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Draghi incontra le Regioni: “Uscire da questa inattività”

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Draghi incontra le Regioni: “Uscire da questa inattività”

Si è tenuto oggi l’incontro tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e le Regioni dopo l’intervento in Senato in cui il premier ha accusato alcuni governatori di non rispettare le priorità fissate dal Ministero della Salute nella somministrazione dei vaccini. Un messaggio che aveva suscitato le polemiche dei presidenti di Regione, in particolare Luca Zaia e Massimiliano Fredriga, che si erano sentiti accusati ingiustamente.

“Soltanto attraverso un sincero rapporto di collaborazione tra Stato Regioni si riuscirà a vincere questa battaglia”, aveva detto il premier. Frase su cui è tornato oggi nell’intervento introduttivo all’incontro.

Dal vertice, fa sapere Palazzo Chigi, è venuto fuori il comune impegno ad assicurare la salute ma anche la ripresa dell’attività economica dopo che alcuni governatori sono andati in pressing sulla necessità di tornare alla normalità. Sollecitato dalle dichiarazioni di Matteo Salvini, il quale aveva dichiarato che la Lega non avrebbe votato alcun decreto che non prevedesse riaperture, venerdì scorso Draghi aveva detto che queste sono “desiderabili”, chiarendo però che “sono i numeri a decidere”.

“Si cominci a fare un ragionamento sulle riaperture in base alla certezza sull’arrivo dei vaccini”, hanno ribadito oggi i presidenti di Regione, in particolare i leghisti e il ligure Giovanni Toti, questa volta rassicurati dal premier. Fermo restando la necessità principale di tenere sotto controllo la curva epidemiologica, Draghi ha invitato le Regioni a “iniziare a guardare al futuro con ottimismo”, sottolineando come la campagna vaccinale stia migliorando continuamente e rapidamente.

Gli obiettivi prefissati per aprile e maggio, in riferimento alle forniture di vaccini e al numero delle vaccinazioni, pari al mezzo milione di vaccinati al giorno, “non sembrano più così lontani”, ha detto Draghi. La Commissione Europea infatti avrebbe assicurato “che le dosi dovrebbero essere più che sufficienti per raggiungere l’immunità per il mese di luglio in tutta l’Europa”.

Draghi ha ribadito che lo Stato farà di tutto per rispondere alle esigenze delle Regioni, anche con riferimento al tema delle carenze di personale. L’atteggiamento del governo è quello di “aiutare a raggiungere gli obiettivi che sono di tutti noi”. “Bisogna cominciare ad aver di nuovo il ‘gusto del futuro’. Occorre uscire da questa situazione di inattività. Sono certo che, tutti insieme, raggiungeremo qualunque obiettivo. Questa è la mia certezza, non è una speranza né un pronostico”, ha assicurato il premier.

Leggi anche: 1. Nessuno ha il coraggio di chiamarlo col suo nome: quello di Draghi sui vaccini è (vero) sovranismo /2. Il cavillo del Governo che inguaia le Regioni: le norme Covid in vigore sempre con un giorno di ritardo /3. L’Africa e la pandemia dimenticata (di S. Mentana)

4. Anche in zona rossa scuole aperte (fino alla prima media) e niente “giallo” fino al 30 aprile: le misure del nuovo Decreto anti-Covid /5. Draghi: “Al vaglio sanzioni per operatori sanitari non vaccinati. Scuola riapre fino alla prima media” /6. Zona rossa e arancione: come cambiano i colori delle regioni

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