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Proteste a Minneapolis dopo la morte dell’afroamericano George Floyd, arrestato il poliziotto che lo ha soffocato | VIDEO

Immagine di copertina

Proteste a Minneapolis dopo la morte dell’afroamericano George Floyd, dispiegati 500 soldati

Non si fermano le proteste negli Stati Uniti dopo la morte dell’afroamericano di 46 anni George Floyd, ucciso dalla polizia in seguito a un controllo, a Minneapolis, lunedì sera. Oltre 500 soldati della Guardia Nazionale sono stati dispiegati nella città del Minnesota. Nella notte i manifestanti hanno dato alle fiamme un commissariato. A New York almeno 72 persone sono state arrestate secondo quanto riferito dalla polizia.

Arrestato Derek Chauvin

L’agente di polizia Derek Chauvin che ha ucciso per soffocamento George Floyd a Minneapolis è stato arrestato. Lo rende noto l’agenzia Bloomberg. L’uomo, 44 anni, e già protagonista di numerosi altri episodi razzisti e violenti, ha continuato a premere il ginocchio sul collo di Floyd per 9 terribili minuti.

Il commento di Barack Obama

Sono trascorsi alcuni giorni e sulla morte di ​George Floyd oggi è intervenuto anche l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama: “È naturale augurarsi un ritorno alla normalità dopo la crisi sanitaria ed economica del Covid-19 ma dobbiamo ricordare che per milioni di americani, essere trattati in modo diverso a causa della razza è tragicamente, dolorosamente ed esasperatamente ‘normale’, sia che si tratti di del sistema sanitario o del sistema giudiziario o di fare jogging strada, o semplicemente di guardare gli uccelli in un parco”, ha detto l’ex presidente americano. “Non dovrebbe essere normale nell’America del 2020. Non può essere normale. Se vogliamo che i nostri figli crescano in una nazione all’altezza dei suoi grandi ideali, possiamo e dobbiamo essere migliori”, ha aggiunto.

Cosa è successo: l’incendio e il dispiegamento di 500 soldati

Nella notte alcuni manifestanti a Minneapolis sono riusciti a scavalcare e dare fuoco a un commissariato di polizia, con incendio sia all’interno che all’esterno dell’edificio. Le autorità locali hanno avvertito la popolazione di stare lontana dal commissariato di polizia numero 3, perché potrebbe “esplodere”. “Abbiamo notizie non confermate di materiale esplosivo nell’edificio”, è il messaggio in un tweet sull’account ufficiale della città, “se siete vicini, per la vostra sicurezza, allontanatevi in caso l’edificio esploda”.

Gli agenti avevano eretto una recinzione intorno alla stazione di polizia, ma è stata abbattuta dalla folla, con alcuni manifestanti che si sono arrampicati sull’edificio appiccando il fuoco al suo esterno. Il commissariato è stato evacuato “nell’interesse della sicurezza del personale”, hanno fatto sapere le autorità, aggiungendo che alcuni manifestanti sono riusciti a entrare nello stabile vandalizzandolo e provocando “diversi incendi” anche all’interno.

Intanto oltre 500 soldati della Guardia Nazionale sono stati dispiegati nella città. La misura era stata richiesta ieri dal sindaco della città Jacob Frey. Su Twitter, la Guardia Nazionale del Minnesota ha ribadito che la missione è “proteggere vite, preservare proprietà e il diritto a manifestare pacificamente”.

Gli arresti a New York

Anche a New York si sono tenute manifestazioni che hanno portato a scontri con la polizia. Almeno 72 persone sono state arrestate, secondo quanto ha riferito il capo della polizia Terence Monahan, precisando che 5 persone sono state fermate per aver aggredito agenti, 33 per reati che vanno da ostruzione alla giustizia a resistenza all’arresto e 34 per varie violazioni, principalmente disturbo della quiete pubblica e blocco delle strade. “Alcuni dei nostri poliziotti sono rimasti feriti”, ha aggiunto Monahan: due agenti hanno subito una commozione cerebrale, a uno hanno lanciato contro un bidone della spazzatura e un altro è stato gettato a terra e portato in ospedale; oltre a questi, anche due vice ispettori sono stati feriti, uno alla schiena e alla spalla e un altro è stato picchiato in faccia.

