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Crisi di governo, le ultime news. Conte si è dimesso, Salvini furioso, Renzi prende la palla al balzo. TPI LIVE DAL SENATO

Immagine di copertina
Il premier Conte durante il suo intervento al Senato

Tutti gli aggiornamenti in diretta sulla situazione politica italiana

Crisi di governo: le ultime news del 20 agosto

Quella di oggi, martedì 20 agosto 2019, è una giornata decisiva per la risoluzione della crisi di governo e il futuro della legislatura iniziata a marzo 2018. Durante il suo atteso discorso al Senato Giuseppe Conte ha annunciato le sue dimissioni da presidente del Consiglio.

S&D

Di seguito tutte le ultime news in diretta con aggiornamenti in tempo reale.

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Crisi di governo: le ultime news

Ore 22.20 – Zingaretti: “Ora serve discontinuità” – “In una Repubblica parlamentare è giusto verificare se sono possibili altre maggioranze ma in netta discontinuità a partire dal metodo. Dobbiamo verificare non se esiste la possibilità di un nuovo contratto bensì di una ampia maggioranza su una visione di crescita del Paese, altrimenti si va al voto”. A dirlo è il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Quello che mi preoccupa – ha aggiunto – non sono i numeri in Parlamento, ma la serietà e la discontinuità. Non si vota un governo della paura per qualcosa, ma per dare una prospettiva al Paese. Se diamo questo futuro costruiremo una maggioranza parlamentare altrimenti andremo al voto”.

Ad una domanda sulla discontinuità, Zingaretti ha spiegato: “Vogliamo un governo nuovo, non la continuazione dell’avventura di questi 14 mesi. Allora sì sarebbe fondata l’accusa di accordicchio. Occorre verificare se ci sono le condizioni che facciano durare la legislatura con una prospettiva di sviluppo. No a soluzioni di piccolo cabotaggio, perché non abbiamo nessuna ha paura delle elezioni”, ha aggiunto il segretario del Pd.

Ore 21.50 – Giorgetti: “Non c’è una possibilità di una nuova intesa” – “Noi siamo disponibili a concludere il percorso di riforma sul taglio dei parlamentari e poi si va a votare. Per il resto il persistere dei no ci impone di dire che questa esperienza non ha più possibilità di andare avanti. Se si vuole tentare una alleanza Frankestein tra M5s e Pd, auguri, ma fuori dai Palazzi non ha molto consenso”, ha detto l’ormai ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti.

“Auspichiamo che per puro spirito democratico siano gli italiani a decidere il loro futuro con le elezioni e che non ci siano manovre di palazzo e arroccamenti alle poltrone”, ha detto Giancarlo Giorgetti a Skytg24. Chi ha staccato la spina? “La spina oggi l’ha staccata Conte”, prosegue l’esponente leghista secondo il quale “prima si va a votare, prima i fa un governo e prima si potrà fare un decreto legge per evitare entro il 1 gennaio l’aumento dell’Iva”.

ore 21.30 – Bonafede: “Salvini è il responsabile della crisi, mente agli italiani” – “È evidente ce qui c’è qualcuno che sta mentendo agli italiani e quel qualcuno è Salvini. La crisi porta la firma della Lega, Salvini ha detto che voleva staccare la spina prima a Conte, poi al M5S e poi in un comizio. Abbiamo una persona che sfiducia il governo ma continua a rimanerci dentro, tenendosi tutte le poltrone”. A dirlo è il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ai cronisti al Senato. “Poi a un certo punto, capendo che gli italiani non gli avrebbero perdonato questo tradimento ha fatto queste giravolte, ha creato un labirinto da cui non sa uscire”, prosegue Bonafede.

