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Giro d’Italia 2019, da Leonardo al Campionissimo per l’ultima grande recita di Vincenzo Nibali

Immagine di copertina
Vincenzo Nibali (Credits: ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

Giro Italia 2019 presentazione | L’ultima grande recita di Vincenzo Nibali

GIRO ITALIA 2019 PRESENTAZIONE – Disegnato a mò di otto, lungo e stretto nella prima parte e largo e schiacciato nella seconda, il 102esimo Giro d’Italia, che parte domani (11 maggio 2019) da Bologna con una breve ma impegnativa cronometro che si concluderà con l’arrivo a San Luca, presenta più di uno spunto d’interesse.

Nel 500esimo anniversario della morte di Leonardo, onorato dalla corsa con la partenza della terza tappa da Vinci, ed il centenario della nascita del più grande sportivo italiano di ogni epoca, Fausto Coppi, cui verrà reso omaggio mercoledì 23 maggio con l’arrivo a Novi Ligure ed il giorno dopo riproponendo a 70 anni di distanza la leggendaria Cuneo – Pinerolo, Mauro Vegni ha partorito un Giro duro, ma non durissimo, che non esce mai dai confini nazionali, eccezion fatta per San Marino.

Tutto sul Giro d’Italia 2019

Giro d’Italia 2019, Nibali: “Cercherò di viverlo giorno per giorno”. Dumoulin: “Qui per vincere”

Giro Italia 2019 presentazione | Le tappe

Le prime nove tappe, un piccolo giro dell’Italia centrale lambendo a malapena il Sud nella lunga traversata da Cassino a San Giovanni Rotondo, non presentano grandi difficoltà favorendo fortemente i cronomen che, oltre al breve antipasto bolognese, potranno prendere il largo in classifica nei 35 km contro il tempo della Riccione – San Marino. Detto dell’omaggio a Padre Pio con l’unico arrivo geograficamente meridionale e del doveroso passaggio a L’Aquila, a dieci anni dal terremoto, la corsa toccherà tutte le regioni del centro Italia, eccezion fatta per l’Umbria.

Il calendario del Giro d’Italia 2019

Alla ripresa da Ravenna, dopo il primo dei due riposi, due frazioni per velocisti porteranno i corridori in Piemonte. Ed è qui che, di fatto il Giro avrà inizio. La 12ma tappa, come anticipato, si correrà da Cuneo a Pinerolo. Le analogie con la più grande impresa della storia del ciclismo, quella compiuta da Fausto Coppi il 10 giugno 1949, finiscono però qui con la presenza della salita del Montoso a 30 km dall’arrivo che funge da garanzia contro una volata di gruppo conclusiva.

La 13ma tappa è per molti versi la più interessante in quanto da Pinerolo a Ceresole Reale, sulle Alpi Graie, il Giro affronterà per la prima volta il temutissimo Colle del Nivolet, asfaltato a nuovo per l’occasione. Ci si fermerà ai 2.247 metri del Lago Serrù, senza arrivare ai 2.612 del passo, ma nondimeno questa salita inedita produrrà sicuramente vittime illustri. Le due tappe successive, la prima tutta valdostana da Saint Vincent a Courmayeur seguita da un piccolo giro di Lombardia con arrivo a Como, testimonieranno quanto il Nivolet avrà pesato sulle gambe dei corridori.

giro italia 2019 presentazione

Martedì 28 maggio, dopo il secondo riposo, da Lovere a Ponte di Legno, andrà in scena la tappa regina: 226 km, tutti in terra lombarda, con la Cima Coppi ai 2618 metri del Passo Gavia seguita dall’ascesa del Mortirolo dal suo versante più duro, da Mazzo in Valtellina scendendo su Monno in Valcamonica. Realisticamente, chi avrà la maglia rosa quella sera avrà grandi possibilità di portarla fino a Verona. Da Commezzadura in Trentino ad Anterselva in Alto Adige si privilegerà il fondo valle prima della picchiata da Dobbiaco a Santa Maria di Sala nell’entroterra veneziano.

Abbordabile la terzultima tappa con arrivo in salita a San Martino di Castrozza mentre il giorno seguente la Feltre – Monte Avena presenta un percorso teoricamente duro ma in cui avrà un peso decisivo la residua voglia di attaccare rimasta ai corridori. Difficile pensare che i 17 km finali a cronometro che porteranno alla conclusione all’Arena di Verona possano modificare più di tanto la classifica.

Tutte le tappe del Giro d’Italia 2019

Giro Italia 2019 presentazione | I candidati alla vittoria

Pur senza Chris Froome che, concentrato sulla conquista del suo quinto Tour de France, non difenderà la vittoria dello scorso anno, ai nastri di partenza si presenta un lotto di campioni di prim’ordine.

A sorpresa, viene considerato favorito lo sloveno Primoz Roglic, che quest’anno ha dominato le brevi corse a tappa cui ha partecipato, incamerando successi di prestigio alla Tirreno – Adriatico ed al recente Giro di Romandia. È in forma straordinaria e difficilmente gli sfuggirà domani la prima maglia rosa in cima a San Luca. L’incognita è la tenuta sulle tre settimane.

Tom Dumoulin il Giro lo ha già vinto due anni fa mentre l’anno scorso si è piazzato secondo sia nella corsa rosa che al Tour de France. Potrebbe partire più piano di Roglic, ma anche finire più forte. Simon Yates sembrava avere il Giro in pugno 12 mesi fa, prima di crollare sulle Alpi Occidentali sotto i colpi di Froome.

Lo spagnolo Mikel Landa (Movistar) ed il colombiano Miguel Angel Lopez (Astana) dispongono delle due squadre più forti. Se daranno il meglio in salita e limiteranno i danni a cronometro, potranno aspirare alla vittoria finale.

Tutti i corridori partecipanti al Giro d’Italia 2019

Giro Italia 2019 presentazione | Le speranze di Nibali e degli altri italiani

Quarto favorito, probabilmente accreditato anche per stima, è Vincenzo Nibali. Il messinese, se vorrà vincere il suo terzo Giro, dovrà unire alla sua regolarità una impresa creativa non dissimile da quella compiuta l’anno scorso alla Milano – Sanremo.

Detto di Nibali e venendo agli italiani, dal giovane veronese Davide Formolo ci si aspetta un salto di qualità con un piazzamento nei primi cinque della classifica generale mentre sarebbe bello vedere Diego Ulissi andare a caccia della maglia rosa nella prima settimana.

Giro Italia 2019 presentazione | Giovani da tenere d’occhio

In chiusura, non si può dimenticare la Ineos, nuovo nome dell’armata Sky. I due capitani designati, il colombiano Egan Bernal ed il trentino Gianni Moscon, hanno dato forfait negli ultimi giorni. Sarebbe un errore, però, sottovalutare questa squadra comunque ricca di talento.

In particolare, il non ancora 22enne Pavel Sivakov è da tenere d’occhio. Vincitore l’anno scorso del Giro d’Italia Under 23 e di recente del durissimo Tour of the Alps, questo ragazzo, figlio di due campioni russi ma nato a San Donà di Piave e divenuto da poco cittadino francese, rappresenta sicuramente il futuro delle grandi corse a tappe. Sarebbe più che simbolico se, in un Giro che celebrerà nell’arrampicata al Monte Titano la vittoria 40 anni fa dell’allora 21enne Giuseppe Saronni, questo giovane cittadino del mondo non mettesse tutti d’accordo.

Dove vedere il Giro d’Italia in tv e in streaming

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