Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 15:23
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

L’Italia non è una colonia per multinazionali: grazie commissari Ilva per aver fermato Mittal

Immagine di copertina
Credit: Wiki Commons

Fino a ieri il colosso franco-indiano pensava di poter mettere la pietra tombale gli altiforni. Ora ha dovuto fare marcia indietro: c’è un giudice a Milano. Il commento di Luca Telese

Ilva, i commissari fermano Mittal: l’Italia non è colonia per multinazionali

Mittal ha dovuto fare marcia indietro: l’altoforno di Taranto non può essere spento. La multinazionale ha perso un round, la partita è lunga, ma la frenata dei franco-indiani dimostra che non siamo ancora diventati una colonia per imprenditori predatori e spregiudicati e che lo stato di diritto in questo paese esiste ancora.

S&D

La pretesa di fermare l’impianto era follia: non occorreva essere esperti di siderurgia, ma bastava essere armati di buonsenso per capire che chi ha un bene in affitto non ha il diritto di distrugge quello che non è suo.

E le parole dei commissari straordinari dell’Ilva di Taranto – Franco Ardito, Antonio Lupo e Alessandro Danovi – spiegano molto bene quale fosse il piano: “Distruggere un tradizionale concorrente nel panorama della siderurgia europea e mondiale ai fini di alterare e falsare il mercato della concorrenza”.

E ancora: la vera storia della crisi Ilva-Arcelor non è quella che l’azienda e i suoi difensori provano a raccontare e imporre da giorni, ma questa: “La programmazione delle attività di chiusura è stata pianificata in modo da arrecare il maggior danno possibile alla produzione siderurgica nazionale, con un livello di offensività devastante tanto per la produzione di settore quanto per l’intera economia nazionale”.

Nel nostro piccolo, con spirito e passione, queste cose le avevano scritte una settimana fa, quando il coro del sacro ordine degli avvocati difensori di Mittal era intonato e assordante.

Oggi, invece la verità inizia a venire a galla, anche grazie all’intervento della magistratura, che non difende idee folli o insensate – purtroppo è bene ricordarlo – ma le leggi di questo Stato, i diritti dei cittadini.

Scrive oggi il Corriere della sera: “Il ragionamento che si fa in Procura parte dal presupposto che, firmando il contratto di affitto degli impianti, ArcelorMittal si è impegnata a mantenere invariato il valore di beni che fanno parte di un fallimento, quello dell’Ilva, e che come tali non possono essere depauperati. Spegnere gli altiforni, esaurire il magazzino di materie prime da 500 milioni di euro, fermare la produzione e aumentare l’indebitamento non pagando i fornitori – aggiunge il quotidiano di via Solferino – sono azioni che, come hanno denunciato i commissari di Ilva, portano a una svalutazione dell’asset di cui potrebbero essere chiamati a rispondere i vertici di ArcelorMittal”.

Parole sante. Fino a ieri Mittal pensava di poter mettere la pietra tombale gli altiforni e uccidere il cuore incandescente dell’acciaieria. Da ieri ha dovuto fare marcia indietro. C’è un giudice a Milano.

Leggi anche:
Tutte le ultime notizie sull’ex Ilva
Ex Ilva, la Guardia di Finanza nelle sedi Arcelor Mittal: sequestrati atti e perquisizioni a Taranto e Milano
L’annuncio dei sindacati: “ArcelorMittal ha sospeso lo spegnimento degli impianti dell’Ilva”
L’acciaio vale il 2,5% del Pil italiano: se chiude l’ex Ilva è un duro colpo per l’economia nazionale
La vera storia del suicidio dell’Ilva: così ArcelorMittal ha spolpato Taranto (di Luca Telese)
Italia usa e getta: Taranto è la metafora perfetta del Meridione depredato dalle multinazionali (di Luca Telese)
Pd, se ci sei batti un colpo: stare vicino agli “ultimi” dell’Ilva dovrebbe essere la tua battaglia naturale (di Giulio Gambino)
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Processo Bochicchio, altro rinvio. E ora le parti civili puntano a far riaprire le indagini
Cronaca / Roma, allarme in hotel del centro per esalazioni tossiche: cinque intossicati
Cronaca / Roma, ragazza precipita da muro del Pincio: portata in codice rosso in ospedale
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Processo Bochicchio, altro rinvio. E ora le parti civili puntano a far riaprire le indagini
Cronaca / Roma, allarme in hotel del centro per esalazioni tossiche: cinque intossicati
Cronaca / Roma, ragazza precipita da muro del Pincio: portata in codice rosso in ospedale
Cronaca / TPI insieme a Domani per la libertà di stampa in Italia
Cronaca / L’influencer Elena Berlato aggredita e rapinata a Milano: “Sono finita in ospedale”
Cronaca / Gino Cecchettin: "Dopo la morte di Giulia volevo vendicarmi di Turetta"
Ambiente / Generali apre alla comunità l’Oasi Gregoriana affiliata al WWF, un’area naturalistica e agricola ricca di biodiversità
Cronaca / Autovelox non omologati, la Cassazione accoglie il ricorso: multa non valida
Cronaca / Premio Guido Carli: la festa dell’eccellenza italiana
Cronaca / Milano, violenze e torture nel carcere minorile Beccaria: arrestati 13 agenti penitenziari, altri 8 sospesi