Delitto di Garlasco: perché Andrea Sempio non si è presentato in procura per l’interrogatorio

I legali fanno appello all'articolo 375 del Codice di Procedura Penale
Un colpo di scena, l’ennesimo di questo caso, che non era stato preventivato: Andrea Sempio non si è presentato in procura per l’interrogatorio sul delitto di Garlasco (qui le ultime notizie) al quale doveva essere sottoposto alle 14.00 di oggi, martedì 20 maggio. Ma perché l’indagato per l’omicidio di Chiara Poggi ha deciso di non presentarsi piuttosto che avvalersi della facoltà di non rispondere? Si tratterebbe di una strategia precisa avanzata dai suoi legali. Nelle ore in cui Sempio era atteso al Tribunale di Pavia, la sua legale, Angela Taccia, neanche lei presente in tribunale, ha scritto sui social: “Guerra dura senza paura. CPP we love you”. Il riferimento è al codice di Procedura Penale. Poco dopo, infatti, l’altro legale di Sempio, Massimo Lovati, ha spiegato: “Atto nullo, lo abbiamo comunicato alla procura. L’invito non conteneva l’avvertenza alla lettera D dell’articolo 375 del codice di procedura penale”.
Secondo quanto scrive La Repubblica, infatti, i legali si sarebbero appellati all’articolo 375 per evitare l’interrogatorio. Il cavillo al quale si sarebbero aggrappati gli avvocati riguarderebbe le tempistiche della convocazione. “L’invito a presentarsi è notificato almeno tre giorni prima di quello fissato per la comparizione, salvo che, per ragioni di urgenza, il pubblico ministero ritenga di abbreviare il termine, purché sia lasciato il tempo necessario per comparire” si legge nell’articolo di Repubblica. Secondo i legali di Sempio, dunque, i termini non sarebbero stati rispettati, motivo per cui è diritto dell’indagato non presentarsi all’invito per l’interrogatorio. Già nei giorni scorsi, l’altro avvocato che assiste Andrea Sempio, Andrea Lovati, aveva dichiarato: “Stiamo affilando le armi che ci offre il codice di procedura penale. Questo interrogatorio, prodromico a una richiesta di rinvio a giudizio, si scontra con l’incidente probatorio dove si vuole acquisire una prova per il dibattimento”.