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Fedez-Iovino, due testimoni raccontano il pestaggio: “È stato violento, c’erano macchie di sangue ovunque”

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Fedez-Iovino, due testimoni raccontano il pestaggio: “È stato violento”

Emergono nuovi dettagli sull’ormai nota rissa, avvenuta nella discoteca di Milano The Club, tra Fedez e Cristiano Iovino alla quale sarebbe poi seguita l’aggressione sotto casa del personal trainer.

La Procura, che sta tentando di ricostruire la dinamica esatta del pestaggio, secondo quanto rivela Il Fatto Quotidiano si è avvalsa di ulteriori elementi grazie alle testimonianze di Salvatore A., producer e dj conosciuto a livello internazionale, e Vincenzo B., guardia giurata dell’edificio al civico 33/a di via Ulpio Traiano.

Il primo testimone, Salvatore A., un amico di Cristiano Iovino, non era presente al momento dell’aggressione, ma racconta ciò che è accaduto nel locale dove c’è stata la lite che ha dato via alla vicenda: “La sera del 21 aprile ci siamo incontrati alle 22 presso il ristorante La Bullona per un compleanno. Anche Iovino era stato invitato. Ho visto Fedez seduto al tavolo in compagnia di altre persone. Iovino e Fedez non hanno avuto modo di interloquire”.

Poco dopo, però, qualcosa è successo: “Iovino mi ha detto che non conosceva le persone e che i motivi della discussione erano futili, precisandomi che insieme a queste persone era presente Fedez. I motivi della discussione erano dovuti allo spazio dei tavoli”.

Ciò che è successo dopo lo racconta Vincenzo B., vigilantes che lavora presso la palazzina dove abita Iovino: “Svolgevo il turno di vigilanza ed ero appena rientrato nella portineria dal mio giro di ispezione quando ho sentito del chiasso provenire dalla strada, ci siamo resi conto che era in atto una rissa tra 8/9 ragazzi”.

“Ricordo che il mio collega, riconoscendo Iovino, ha aperto il cancello per tentare di metterlo al sicuro all’interno del palazzo, ma questo ha causato l’ingresso di tutti gli altri perché Iovino non è riuscito a richiudere il portoncino in tempo. A quel punto abbiamo cercato di chiamare il 112”.

Le due guardie giurate, secondo il racconto, sono stata minacciate: “Ho compreso che tra gli aggressori ci fosse Fedez, perché ho sentito più volte pronunciare il suo nome dagli amici di Iovino che erano presenti al momento del fatto”.

Il testimone, inoltre, riferisce che Iovino si trovava nel suo appartamento quando è sceso in seguito a una telefonata: “Da quello che ho sentito dire dagli amici di Iovino, pare che poco prima Fedez l’avesse chiamato per incontrarlo. L’ho visto rientrare poco prima dell’aggressione, l’ho incrociato durante il mio giro di perlustrazione, aveva la camicia aperta e la giacca sulle spalle ed era in compagnia di due amici ed è salito nel suo appartamento. Venti minuti dopo è sceso insieme ad altri due uomini, per andare all’esterno del complesso, dove è rientrato velocemente inseguito dai suoi aggressori”.

Il vigilantes, poi, racconta la violenza del pestaggio: “Quando ho accompagnato i carabinieri nell’appartamento, Iovino ha fatto una iniziale resistenza ad aprire, quando ha aperto ho notato che aveva il volto sporco di sangue. I militari sul pianerottolo hanno notato delle vistose macchie di sangue”.

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