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Conte al Parlamento Ue: “C’è bisogno di un’Europa del popolo”, Verhofstadt: “Burattino nelle mani di Salvini”

Immagine di copertina
Credit: Parlamento europeo

Il premier italiano Giuseppe Conte ha tenuto un discorso davanti agli eurodeputati riuniti in plenaria a Strasburgo, illustrando la visione del governo sul futuro dell’Europa.

S&D

L’aula dell’assemblea parlamentare era semivuota durante il discorso di Conte.

Qui la diretta del dibattito:

“Desidero esprimere un commosso ricordo di Antonio Megalizzi, caduto vittima della barbarie del terrorismo”, ha detto Conte.

“L’Europa sembra aver perso la sua forza propulsiva”, ha proseguito il premier. “Siamo tenuti a operare uno sforzo comune e rilanciare il progetto europeo. Le sfide sono nuove e complesse, richiedono visione e creatività e presuppongono consapevolezza della nostra missione del mondo. Quale Europa vogliamo? Di quale Europa abbiamo bisogno?”, si è chiesto il premier.

“Non siamo ancora riusciti a diventare un popolo. Non abbiamo avuto il coraggio di costruire un modello inclusivo, un demos europeo. È mancata una visione politica dell’Unione europea. È mancato lo slancio profetico dei grandi statisti del secondo dopo guerra. La governance europea si è fortemente ancorata alla prospettiva economica di indirizzi liberisti, che ha sostenuto politiche di rigore”, ha detto Conte.

“La politica asservita all’economia ha abdicato al suo compito. Siamo a un tornante decisivo per la storia dell’Ue. Il popolo europeo chiede finalmente di essere ascoltato. È un’occasione preziosa per recuperare il tempo perduto, per accorciare la distanza tra governanti e governati. Non dobbiamo avere paura del conflitto. Dobbiamo consentire al conflitto di emergere nelle forme della democrazia, assumendo il rischio di abbandonare alcune sicurezze”, ha proseguito Conte.

“L’europeismo del 21esimo secolo presuppone il ripensamento radicale di forme e istituti dell’integrazione degli ultimi anni, e richiede un ritorno alle origini del sogno europeo”, ha detto il premier.

“Una voce europea unita deve trovare spazio anche al Consiglio di sicurezza dell’Onu, l’Ue deve saper parlare al mondo. Un’Ue forte coesa per parlare con gli Usa. Crediamo nel rapporto transatlantico”.

“La Russia e la Cina sono parte di ogni soluzione alle crisi internazionali, non vedo vantaggi nel rinunciare al dialogo con la Russia e la Cina, dobbiamo promuovere engagement a tutto campo”.

“Dobbiamo proseguire nel percorso della difesa europea e del Fondo di difesa comune, non antitetica alla Nato. L’Ue è capace di progredire per dare più sicurezza ai suoi cittadini”.

“Grazie all’Italia la questione migratoria è arrivata al centro dell’agenda europea. Bisogna trovare soluzioni stabili ed efficaci. Rivolgo al parlamento europeo l’appello di una gestione multi-livello dei flussi migratori”.

“Chi arriva in un paese di sbarco arriva in Europa, l’Europa intera è nel Mediterraneo”, dice il premier citando Aldo Moro.

Il premier Conte ha elencato il suo impegno in Africa, e ha sostenuto che l’Europa è lì che deve impegnarsi. Non possiamo ignorare le condizioni in cui vivono i popoli africani, nonostante le grandi ricchezze di materie prime, sostiene il primo ministro aggiungendo che l’Ue deve impegnarsi anche economicamente.

“Governare la migrazione richiede una discussione nel quadro finanziario 2021-2027”, ha detto il premier.

“Lotta senza quartiere ai trafficanti e agli aguzzini”, ha detto ancora Conte, richiamando all’esigenza di una vera solidarietà europea.

“La governance europea deve tenere conto dell’esigenza di coniugare crescita e stabilità”, ha detto Conte, auspicando di superare l’austerity.

“L’Europa deve investire sui giovani, sull’istruzione e sull’innovazione”, prosegue Conte.

Il premier Conte ha inoltre rimproverato all’Europa il suo non essere equa, solidale attenta ai diritti sociali.

Il premier Conte ha citato anche il ruolo che l’Ue può svolgere nella lotta ai cambiamenti climatici.

