Israele parteciperà all’Eurovision Song Contest 2026: Spagna, Irlanda, Olanda e Slovenia si ritirano per protesta
E la lista dei Paesi boicottatori potrebbe allungarsi
Spagna, Olanda, Irlanda e Slovenia non parteciperanno all’Eurovision Song Contest 2026 dopo l’ennesimo rifiuto, da parte degli organizzatori della kermesse musicale, di escludere Israele dalla competizione. Una decisione, quella dell’Eurovision, che secondo i Paesi boicottatori “aumenta la sfiducia nei confronti dell’organizzazione del festival e conferma le pressioni politiche che lo circondano”. E nelle prossime ore anche altri Paesi potrebbero unirsi: secondo indiscrezioni, infatti, Belgio, Islanda, Finlandia e Svezia potrebbero decidere di non prendere parte alla manifestazione che si terrà a maggio a Vienna.
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Il primo Paese ad annunciare il boicottaggio è stata l’Irlanda con l’emittente RTÉ che ha spiegato: “Riteniamo che la partecipazione dell’Irlanda rimanga inaccettabile, data la terribile perdita di vite umane a Gaza e la crisi umanitaria che continua a mettere a rischio la vita di tanti civili. Rimaniamo profondamente preoccupati per l’uccisione mirata di giornalisti a Gaza durante il conflitto e per il continuo rifiuto di consentire l’accesso al territorio ai giornalisti internazionali”. Successivamente l’emittente RTVE ha scritto: “Lo scorso settembre il consiglio di amministrazione di RTVE ha deciso che la Spagna si sarebbe ritirata dall’Eurovision se Israele avesse partecipato. Questo ritiro significa anche che RTVE non trasmetterà la finale dell’Eurovision 2026… né le semifinali preliminari”. L’emittente olandese Avrotros ha invece dichiarato: “La partecipazione non può essere conciliata con i valori pubblici fondamentali per la nostra organizzazione”.
Dopo la decisione di mantenere Israele in gara, il presidente israeliano Isaac Herzog ha dichiarato che il suo Paese “merita di essere rappresentato su ogni palcoscenico del mondo”. “Sono lieto che Israele partecipi ancora una volta all’Eurovision Song Contest e spero che la competizione continui a promuovere la cultura, la musica, l’amicizia tra le nazioni e la comprensione culturale transfrontaliera – ha scritto Herzog su X – Grazie a tutti i nostri amici che si sono battuti per il diritto di Israele a continuare a contribuire e competere all’Eurovision. Questa decisione dimostra solidarietà, fratellanza e cooperazione e rafforza lo spirito di affinità tra le nazioni attraverso la cultura e la musica”.