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Home » Esteri

Guerra in Ucraina, ultime notizie. Draghi in Israele. Amnesty accusa la Russia di crimini di guerra a Kharkiv

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GUERRA UCRAINA-RUSSIA: LE ULTIME NOTIZIE DI OGGI, 13 GIUGNO 2022

GUERRA UCRAINA-RUSSIA ULTIME NEWS – La guerra in Ucraina è giunta al 110° giorno e la pace non sembra vicina. I bombardamenti russi hanno provocato un violento incendio e la perdita di tonnellate di petrolio, all’interno dello stabilimento chimico Azot, dove si trovano circa 800 persone. Secondo la stampa tedesca Draghi, Macron e Scholz sono pronti ad andare insieme a Kiev per incontrare Zelensky prima del vertice del G7 in programma dal 26 giugno. Di seguito tutte le notizie di oggi, lunedì 13 giugno 2022.

GUERRA IN UCRAINA, LE ULTIME NOTIZIE DI OGGI, 13 GIUGNO 2022
Ore 20.10 – 

Ore 20.00 – Sindaco Mariupol: distruzione infrastrutture colpa di “traditori” – Il sindaco di Mariupol, Vadim Boychenko, ha accusato alcuni “traditori” di aver trasmesso informazioni critiche alle forze russe durante la battaglia per il controllo della città meridionale ucraina. Boychenko ha affermato che la distruzione di infrastrutture essenziali per la città, comprese gli impianti elettrici, è stata resa possibile dai “traditori” che avrebbero fornito le coordinate alle forze russe.

Ore 19.50 – Ucraina: al via preparativi per Eurovision 2023, location segreta per motivi di sicurezza – L’Ucraina ha dato inizio ai preparativi per l’Eurosivion Song Contest nel 2023, nonostante il perdurare dei combattimenti nel paese. Lo ha affermato, sul suo canale Telegram, il vice capo dell’Ufficio della presidenza ucraina, Kirill Tymoshenko. “La questione principale è quella della sicurezza”, ha detto Tymoshenko. “Il ministero della Difesa e degli Interni sono fin dall’inizio strettamente coordinati in un lavoro di preparazione”. Ancora non è possibile annunciare la città nella quale si terrà la competizione canora. “Stiamo valutando varie location”, ha dichiarato Tymoschenko. “Ma per ragioni di sicurezza non ne annunciamo ancora nessuna. Siamo grati per il sostegno dei partner internazionali”.

Ore 19.40 – Mosca: Kiev arretra da area industriale Severodonetsk – Le forze del Cremlino starebbero avendo la meglio negli scontri nell’area industriale di Severodonetsk, dove si trova l’impianto chimico Azot, nei cui bunker hanno trovato rifugio alcune centinaia di civili. Lo riferiscono le milizie filorusse dell’autoproclamata repubblica popolare del Luhansk, secondo le quali le unità ucraine stanno arretrando.

Ore 19.30 – Kiev: “Russia ha superato tutte le linee rosse, negoziati possibili solo da posizione forte” – “Mentre il signor Kissinger propone di nutrire il coccodrillo con la gamba destra, così dimentica la fame, Hillary Clinton sembra ragionevole. La Russia ha superato tutte le linee rosse. I negoziati sono possibili solo da una posizione forte, che richiede la parità di armi. Semplicemente non c’è altro modo”. Ad affermarlo su Twitter è il consigliere della presidenza ucraina, Mikhailo Podolyak commentando le dichiarazioni rilasciate sabato dall’ex segretaria di Stato degli Stati Uniti alla radio francese France Culture. “Putin ha superato la linea rossa da tanto tempo”, aveva affermato Clinton sabato.

Ore 19.20 – Kiev: perso un quarto delle terre coltivabili – L’Ucraina ha perso un quarto delle sue terre coltivabili per l’occupazione russa di territori nel sud e nell’est del Paese. Lo ha annunciato il ministero ucraino dell’Agricoltura, aggiungendo tuttavia che ciò non rappresenta “una minaccia per la sicurezza alimentare”. “Malgrado la perdita del 25% delle terre coltivabili, la struttura delle colture seminate quest’anno è più che sufficiente per assicurare il consumo” della popolazione ucraina, ha affermato il vice ministro dell’Agricoltura, Taras Vysotskii, in una conferenza stampa.