“L’Europa deve essere vicina ai suoi popoli, un’Europa dal popolo e per il popolo e con un parlamento con poteri rafforzati”, ha detto Conte, chiedendo che il parlamento abbia potere di iniziativa legislativa e di inchiesta e un adeguamento degli istituti di democrazia diretta.

“C’è bisogno di una nuova Europa del popolo, più equa e democratica”, ha concluso Conte.

Nel dibattito seguito al discorso di Conte, il vicepresidente della Commissione Ue Jyrki Katainen e il capo del Partito popolare Manfred Weber non hanno mancato di ricordare al premier che l’Italia ha il tasso di crescita più basso di tutta l’Ue e non ci sia nessuna prospettiva credibile di riforma e di investimento.

Weber ha detto che questo è responsabilità esclusivamente dell’Italia e non dell’Europa, e ha sottolineato come sia facile vincere le elezioni da movimento anti-elité e meno rimanere al governo. Weber ha proseguito il suo intervento parlando del Venezuela e della mancata risposta comune europea, anche a causa dell’Italia.

Guy Verhofstadt, a capo del gruppo parlamentare Alde, ha fatto un duro intervento contro il premier Conte e il governo italiano, definendo il premier “burattino mosso da Salvini e Di Maio“. (Qui l’intervento integrale del leader dei liberali europei).

Durante il dibattito si è sentita la voce di Alessandra Mussolini visibilmente alterata, che ha urlato “Vergogna”, dai banchi degli Eurodeputati.

Al termine degli interventi il premier Conte ha replicato all’accusa di essere un burattino, alzando i toni e dicendo che gli insulti rivolti a lui sono insulti rivolti all’intero popolo italiano.

Gli incontri bilaterali del premier Conte a Strasburgo

Prima del dibattito in aula, Conte ha tenuto degli incontri bilaterali con il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, e con il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker. Il premier ha invitato il presidente della Commissione Ue in Italia il primo aprile 2019 e Junker ha accettato l’offerta, aggiungendo anche che “ama l’Italia”.

Il premier Conte ha inoltre reso omaggio ad Antonio Megalizzi, il giornalista ucciso durante l’attentato di Strasburgo a dicembre, nello Studio radiofonico del Parlamento Europeo, che durante la giornata di ieri, 11 febbraio, è stato intitolato allo stesso Megalizzi e Bartosz Pedro Orent-Niedzielski.

Poco dopo il suo arrivo il premier ha rilasciato un’intervista a Europhonica negli studi radiofonici del Parlamento europeo. All’inizio della sua intervista Conte ha detto di voler ricordare il giovane giornalista italiano anche nel suo discorso davanti al parlamento.

“Mi ha colpito il sogno di questo ragazzo che era immerso nella cultura europea”, ha detto il premier Conte durante l’intervista.

“Dobbiamo rafforzare gli scambi tra i giovani, o progetti a livello universitario e nelle scuole. Rafforzando la formazione e l’istruzione creiamo le promesse perché le nuove generazioni possano sentirsi parte di una famiglia comune, al di là delle differenze”.

“Le prossime elezioni europee potranno dare il senso di uno spazio del dibattito politico europeo, al di là dei confini nazionali. Si crea uno spazio politico europeo, trasversale e transnazionale”, ha proseguito il premier.

“L’Europa diventa uno spazio pubblico non più confinato nella logica nazionale”, dice Conte.

“Siamo un governo pacifista, e i cugini francesi altrettanto. Il rapporto è antico e non può essere messo in discussione. Il vicepremier Di Maio ha chiarito che il suo incontro con i gilet gialli è stato l’incontro di un capo di un movimento politico. I rapporti con la Francia sono così intrecciati che certo non possono essere messi in discussione da un singolo episodio”, ha detto ancora.

“Il nostro è un governo che nasce dall’accordo di due forze politiche sensibilmente diverse, quindi nasciamo già un po’ vivaci all’origine”, continua Conte. “Un governo va giudicato da una prospettiva concreta, dei fatti che vengono posti in essere”, spiega ancora.

L’attesa per il discorso del premier è grande: è la prima volta che il premier Conte parla agli eurodeputati. Il dibattito arriva in un momento in cui l’Italia ha gli occhi puntati, dopo il caos con la Francia, e a qualche mese di distanza dal braccio di ferro con l’Europa sulla manovra economica.

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