Ore 21.20 – Consultazioni al via da domani – “Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa sera al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri Prof. Avv. Giuseppe Conte, il quale ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto”, si legge in una nota diffusa dal Quirinale. “Il Presidente della Repubblica ha preso atto delle dimissioni e ha invitato il Governo a curare il disbrigo degli affari correnti. Le consultazioni avranno inizio domani, mercoledì 21 agosto, alle ore 16.00. Il calendario delle consultazioni sarà reso noto attraverso l’Ufficio Stampa”. (QUI IL CALENDARIO DELLE CONSULTAZIONI)

Ore 21.05 – Conte è uscito dal Quirinale –  Il premier dimissionario Giuseppe Conte ha appena lasciato al Quirinale, dove si è recato per rassegnare le proprie dimissioni nelle mani del capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Ore 20.40 – Conte è al Quirinale – Il premier dimissionario Giuseppe Conte è appena arrivato al Quirinale per rassegnare le proprie dimissioni nelle mani del capo dello Stato, Sergio Mattarella. Il premier è salito al Colle dopo la lunga giornata in Senato senza rilasciare dichiarazioni (qui l’articolo).

Ore 20.35 – Salvini: “M5S e Pd trattavano da mesi” – Salvini: “La trattativa tra i Cinque Stelle e il Pd andava avanti da mesi. Adesso mi spiego tanti no arrivati nelle settimane passate. Dal presidente del Consiglio mi sarei aspettato un discorso sull’Italia del futuro. Da lui ho sentito solo una lunga serie di insulti e dai senatori M5S mi sono sentito dire che baciare il rosario è un segnale alla Ndrangheta. Da uno che ha lavorato insieme a me fino a ieri. Se qualcuno pensa di fare la riforma della banche con la Boschi, la riforma della Giustizia con Lotti, la riforma del Lavoro con Renzi, lo dica”

Ore 20.30 – Salvini: “Conte, che delusione” – “In Aula del Senato oggi non abbiamo ascoltato idee. Dopo un anno di governo insieme, dunque, solo insulti dal presidente del consiglio. Che delusione, se mal sopportava la Lega e me e preferiva il Pd poteva dirlo subito”. Lo dice Matteo Salvini, leader della Lega, dopo la controreplica del premier dimissionario Conte.

Crisi di governo news: il dibattito in Senato

Ore 20.25 – Casellati sospende la seduta del Senato.

Ore 20.25 – Conte: “Vi ringrazio tanto, io vado dal presidente della Repubblica”.

Ore 20.20 – Conte: “Nessun ravvedimento, vorrei chiarire. E vorrei chiarire che non ho mai fatto una questione personale fra me e gli amici della Lega, fra me e il ministro Salvini, col quale ancora oggi mi fermo a fare una chiacchierata e a dirgli il mio dissenso su tante questioni. Ho ragionato di cultura delle regole e cultura costituzionale e vi invito a considerare che il 3 giugno 2019 ho indetto una conferenza stampa. In quella conferenza stampa ho invocato il concetto di leale collaborazione”.

Ore 20.10 – La replica di Conte – Il premier dimissionario Conte ha preso nuovamente la parola in Senato per la sua replica conclusiva dopo il dibattito in Aula (qui la diretta di TPI).

Ore 19.30 – Lega ritira mozione sfiducia a Conte – La Lega ha ritirato la mozione di sfiducia al Senato presentata a suo tempo nei confronti del governo Conte. Lo apprende l’Ansa da qualificate fonti di maggioranza.

Ore 18.35 – Prosegue il dibattito al Senato. Al termine degli interventi , il premier dimissionario Conte interverrà nuovamente per fornire la sua replica. Dopodiché dovrebbe recarsi al Quirinale per formalizzare le proprie dimissioni.

Ore 17.35 – Cosa succede ora – In questo articolo abbiamo spiegato cosa succede ora, dopo le dimissioni del premier Conte.

Ore 17.30 – Salvini: “Da domani qualcuno al tavolo con Renzi” – Salvini fuori dall’Aula del Senato: “Ho staccato io la spina al governo? La spina si stacca in Parlamento, se il presidente Conte si autostacca la spina, si autolicenzia é una scelta sua, se da domani qualcuno è al tavolo con Renzi… Vuol dire che c’era un disegno preordinato”.

Ore 17.10 – Salvini: “Conte duro? Non rispondo agli insulti” – “La durezza del discorso di Conte? Non mi preoccupo… Pentito di essermi seduto accanto a lui? No, conto di rimanere una persona a lungo educata e rispettosa e di non rispondere agli insulti”. Lo ha detto Matteo Salvini rispondendo all’Ansa fuori dell’Aula del Senato.