Ore 19.10 – Borsa: lunedì nero, Europa brucia 235 miliardi – La nuova giornata difficilissima sui mercati ha portato a una perdita finale dell’indice Stoxx 600, che raggruppa i principali titoli azionari europei, del 2,4%, il che si traduce in 235 miliardi di capitalizzazione bruciati in una sola seduta. Piazza Affari, con un ribasso finale del 2,7% dell’indice Mib, accusa un calo di capitalizzazione tra i titoli principali di 15 miliardi.

Ore 19.00 – Commissario UE: stime raccolto prossimo anno -50% – In seguito all’invasione russa, la produzione di cereali e semi oleosi potrebbe essere inferiore al 40-50% rispetto allo scorso anno e gli ucraini chiedono aiuti finanziari. Lo ha detto il Commissario europeo all’agricoltura, Janusz Wojciechowski, ai ministri riuniti nel Consiglio agricoltura. “In una recente lettera – ha detto Wojciechowski – il ministro ucraino ha delineato le loro necessità immediate per sostenere la produzione alimentare e la priorità si è spostata dalla precedente richiesta di donazioni in natura a una chiara richiesta di aiuto finanziario per attrezzature e macchinari per lo stoccaggio, intensificare la produzione orticola, attrezzature per facilitare le esportazioni fondi per il sostegno diretto ai piccoli agricoltori”.

Ore 18.50 – Kiev: “Armi non arrivano veloci come dovrebbero” – I rifornimenti militari all’Ucraina non stanno arrivando “così rapidamente come dovrebbero”. Lo ha dichiarato alla Bbc il consigliere del ministro della Difesa ucraino, Yuriy Sak, precisando che il suo governo è comunque grato per le armi che ha ricevuto finora dai paesi occidentali. “Siamo un po’ preoccupati, non c’è una comprensione adeguata del livello della minaccia che stiamo affrontando e che l’Europa sta affrontando”, ha proseguito Sak, parlando quindi della situazione a Severodonetsk, nella regione orientale del Donbass. L’esercito ucraino, ha affermato, continua a proteggere la città “con quello che può”, ma sarebbe stato “molto più efficiente nel respingere il nemico e nel liberare la terra ucraina se avesse ricevuto più armi pesanti”. Il vantaggio della Russia dal punto di vista militare, ha aggiunto, è schiacciante. “In media, sparano circa 50mila colpi al giorno, significa letteralmente una raffica di colpi di mortaio, bombardamenti aerei, attacchi missilistici” e “al momento non c’è nemmeno una città ucraina che non sia nella zona a rischio. Proprio oggi c’è stato un attacco missilistico in una delle città della regione di Chernihiv, che non si trova nell’est dell’Ucraina”, ha concluso.

Ore 18.40 – Luhansk, governatore: “Severodonetsk non è bloccata, parte città sotto controllo ucraino” – Tutti i ponti che portano alla città di Severodonetsk sono distrutti, ma una parte della città è sotto il controllo dei militari ucraini. Lo ha dichiarato sul suo canale Telegram il governatore della regione di Luhansk Serhiy Haidai, affermando che la città, obiettivo chiave dell’offensiva russa nel Donbass, “non è bloccata”.

Ore 18.30 – Nato: Stoltenberg domani all’Aja, cena con sette leader UE – Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, sarà domani in visita nei Paesi Bassi dove parteciperà a una cena di lavoro ospitata dal primo ministro olandese, Mark Rutte e dalla prima ministra della Danimarca, Mette Frederiksen, presso la residenza ufficiale del premier, il Catshuis, a L’Aja. Lo ha reso noto La Nato. Alla cena prenderanno parte anche il presidente romeno, Klaus Iohannis, e i primi ministri Alexander de Croo (Belgio), Mateusz Morawiecki (Polonia), Antonio Costa (Portogallo) e Krisjanis Karins (Lettonia).

Ore 18.20 – Kiev: forze russe tentano accerchiamento nei pressi di Lisichansk e Severodonetsk – Nella direzione di Donetsk le forze russe si stanno raggruppando nel tentativo di accerchiare i militari ucraini nei pressi di Lisichansk, Privillia, Severodonetsk e Borivske. Lo ha dichiarato il quartier generale delle forze armate ucraino.

