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Benedizione Urbi et Orbi oggi 27 marzo 2020 in tv e streaming: dove vederla in diretta

Immagine di copertina

Benedizione Urbi et Orbi oggi 27 marzo 2020 in tv e streaming: dove vederla in diretta

BENEDIZIONE URBI ET ORBI IN TV STREAMING – Oggi, venerdì 27 marzo 2020, alle ore 18 Papa Francesco, vista l’emergenza Coronavirus, presiederà un momento di preghiera che durerà circa un’ora, dal Sagrato della Basilica di San Pietro, con la Piazza vuota, come lui stesso ha annunciato il 22 marzo al termine della preghiera dell’Angelus: “Ascolteremo la Parola di Dio, eleveremo la nostra supplica, adoreremo il Santissimo Sacramento, con il quale al termine darò la Benedizione Urbi et Orbi, a cui sarà annessa la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria”. Ma come e dove vedere la Benedizione Urbi et Orbi di Papa Francesco oggi, 27 marzo 2020? Di seguito tutte le informazioni nel dettaglio.

S&D

Benedizione Urbi et Orbi 27 marzo 2020 in tv e orario

L’evento avrà inizio, come detto, alle ore 18. Sarà possibile seguire Papa Francesco in diretta tv su Rai 1 (canale 1 del digitale terrestre o 501 (in HD)). Oltre alla tv di Stato la benedizione Urbi et Orbi con indulgenza plenaria del Papa verrà trasmessa anche da Tv2000 (canale 28 dtt e 157 Sky).

In live streaming

La Benedizione Urbi et Orbi di oggi 27 marzo 2020 sarà trasmessa anche in live streaming su RaiPlay.it, sui social network vaticani e su YouTube.

benedizione urbi et orbi 2020 orario in tv

Cosa ha detto Papa Francesco

“Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi”.

“Da questo colonnato che abbraccia Roma e il mondo”, chiede che “scenda” su tutti, “come un abbraccio consolante, la benedizione di Dio”. “Signore, benedici il mondo, dona salute ai corpi e conforto ai cuori”. In questi momenti, del resto, “quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità”.

“Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda”. Tutti come i discepoli ripetiamo che “siamo perduti”. Anche noi “ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme”.

La tempesta smaschera la vulnerabilità e “lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità”. La tempesta “pone allo scoperto tutti i propositi di “imballare” e dimenticare ciò che ha nutrito l’anima dei nostri popoli; tutti quei tentativi di anestetizzare con abitudini apparentemente “salvatrici”, incapaci di fare appello alle nostre radici e di evocare la memoria dei nostri anziani, privandoci così dell’immunità necessaria per far fronte all’avversità”. Con la tempesta “è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri ‘ego’ sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli”.

Siamo “avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta. Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato. Ora, mentre stiamo in mare agitato, ti imploriamo: ‘Svegliati Signore!’”.

Così è “il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è”. In questi giorni, dice ancora, “possiamo guardare a tanti compagni di viaggio esemplari, che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita. È la forza operante dello Spirito riversata e plasmata in coraggiose e generose dedizioni. È la vita dello Spirito capace di riscattare, di valorizzare e di mostrare come le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermieri e infermiere, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo”.

“Davanti alla sofferenza, dove si misura il vero sviluppo dei nostri popoli, scopriamo e sperimentiamo la preghiera sacerdotale di Gesù: ‘che tutti siano una cosa sola’. Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità. Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. La preghiera e il servizio silenzioso: sono le nostre armi vincenti”.

Da questo colonnato “che abbraccia Roma e il mondo scenda su di voi, come un abbraccio consolante, la benedizione di Dio. Signore, benedici il mondo, dona salute ai corpi e conforto ai cuori. Ci chiedi di non avere paura. Ma la nostra fede è debole e siamo timorosi. Però Tu, Signore, non lasciarci in balia della tempesta. Ripeti ancora: ‘Voi non abbiate paura’. E noi, insieme a Pietro, ‘gettiamo in Te ogni preoccupazione, perché Tu hai cura di noi’”.

Cosa succederà oggi in Piazza San Pietro

L’evento di oggi si preannuncia storico: il Papa, infatti, impartisce la Benedizione Urbi et Orbi solo in specifiche occasioni solenni, tra le quali ovviamente non è prevista quella di una preghiera in tempo di pandemia. Sarà la prima volta, inoltre, che un Pontefice si presenterà in Piazza San Pietro senza fedeli. Mercoledì scorso, sempre nell’ambito delle iniziative legate al difficile momento, Bergoglio aveva chiesto a tutti i cattolici di unirsi a lui con la preghiera del Padre Nostro a mezzogiorno.

Come fa sapere la Sala Stampa vaticana, in questa speciale circostanza, nei pressi del cancello centrale della Basilica Vaticana, saranno collocati l’immagine della Salus Populi Romani e il Crocifisso di San Marcello. Dopo l’ascolto della Parola di Dio, Papa Francesco terrà una meditazione. Il Santissimo Sacramento sarà esposto sull’altare collocato nell’atrio della Basilica Vaticana e dopo la supplica, seguirà il rito della Benedizione eucaristica “Urbi et Orbi”. Quindi il cardinale Angelo Comastri, Arciprete della Basilica di San Pietro, pronuncerà la formula per la proclamazione dell’indulgenza.

In questo periodo, l’attenzione televisiva per gli appuntamenti con il Pontefice è notevolmente accresciuta: Tv 2000 e Rai 1 (aggiuntasi nei giorni scorsi), ad esempio, ogni mattina alle ore 7 seguono in diretta la Messa di Papa Francesco dalla cappella della residenza Santa Marta.

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