Ore 17.00 – Bernini (Fi): “Voto subito” – “Il modo più rapido ed efficace per risolvere i problemi manifestati nel suo discorso dal presidente del Consiglio è andare il più velocemente possibile al voto”. Lo ha detto Anna Maria Bernini, capogruppo al Senato di Forza Italia.

Ore 16.55 – Matteo Salvini e i senatori della Lega hanno lasciato l’Aula del Senato mentre è ancora in corso il dibattito, dopo l’intervento di Matteo Renzi.

Ore 16.50 – Zingaretti: “Conte condivisibile, ma no autoassoluzione” – “Tutto quello che Conte ha detto in Senato questo pomeriggio su Salvini non può che essere condiviso. Ma attenzione ai rischi di autoassoluzione”. Lo scrive su Twitter il segretario del Pd, Nicola Zingaretti (qui l’articolo completo).

crisi di governo

Ore 16.50 – Prosegue il dibattito al Senato.

Ore 16.40 – Renzi: “Colleghi del Movimento 5 Stelle, non so se voteremo lo stesso governo, io non ne farò parte”.

Ore 16.45 – Renzi: “Quando lei signor presidente del Consiglio, pubblica quel post rivolto al vicepremier Matteo Salvini (a proposito dei migranti sulla Open arms, ndr) quel post ha la nostra piena condivisione, ma la sua firma sulla decreto sicurezza non la condividiamo”.

Ore 16.40 – Renzi: “Non si è mai votato in autunno, c’è da evitare l’aumento dell’Iva e serve un governo non perchè noi ci vogliamo tornare ma perchè l’aumento dell’Iva porta crisi dei consumi non è un colpo di Stato cambiare il governo ma un colpo di sole aprire la crisi ora ora, questo è il Parlamento non il Papeete”.

Ore 16.35 – Dopo che il premier Conte ha annunciato le sue dimissioni e dopo l’intervento del leader della Lega, Matteo Salvini, prende la parola il senatore del Pd Matteo Renzi, ex premier (qui la diretta di TPI).

Crisi di governo: l’intervento di Salvini

Ore 16.30 – Salvini: “Avete scelto il bersaglio, eccomi pronto a sacrificarmi, non c’è problema il mio Paese vale più di mille poltrone, non ho paura e non hanno paura gli uomini e le donne della Lega”.

Ore 16.15 – Salvini: “Grazie e finalmente: rifarei tutto quello che ho fatto”. Sono qua “con la grande forza di essere un uomo libero, quindi vuol dire che non ho paura del giudizio degli italiani, in questa aula ci sono donne e uomini liberi e donne e uomini un po’ meno liberi. Chi ha paura del giudizio del popolo italiano non è una donna o un uomo libero”.

Ore 16.00 – Prende la parola il vicepremier leghista Matteo Salvini, che ha abbandonato i banchi del governo per tenere il proprio discorso dal suo seggio di senatore (qui la diretta di TPI).

Crisi di governo: Conte al Senato, la diretta

Ore 16.00 – L’intervento del premier dimissionario è terminato.

Ore 15.50 – BREAKING NEWS – Conte: “Mi dimetto” – “Alla fine di questo dibattito mi recherò dal Presidente della Repubblica per dimettermi”. Lo afferma il premier, Giuseppe Conte, intervenendo nell’Aula del Senato (qui la notizia).

Ore 15.50 – Conte si rivolge agli “amici del Movimento Cinque Stelle”: “Quando il presidente del consiglio si presenta in aula per rendere una informativa richiesta dal parlamento stesso”, come avvenuto per i presunti fondi russi alla Lega, “il rispetto delle istituzioni vorrebbe che si rimanesse in Aula ad ascoltarlo e non c’è ragione che giustifichi l’allontanamento”.

Ore 15.45 – Conte: “Signora presidente e gentili senatori, la crisi in atto compromette l’esperienza di governo che qui si arresta”.

Ore 15.40 – Conte: “Caro Matteo, chi ha compiti di responsabilità dovrebbe evitare di accostare agli slogan politici i simboli religiosi. Questi comportamenti non hanno nulla a che vedere con il principio di libertà di coscienza religiosa. Piuttosto rischiano di offendere il sentimento dei credenti e di offendere il principio di laicità, tratto fondamentale dello Stato moderno”.