Ore 18.10 – Draghi in Israele: opporsi a uso politico dell’odio – “In momenti di crisi, di incertezza, di guerra – come quello che stiamo vivendo – è ancora più importante opporsi con fermezza all’uso politico dell’odio. Dobbiamo promuovere la tolleranza, il rispetto reciproco, l’amore per il prossimo: questi sono i veri ingredienti di una pace duratura. La storia della vostra comunità è un esempio a cui guardare con orgoglio”. Lo ha detto il premier Mario Draghi al Tempio italiano di Gerusalemme.

Ore 18.00 – Zelensky: Mariupol sarà liberata, bandiera ucraina tornerà  – “Nell’ottavo anniversario della liberazione di Mariupol dai terroristi filorussi, stiamo ancora una volta combattendo per questa città e per tutta l’Ucraina. Come allora, nel 2014, Mariupol sarà di nuovo libera. La bandiera ucraina tornerà lì, così come in ogni città e villaggio dove sono arrivati gli occupanti. Perché questo è il nostro Paese e il nostro popolo”. Lo ha scritto il presidente ucraino Volodimir Zelensky su Telegram facendo riferimento al fatto che nel 2014 Mariupol è stata per un mese sotto il controllo dei militanti dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk.

Ore 17.50 – Media russi: forze Kiev stanno bombardando Donetsk – Le truppe ucraine stanno bombardando Donetsk, dove si avvertono esplosioni dal centro della città. Lo riferisce Ria Novosti, dopo che oggi le milizie separatiste filorusse avevano denunciato un altro attacco, a loro dire, sferrato delle forze di Kiev, contro il mercato Maysky nel distretto Budyonnovsky sempre a Donetsk. Secondo i separatisti, nell’attacco al mercato sono morte tre persone, tra cui un bambino, e altre 18 sono rimaste ferite.

Ore 17.40 – UE: la priorità è portare il grano fuori dal paese  – “La priorità immediata è portare via il grano dall’Ucraina”. Lo ha detto il commissario Ue all’Agricoltura Janusz Wojciechowski intervenendo alla riunione dei ministri europei dell’Agricoltura. “Stiamo lavorando molto duramente per fornire modi alternativi per assicurarci che il grano attualmente bloccato in Ucraina arrivi sui mercati il più rapidamente possibile”, ha spiegato ai ministri europei riuniti a Lussemburgo. “Dobbiamo aiutare l’Ucraina ad esportare 20 milioni di tonnellate di cereali dal raccolto precedente. Ciò consentirà loro di liberare spazio di archiviazione per il prossimo raccolto”, ha ricordato. “È fondamentale intensificare il nostro lavoro sulle vie della solidarietà”, ha spiegato, “ma è anche fondamentale che i porti ucraini del Mar Nero siano nuovamente operativi”.

Ore 17.30 – Ucraina, ex dirigente di Gazprombank invita a combattere “contro il regime di Putin” – “Se odiate il regime di Putin e volete che la Russia diventi un Paese libero e democratico, unitevi a noi”. È l’appello lanciato da Igor Volobuev, ex vicepresidente di Gazprombank, arruolatosi con le forze ucraine per far “crollare il regime di Putin”. Il canale informativo Ukraine Now ha pubblicato un video in cui l’ex manager, ritratto in divisa militare mentre si esercita a sparare col fucile insieme ad altri soldati, si rivolge ai “ragazzi della Russia”, esortandoli a combattere “contro il regime di Putin”.

Ore 16.30 – Sindaco Mariupol: “Cadaveri in strada, mancano acqua e cibo” – Più di centomila persone restano intrappolate nella città di Mariupol occupata dalle truppe russe. Lo ha detto alla Bbc il sindaco della città Vadim Boichenko. “Non hanno acqua pulita. Non ci sono cibo, elettricità, farmaci. Gli ospedali sono stati danneggiati, i medici sono stati uccisi. Le persone non vivono, sopravvivono e lottano per il cibo”. Boichenko, che ha lasciato Mariupol, ha riferito che i corpi di molte vittime giacciono ancora negli edifici bombardati.

