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Mondiale élite in linea 2024: una grande Longo Borghini regala il bronzo all’Italia. Domani resa dei conti tra i tre tenori

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Mondiale élite in linea 2024: una grande Longo Borghini regala il bronzo all’Italia. Domani resa dei conti tra i tre tenori

Si corre domani a Zurigo in un clima plumbeo, se non dal punto di vista meteorologico, sicuramente da quello umorale dei partecipanti, il campionato del mondo élite maschile. La tragica scomparsa di Muriel Furrer, la 18enne ciclista elvetica deceduta ieri a seguito della caduta giovedì nella prova femminile junior, ha generato una cappa di cordoglio i cui effetti si sono visti già oggi con molte ragazze scoppiate in lacrime nel minuto di raccoglimento che ha preceduto il via. E’ ormai palese che le morti in bicicletta sulle strade, al netto delle infelici uscite di autorevoli giornalisti, stanno raggiungendo cifre eccessive. Speriamo che chi di dovere, agisca.

Domani si fronteggeranno sulle strade altalenanti del lungolago zurighese, in modo analogo all’iconica scena finale del capolavoro di Sergio Leone “Il buono, il brutto e il cattivo”, i tre fuoriclasse che, con le loro doppiette, hanno reso memorabile il 2024 delle due ruote. L’olandese Mathieu van der Poel, campione del mondo uscente nonché vincitore di Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix, sfiderà lo sloveno Tadej Pogacar, trionfatore al Giro d’Italia e al Tour de France, e il bicampione olimpico, in linea e a cronometro, il belga Remco Evenepoel. L’ottimo stato di forma e il fatto di correre in casa indica nello svizzero Marc Hirschi l’unico possibile outsider al di fuori della sopracitata trinità.

Nonostante il dislivello da tappone di montagna d’una grande corsa a tappe, il percorso, oggi nella prova femminile, si è dimostrato meno selettivo di quanto anticipato. Dopo poco più di quattro ore di corsa sotto una pioggia incessante, la belga Lotte Kopecky ha confermato la maglia iridata conquistata 12 mesi fa a Glasgow, prevalendo nettamente, in uno sprint ristretto a sei, sulla statunitense Chloè Dygert e sulla nostra Elisa Longo Borghini. L’azzurra è stata, insieme all’olandese Demi Vollering, l’indiscussa protagonista della corsa. Entrambe, tuttavia, non sono riuscite a fare il vuoto nonostante le asperità del tracciato.

A Pogacar domani si presenta un occasione di platino per eguagliare quanto fatto da Eddy Merckx nel 1974 e dall’estemporaneo irlandese Stephen Roche nel 1987. Ambedue, infatti, riuscirono a conquistare nella medesima stagione maglia rosa, gialla e iridata. L’unico con le carte in regola per contrastare il campione di Komenda saui 273 chilometri di gara sembrerebbe essere Evenepoel. Attenzione: se la Kopecky è riuscita a vincere oggi, non si può escludere che domani ci riesca van der Poel che ha preparato questo appuntamento con grande meticolosità. L’Italia sarà presente per onor di firma. D’altronde, le medaglie azzurre, a prescindere dal genere, sembrano ormai essere una prerogativa quasi esclusiva di Verbania. Che Dio ci conservi a lungo Filippo ed Elisa!

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