Ore 15.35 – Conte: “Caro Matteo, promuovendo questa crisi di governo ti sei assunto una grande responsabilità nei confronti del paese e hai chiesto pieni poteri. Questa tua concezione mi preoccupa” (qui la diretta di TPI).

Ore 15.30 – Conte: “Le scelte compiute in questi giorni dal ministro dell’Interno rilevano scarsa sensibilità istituzionale e grave carenza di cultura costituzionale e denotano opportunismo politico”.

Ore 15.20 – Conte: “La decisione di innescare la crisi è irresponsabile. Per questa via il ministro dell’Interno ha mostrato di seguire interessi personali e di partito”.

Ore 15.15 – Conte: “L’8 agosto Salvini ha diramato una nota con cui si diceva che la Lega poneva fine alla sua esperienza e voleva le urne. Ha quindi chiesto la calendarizzazione di comunicazioni. Oggetto grave che comporta conseguenze gravi. Questa crisi avviene in un momento delicato”.

Ore 15.11 – Inizia l’atteso discorso del premier sulla crisi di governo (qui la diretta di TPI).

Ore 15.10 – Conte è arrivato in aula: il premier si è seduto in mezzo ai due vicepremier Salvini e Di Maio.

Ore 15.00 – Mancano pochi secondi all’inizio del discorso del premier Conte, intervento decisivo per gli sviluppi della crisi di governo (qui la diretta di TPI).

Governo news: ultim’ora

Ore 14.55 – Ministri M5S occupano banchi governo per non far sedere i leghisti – A dieci minuti dall’inizio delle comunicazioni del presidente del Coniglio Giuseppe Conte i membri del governo del M5S hanno occupato tutti i posti ai banchi del governo nell’Aula del Senato, lasciando libera solo la sedia del premier. L’intento è chiaro: non far accomodare ai banchi del governo nessuno dei ministri della Lega, i quali appaiono spaesati e non sanno dove sedersi.

Ore 14.45 – Al Senato tutto pronto per il discorso di Conte – Alle 15 il premier Conte è atteso per fare le sue comunicazioni (qui la diretta di TPI).

Ore 14.00 – Lega: “Noi unici a non temere confronto con i cittadini” – In una nota diffusa dalle Lega al termine della riunione dei senatori che si è tenuta a Palazzo Madama con Salvini si legge che “lunghi applausi a Matteo Salvini sono arrivati dal gruppo della Lega, determinato e compatto. La Lega è l’unica forza politica che non ha paura di confrontarsi con i suoi datori di lavoro, i cittadini, che non parla di poltrone ma di sviluppo del Paese”.

Ore 13.55 – Contestazioni davanti al Senato: “Traditori” – A circa un’ora dall’inizio della seduta chiave per la crisi di governo, davanti al Senato si sono riunite alcune decine di contestatori. Alcuni ce l’hanno con la Lega di Matteo Salvini, altri, sostenitori del Carroccio, invocano elezioni anticipate.

 

 

 

 

Ore 13.00 – Governo giallorosso: il ruolo del ministro dell’Interno – Numerose indiscrezioni vorrebbero Franco Gabrielli come nuovo ministro dell’Interno in un eventuale governo composto da M5S e Partito Democrstico. Qui l’articolo completo.

Ore 12.25 – Giorgetti: “Siamo compattissimi” – “Siamo compattissimi”: sono le parole del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti prima di entrare alla riunione del gruppo leghista al Senato.

Ore 12.05 – Savona: “Lega e M5S ci hanno provato” – Secondo il presidente della Consob Paolo Savona, ex ministro nel governo gialloverde, “Lega e Cinquestelle hanno provato a unire le due parti del Paese”. “Quello che chiede assistenza e quella che più produce, ma poi le due parti hanno iniziato a dividersi e il sistema si è spaccato su questi elementi”, sottolinea Savona.

Ore 12.00 – Tajani: “Governo al capolinea, ora al voto” – “Vedremo quello che dirà Conte in Senato. Noi abbiamo la massima fiducia in Mattarella, ma riteniamo che la cosa migliore da fare sia ridare la parola agli italiani”. Lo ha detto Antonio Tajani, europarlamentare di Forza Italia, a proposito della giornata calda di oggi sul fronte crisi di governo.