Proteste a Minneapolis, Trump: “Manifestanti teppisti, con i saccheggi si inizia a sparare”

Nelle ultime ore sulla vicenda il presidente degli Stati Uniti è intervenuto bollando come “teppisti” le persone coinvolte e minacciando di inviare la Guardia nazionale. “Non posso sopportare di vedere quanto sta accadendo a una grande città americana, Minneapolis”, ha scritto su Twitter l’inquilino della Casa Bianca, “una totale mancanza di leadership”. “O il debole sindaco di estrema sinistra, Jacob Frey, si comporta bene e riporta la città sotto controllo o invierò la Guardia nazionale”. “Questi teppisti stanno disonorando la memoria di George Floyd”, ha proseguito Trump su Twitter, “e non lascerò che accada”. Sul social, il presidente fa sapere di aver “appena parlato” con il governatore del Minnesota, Tim Walz, e di avergli detto che “l’esercito è con lui fino alla fine”. “Quando iniziano i saccheggi, si inizia anche a sparare”, ha concluso Trump, riferendosi evidentemente agli atti di vandalismo registrati in città. Il tweet è stato segnalato da Twitter, che l’ha oscurato parzialmente perché ritenuto contrario alle regole di utilizzo del social network e, in particolare, al divieto di contenuti che incitano alla violenza.

Arrestata e poi rilasciata una troupe della Cnn

Una troupe della CNN è stata arrestata in diretta mentre realizzava un servizio sulle proteste di Minneapolis in seguito alla morte di George Floyd, l’afroamericano ucciso il 26 maggio soffocato dalla polizia. In un secondo momento la troupe è stata rilasciata (qui la notizia completa).

 

Proteste a Minneapolis, il sindaco dichiara l’emergenza locale

Ieri a Minneapolis sono stati devastati centri commerciali e incendiate auto, le strade apparivano invase dai lacrimogeni, i collegamenti pubblici sono stati sospesi sospesi. Il sindaco è stato costretto Jacob Frey a dichiarare l’emergenza locale, dunque chiedendo aiuto allo Stato, per riportare “l’ordine e la calma” dopo le proteste per la morte di George Floyd.

Il video shock dell’arresto di Floyd

Il video dell’arresto di Floyd, registrato da un passante e condiviso sui social network, continua ad essere in primo piano su tutti i media. Nelle immagini si vede uno dei quattro agenti, identificato come Derek Chavin, 44 anni, tenere bloccato a terra il 46enne, premendo il ginocchio sul collo, mentre l’uomo continua a ripetere “non respiro, amico, non respiro, sento male dappertutto, io resto fermo, ma non farmi morire”. Il poliziotto continua a premere il ginocchio per alcuni minuti e a dire “rilassati”. Floyd è morto in ospedale un’ora dopo il ricovero.

Procuratore generale: “Presto incriminazioni per morte Floyd”

Il procuratore generale del Minnesota, Keith Ellison, si aspetta che ci “saranno incriminazioni” contro i quattro agenti di Minneapolis coinvolti nella morte di George Floyd. Parlando con la Cnn, il procuratore ha espresso la speranza di poterle annunciare “presto”. “Siamo pronti ad aiutare in ogni modo possibile, ma sì, prevedo che ci saranno delle incriminazioni, spero presto”, ha affermato Ellison, puntualizzando però che “è prerogativa di un’altra autorità giudiziaria”. Questa, ha aggiunto, “sta cercando di stare attenta e di assicurarsi che il caso sia forte e inconfutabile”, ha proseguito, ricordando che “abbiamo visto casi che sembravano tali, finire poi male”. I quattro agenti coinvolti nella morte per soffocamento di Floyd sono stati immediatamente licenziati ma non arrestati né incriminati.

Leggi anche: 1. “Soffocato dalla polizia: quell’uomo morto negli Usa ricorda il caso Magherini. Ma in Italia abbiamo smesso di indignarci”: TPI intervista l’avvocato della famiglia Cucchi / 2. “Giustizia per George”: in 48 ore più di un milione di firme per l’afroamericano morto soffocato dalla Polizia / 3. Chicago, dove si spara ogni due ore e ci sono due morti al giorno: il reportage di TPI

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