Ucraina, Trump accusa: “Putin gioca col fuoco. Senza di me alla Russia sarebbero accadute cose brutte”. Medvedev: “Brutta è la Terza guerra mondiale”

Dopo aver accusato il leader del Cremlino di essere "completamente impazzito", il presidente Usa torna ad attaccare il suo omologo russo
L’incapacità di raggiungere un accordo per un tregua tra Russia e Ucraina ha aumentato le tensioni tra gli Stati Uniti e Mosca, con il presidente Donald Trump che ha accusato il leader del Cremlino, Vladimir Putin, di “giocare col fuoco”. Un’accusa a cui ha risposto il predecessore di Putin, Dimitrij Medvedev, ricordando alla Casa bianca il pericolo di una “terza guerra mondiale”.
“Quello che Vladimir Putin non capisce è che se non fosse stato per me, alla Russia sarebbero già successe un sacco di cose brutte, e intendo DAVVERO BRUTTE”, ha scritto ieri sera Donald Trump sul suo social Truth. “Sta giocando col fuoco!”. “Riguardo alle parole di Trump su Putin che “gioca col fuoco” e sulle “cose davvero brutte” che potrebbero accadere alla Russia, conosco solo una cosa DAVVERO BRUTTA: la Terza Guerra Mondiale”, ha risposto su X l’ex presidente russo Medvedev. “Spero che Trump capisca questo!”. “Penso che il ‘fuoco’ di cui parla Trump siano le relazioni personali”, ha provato a smorzare i toni su Fox News l’inviato della Casa bianca per l’Ucraina, generale Keith Kellogg. “Perché il presidente Trump vi attribuisce grande importanza”.
Ma non è la prima volta però che Trump attacca Putin. Due giorni fa il presidente Usa aveva accusato il leader del Cremlino di essere “completamente impazzito”. “Ho sempre avuto un ottimo rapporto con Vladimir Putin, ma gli è successo qualcosa. È completamente impazzito! Sta uccidendo inutilmente un sacco di persone, e non parlo solo di soldati. Missili e droni vengono lanciati contro le città ucraine, senza alcun motivo. Ho sempre detto che vuole TUTTA l’Ucraina, non solo una parte, e forse si sta rivelando giusto, ma se lo fa, porterà alla caduta della Russia!”, aveva scritto Trump il 26 maggio sempre sul suo social Truth, prendendosela poi anche con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Allo stesso modo, il presidente Zelensky non sta facendo alcun favore al suo Paese parlando in quel modo. Tutto ciò che esce dalla sua bocca causa problemi, non mi piace, ed è meglio che finisca. Questa è una guerra che non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente. Questa è la guerra di Zelensky, Putin e Biden, non di “Trump”. Sto solo aiutando a spegnere i grandi e brutti incendi, appiccati da una grave incompetenza e dall’odio”.
Allora il Cremlino aveva definito queste dichiarazioni frutto di “un sovraccarico emotivo”, ringraziando però l’inquilino della Casa bianca per l’aiuto nell’avviare i negoziati di pace tra Mosca e Kiev. “Il presidente è stato chiaro sul fatto che vuole un accordo di pace negoziale e sta intelligentemente tenendo tutte le opzioni sul tavolo”, ha invece commentato la portavoce di Trump, Karoline Leavitt, al quotidiano economico conservatore statunitense The Wall Street Journal, che citando fonti informate ha definito il presidente Usa “sempre più frustrato” per lo sviluppo della guerra in Ucraina e l’incapacità di giungere a un accordo. “Che il processo di pace sia in corso o meno, che il presidente Trump dica qualcosa o no, la Russia garantirà la propria sicurezza”, ha però ribadito ieri il portavoce del Cremlino, Dimitrij Peskov in un’intervista all’emittente locale Rossiya 1.
Malgrado l’accordo per un maxi scambio di prigionieri raggiunto a Istanbul, in Turchia, durante i colloqui dello scorso 16 maggio, i primi che hanno coinvolto direttamente Russia e Ucraina dalla primavera del 2022, il processo di pace non ha finora prodotto effetti. Usa, Europa e Ucraina hanno proposto a Mosca una tregua di 30 giorni per poi attivare ulteriori negoziati per arrivare alla fine del conflitto ma il Cremlino ha sempre rifiutato e continua ad ammassare truppe al confine, specialmente nell’area di Sumy, ad avanzare lentamente sul fronte del Donbass e a bombardare con droni e missili le città ucraine.