Ore 16.20 – Evacuati villaggi vicino Pryluky dopo attacco russo – Diversi villaggi ucraini nel distretto di Pryluky, nella regione di Chernihiv, sono stati evacuati a seguito di un attacco missilistico russo. Si tratta, riporta Ukrinform, di Zaizd, Petrivske, Tykhe e Sukhostavets. Lo hanno reso noto il Dipartimento della protezione civile e l’amministrazione militare regionale di Chernihiv. “Il motivo è che a causa di un attacco missilistico c’è il rischio che si diffonda un incendio”, ha affermato Serhii Boldyriev, direttore del dipartimento. Le forze russe hanno lanciato un attacco missilistico su Pryluky intorno alle 13:15.

Ore 16.10 – Polizia ucraina: “Trovata fossa comune vicino a Bucha” – “Trovata un’altra fossa comune nella regione di Kiev, vicino a Bucha”. Lo comunica Andrii Nebytov capo della polizia nella regione di Kiev. “Sette persone sono state torturate e uccise con uno sparo alla testa. Alcuni di loro avevano le mani legate e spari alle ginocchia”.

Ore 16.00 – Morawiecki: “Polacchi pronti a combattere in caso attacco russo” – I polacchi sarebbero pronti a combattere in caso di attacco russo. Lo ha detto il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, inaugurando a Myszkow, nel sud del paese, un poligono di tiro. “Se la Russia dovesse mai pensare ad attaccare la Polonia, il Cremlino sappia che 40 milioni di polacchi sono pronti a prendere le armi e difendere la madrepatria”, ha affermato il premier, sottolineando che l’invasione russa dell’Ucraina ha mostrato a tutti che la libertà non può essere data per scontata.

Ore 15.50 – Stoltenberg: “Importanti segnali da Svezia a dubbi Turchia” – “Vogliamo risolvere i problemi con la Turchia il prima possibile per poter far entrare Svezia e Finlandia nella Nato, i segnali che la Svezia ha dato su terrorismo ed export di armi sono importanti”. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in conferenza stampa con il primo ministro svedese Magdalena Andersson. “Le preoccupazioni sollevate dalla Turchia sono legittime, siamo impegnati in un dialogo trilaterale. La decisione di entrare nella Nato da parte di Finlandia e Svezia è storica, è giusta per questi paesi, per la Nato e per l’Europa e farò il possibile per arrivare a una soluzione”.

Ore 15.40 – Kiev, esercito ucraino riconquista posizioni nel Donetsk – L’esercito ucraino ha riconquistato tre villaggi nella regione di Donetsk spostando la linea del fronte di 15 chilometri, riporta Ukrinform citando le Forze armate di Kiev. “In alcune aree del Donbass, le forze armate ucraine non solo si stanno difendendo, ma stanno anche avanzando gradualmente. I nostri soldati hanno liberato tre villaggi nella regione di Donetsk e spostato la linea del fronte di 15 chilometri”, ha affermato lo stato maggiore.

Ore 15.30 – Media: arrivato in Spagna primo carico da 18 tonnellate di mais – Arrivato in Spagna il primo carico da 18 tonnellate di mais dall’Ucraina che è transitato attraverso il mar Baltico. Lo l’emittente ucraina Suspilne.

Ore 15.20 – Stoltenberg: Putin voleva ridurre presenza Nato ai confini, sta ottenendo l’opposto – La guerra di Vladimir Putin sta ottenendo il risultato di aumentare la presenza della Nato ai confini con la Russia. A dichiararlo il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nella la sua visita ufficiale in Finlandia, dove ha parlato durante i colloqui di Kultaranta, insieme al presidente finlandese Sauli Niinisto. “Se il presidente Putin voleva meno Nato ai suoi confini, sta ottenendo il contrario”, ha dichiarato. “Le ambizioni di Putin vanno oltre l’Ucraina”.

