più volte posto in essere condotte non in linea con lo status di operatore sanitario”.
Enzo Palladino, si legge nella nota, di recente “ha rifiutato di sottoporsi al tampone per l’accertamento dell’infezione da Sars-Cov 19″, dopo che si era sviluppato un focolaio nel reparto in cui lavorava. L’uomo aveva presentando anche ricorso all’autorità giudiziaria, respinto “con condanna alle spese“. È stata respinta inoltre l’impugnativa contro la decisione del giudice, sottolinea l’azienda, che aveva definito la questione sollevata dall’infermiere infondata “da parte di chi dovrebbe avere più a cuore la protezione della salute dei pazienti e dei colleghi operatori sanitari”.
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