Ore 11.35 – Meloni: “Basta teatrini, la parola agli italiani” – “Sono veramente stufa di dover assistere a questo teatrino ridicolo. La parola torni agli italiani”. Lo scrive la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, sulla sua pagina Facebook.

Ore 11.30 – Di Maio: “Conte perla rara che Italia non può perdere” – Il vicepremier M5S Luigi Di Maio ha scritto una lunga lettera sulla sua pagina Facebook indirizzata al premier Giuseppe Conte. Nel giorno più lungo sul fronte della crisi di governo, Di Maio definisce il premier una “perla rara” e un “un servitore della Nazione che l’Italia non può perdere”. Qui l’articolo completo.

Ore 11.20 – Striscione davanti Montecitorio: “Conte, Italia ti ama” – Uno striscione con su scritto “Presidente Giuseppe Conte Italia ti ama” è apparso nella piazza davanti Montecitorio. In strada vi sono anche alcuni militanti del Movimento 5 Stelle, che stanno esprimendo solidarietà al premier uscente.

Ore 11.00 – Toti: “Il voto è l’unica via, il resto sono compromessi al ribasso” – Qualsiasi soluzione diversa dal voto “è un compromesso al ribasso. L’Italia non può permetterselo”. È la posizione espressa da Giovanni Toti, governatore della Liguria e fondatore del neonato movimento ‘Cambiamo’, in un’intervista a La Stampa in cui sostiene di avere “un ottimo rapporto” con Mara Carfagna perché “condividiamo la necessità di cambiare il centrodestra”.

Ore 9.00 – Salvini: “Ritirare i ministri? Dipende da cosa dice Conte” – Intervenuto alla trasmissione di Radio 24 E la chiamano estate, il vicepremier leghista Matteo Salvini ha affermato di non aver ancora deciso se ritirare o meno i ministri della Lega dal governo. “Dipende da cosa dice Conte” ha dichiarato il ministro dell’Interno. “Chi ha la coscienza a posto e lavorato bene non ha mai paura delle elezioni”, ha poi aggiunto Salvini. “Io voterei anche domani mattina, se si potesse”. Qui l’articolo completo.

Ore 8.30 – Renzi: “Nessuno chiede poltrona” – “Mi sembra saggio che nessuno di noi stia dentro il governo, io non ci sarò. Nessuno di noi chiede la benché minima poltrona, anche quella di commissario”. Lo ha dichiarato Matteo Renzi durante un intervento a Radio 24 a proposito di un eventuale governo Pd-M5S.

Ore 8.15 – Ecco a chi starebbe pensando Mattarella per la formazione di un nuovo esecutivo – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella farà di tutto per evitare le urne, tentando la formazione di un nuovo esecutivo per uscire da questa crisi di governo. Diversi i nomi che il Capo dello Stato avrebbe in mente: da Raffaele Cantone a Mario Draghi sino a Roberto Fico, senza escludere un reincarico a Giuseppe Conte. Qui l’articolo completo.

Ore 08.00 – Come voteranno i partiti in caso di mozione di sfiducia a Conte – Se si dovesse votare la mozione di sfiducia al premier Giuseppe Conte, che scelta farebbero Lega, M5s, PD e Leu? Qui le ipotesi più probabili.

Ore 07.45 – M5s pronto al governo col PD, ma a una condizione – I Cinque Stelle sono ormai favorevoli al governo con il Partito democratico, ma secondo un retroscena del Corriere della Sera hanno posto ai dem una condizione: Di Maio deve restare ministro (e forse anche vicepremier). Qui l’articolo completo.

Ore 07.30 – Il sondaggio: se si vota M5s al 7 per cento – Il vero motivo per cui il Movimento Cinque Stelle vuole allearsi col PD potrebbe avere a che fare con un sondaggio in mano a Davide Casaleggio. Una rilevazione che attesta i pentastellati tra il 7 e l’8 per cento. In caso di elezioni, quindi, per i grillini sarebbe un disastro. Qui l’articolo completo.

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