Delitto di Garlasco, le carte della procura contro Sempio. L’impronta vicino al corpo di Chiara e un biglietto: “Ho fatto cose brutte”

Da una serie di appunti gettati nella spazzatura all'alibi dello scontrino che non sarebbe veritiero: ecco perché la procura di Pavia sospetta di Andrea Sempio
Un’impronta, appartenente ad Andrea Sempio, che collocherebbe l’amico di Marco Poggi sulla scena del crimine: è questo l’asso nella manica che la Procura di Pavia teneva nascosto da quando ha riaperto le indagini sul delitto di Garlasco. L’impronta si trovava sul muro della scala che porta alla taverna di casa Poggi. Secondo i Ris vi sono 15 punti di corrispondenza con il palmo destro della mano di Andrea Sempio, mentre il sangue, rinvenuto sempre sulla parete, sarebbe solo ed esclusivamente di Chiara Poggi. L’impronta va ad aggiungersi al Dna del sospettato, che è stato ritrovato sulle unghie della vittima.
Ma non ci sono solo questi due elementi. La procura di Pavia contestano a Sempio anche alcuni biglietti, ritrovati nella spazzatura. Secondo quanto scrive il Corriere della Sera alcuni sembrerebbero avere a che fare con la fase esecutiva del delitto mentre altri parlano di cose “inimmaginabili”. Per La Repubblica in uno di questi vi sarebbe scritto: “Ho fatto cose talmente brutte che nessuno può immaginare”. Testi che da soli non provano nulla e che ovviamente andranno analizzati. Poi c’è la questione dell’alibi e del famoso scontrino del parcheggio consegnato da Sempio circa un anno dopo il delitto che collocava il sospettato a Vigevano nelle ore in cui veniva uccisa Chiara. Un alibi che non convincerebbe del tutto gli investigatori.