Etiopia: un ragazzo salvo grazie ad un cambio di volo dell’ultimo minuto
Il ragazzo ha cambiato volo poco prima della partenza
Sul volo partito da Addis Abeba, in Etiopia, e diretto a Nairobi, la capitale del Kenya, doveva esserci un altro italiano, anche lui dipendente del World Food Programme delle Nazioni Unite.
>>>>Chi sono i passeggeri italiani a bordo dell’aereo precipitato in Etiopia
Arturo A., un ragazzo di 30 anni residente a Milano, ha raccontato a Leggo di essersi salvato grazie ad un cambio di volo improvviso deciso poco prima della partenza dalla sua agenzia.
Invece di partire da Roma per fare scalo ad Addis Abeba e da lì ripartire per Nairobi, il ragazzo ha cambiato aereo a Francoforte in Germania.
L’incidente aereo – Nella mattina del 10 marzo 2019 un Boeing 737 della compagnia aerea Ethiopian Airlines si è schiantato sei minuti dopo il decollo da Addis Abeba, in Etiopia: nell’incidente hanno perso la vita 157 persone di 35 nazionalità diverse.
Il volo sarebbe dovuto atterrare in Kenya, a Nairobi, due ore dopo. [cosa è successo].
Sul Boeing erano presenti anche otto cittadini italiani: i primi ad essere identificati sono stati Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale e assessore ai beni culturali della Regione Sicilia [chi è Sebastiano Tusa] e Paolo Dieci, presidente del Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli (Cisp) e di Rete LinK 2007, un’associazione che riunisce alcune ong italiane. [chi è Paolo Dieci].
Tra le vittime ci sono Carlo Spini e la moglie Gabriella Vigiani, entrambi residenti ad Arezzo, e Matteo Ravasio, commercialista e tesoriere dell’associazione, residente a Bergamo [chi sono]: i tre erano legati alla Onlus Africa Tremila.
Le ultime tre ragazze identificate sono due dipendenti della Fao, Virginia Chimenti, 30 anni, e Maria Pilar Buzzetti, 31. [chi sono] e la giovane Rosemary Mumbi.