Ore 15.10 – A Mosca €100mld da petrolio e gas nei primi 100 giorni guerra – La Russia ha guadagnato quasi 100 miliardi di euro dalle esportazioni di petrolio e gas durante i primi 100 giorni del conflitto in Ucraina sebbene le sue entrate a maggio, sotto l’effetto delle sanzioni, siano diminuite. È quanto emerge dal rapporto del Center for Research on Energy and Clean Air, che mette in guardia dalle potenziali scappatoie alle sanzioni a Mosca imposte da Unione Europea e Stati Uniti. Secondo il rapporto, l’embargo petrolifero pianificato dall’Unione Europea avrà un impatto significativo e l’export di petrolio e gas russo è già in calo. Di conseguenza anche i ricavi di Mosca dalle vendite di idrocarburi sono diminuiti dal picco di oltre un miliardo di dollari al giorno a marzo. Il rapporto avverte quindi che grandi quantità di greggio russo vengono ora spedite in India, dove vengono raffinate e vendute spesso a clienti negli Stati Uniti e in Europa. Il rapporto sottolinea inoltre che, poiché la Russia è alla ricerca di nuovi mercati per il petrolio, gran parte viene trasportato via nave e la maggior parte delle navi utilizzate sono di proprietà europea.

Ore 15.00 – Ucraina: 1.500 civili uccisi solo nella regione di Kiev – Più di 1.500 civili sono stati uccisi nella sola regione di Kiev durante l’occupazione russa, ad oggi 1.200 corpi non sono stati identificati: si tratta di uomini per il 75%, il 2% bambini e il resto donne. Lo ha detto il capo della polizia nazionale ucraina (Npu) Igor Klymenko in un’intervista a Interfax-Ucraina.

Ore 14.50 – Minsk: “200 bielorussi combattono con forze Kiev” – Il governo in Bielorussia ha ammesso che “circa 200 bielorussi stanno combattendo al fianco delle forze nazionaliste” in Ucraina. “Sono così tanti gli ultras del calcio e i partecipanti alle proteste del 2020 ad aver commesso reati di varia natura e che sono riusciti a sfuggire alla legge”, ha commentato il vice ministro degli Interni a Minsk, Gennady Kazakevich.

Ore 14.40 – Evacuazione in corso nei villaggi vicino Priluky – Nei quattro villaggi vicino a Priluky è stata annunciata l’evacuazione. Si tratta di Zaizd, Petrivske, Tykhe e Sukhostavets. A causa degli attacchi, c’è il rischio che si estendano gli incendi. Lo comunica il Dipartimento della protezione civile e del lavoro di difesa della regione di Chernihiv.

Ore 14.30 – Kiev: in attacchi a corridoi umanitari 30 morti tra cui 5 bambini – Abbiamo più di 80 procedimenti penali in corso in merito alla violazione del funzionamento dei corridoi umanitari. Sono stati registrati più di 500 spari in direzione dei corridoi di evacuazione. Durante questi attacchi sono morte più di 30 persone tra cui 5 bambini. E questi sono soltanto i dati ufficiali disponibili”. Ad affermarlo a Interfax Ucraina è il capo della polizia nazionale ucraina, Ihor Klymenko.

Ore 14.20 – Kiev: uccisi 288 bambini dall’inizio dell’invasione russa – Sono 288 i bambini uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa, oltre 527 sono stati feriti, secondo l’ufficio del procuratore generale di Kiev citato da Ukrinform. Ieri un bambino di 6 anni è morto durante un attacco di artiglieria russo a Lysychansk, nella regione di Lugansk. L’11 giugno, una dodicenne è stata ferita negli attacchi missilistici russi su Chortkiv, a Ternopil. Nel frattempo, un totale di 17 bambini sono stati feriti nei bombardamenti sulla regione di Kharkiv; due bambini, di 7 e 15 anni, sono rimasti feriti nel bombardamento russo di Lebiazhe, nel distretto di Chuhuiv, il 14 maggio. Due giorni fa il report del procuratore ucraino ha reso noto che a Mariupol nei bombardamenti russi di maggio sono rimasti uccisi 24 bambini, indicando che i numeri non sono definitivi.

Ore 14.10 – Speranza: “Serve Recovery per superare effetti economici e sociali” – La guerra in Ucraina “non è uno scherzo, il Recovery come linea di risposta al Covid forse dovrebbe essere guardato anche per la guerra. Gli effetti economici e sociali non sono poca roba. È la mia opinione come membro del governo”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, nel suo intervento agli Stati generali della salute in Toscana.

Ore 14.00 – Bombardata Gulyaipol, quattro feriti – Bombardata Gulyaipol dalle truppe russe, colpite infrastrutture civili e case private. Lo riferisce l’amministrazione militare regionale di Zaporozhye che parla di quattro persone rimaste ferite, stando a quanto emerge dalla informazioni preliminari. “La polizia ha ricevuto più di dieci segnalazioni sulle conseguenze dei bombardamenti di artiglieria. Il nemico ha sparato missili contro le case private dei residenti di Gulyaipol. In molte di queste, l’onda esplosiva ha divelti le finestre e danneggiato le porte. I tetti delle case sono stati distrutti così come i muri e i locali annessi”, si legge sul canale Telegram dell’amministrazione regionale.

Ore 13.50 – Criticò guerra, Putin rimuove ex procuratrice Crimea – L’ex procuratrice della Crimea, Natalia Poklonskaya, che nel 2014 aveva promosso con forza l’annessione alla Russia, è stata “sollevata” dall’incarico di vicedirettore dell’Agenzia federale per gli Affari della Comunità degli stati indipendenti, i connazionali all’estero e la cooperazione umanitaria internazionale. Come riportano le agenzie russe, il suo allontanamento è stato firmato con un decreto dal presidente Vladimir Putin. Poklonskaya, ucraina naturalizzata russa, eletta nel 2016 in parlamento con il partito di governo Russia unita, ha detto di avere già un altro incarico. In un’intervista, poche settimane dopo l’invasione russa dell’Ucraina, aveva parlato della guerra in Ucraina come di una “tragedia” per entrambi i paesi e non ha mai fatto propria la retorica bellicista adottata da altri colleghi sia in parlamento che fuori.

Ore 13.40 – Mariupol, russi accelerano ricostruzione ferrovia – I russi accelerano sulla ricostruzione della ferrovia a Mariupol. Secondo quanto riferiscono media locali, l’obiettivo degli occupanti è di semplificare e accelerare, grazie a una ferrovia funzionante, la consegna di equipaggiamenti militari e la rimozione del bottino dalla città.

Ore 13.30 – A Kherson è iniziata la distribuzione di passaporti russi – Le autorità collaborazioniste insediate dalle forze militari russe a Kherson occupata hanno iniziato a distribuire i passaporti russi. Sabato sono stati consegnati i primi 23 documenti ad altrettanti residenti della città del sud est dell’Ucraina, rende noto oggi l’agenzia Tass. I passaporti sono stati concessi in tempi record, grazie a una “procedura semplificata” resa possibile da un decreto firmato da Vladimir Putin il mese scorso.

Ore 13.20 – Mariupol, russi accelerano ricostruzione ferrovia – I russi accelerano sulla ricostruzione della ferrovia a Mariupol. Secondo quanto riferiscono media locali, l’obiettivo degli occupanti è di semplificare e accelerare, grazie a una ferrovia funzionante, la consegna di equipaggiamenti militari e la rimozione del bottino dalla città.

Ore 13.10 – Kiev: per terminare guerra serve “parità armi pesanti” – Per porre fine alla guerra in Ucraina serve parità di armi pesanti in campo. Lo ha dichiarato su Twitter Mikhailo Podolyak, consigliere della presidenza ucraina, rilanciando l’appello di Kiev all’Occidente per ulteriori forniture di armi. L’Ucraina, ha scritto, ha bisogno di “una forte parità di armi pesanti” con la Russia per porre fine alla guerra. Podolyak ha aggiunto che mercoledì è prevista una decisione sulla quantità di armi che saranno inviate dall’Occidente, alla riunione del Consiglio Nord Atlantico a livello di ministri della Difesa.

Ore 13.00 – Papa a delegazione Kiev: “Ginocchio ostacolo per il viaggio” – Il papa ha incontrato una delegazione ucraina negli scorsi giorni e ha confermato la volontà di andare a Kiev. A dare notizia dell’incontro, che si è svolto l’8 giugno, è il portale di informazione religiosa ucraina Risu. Ad organizzare l’incontro è stato un amico del Papa argentino che ha invitato due suoi amici: Yevhen Yakushev di Mariupol, Denis Kolyada, consulente per il dialogo con le organizzazioni religiose, e il vice-rettore dell’Università cattolica ucraina. Sulla possibilità di una visita del papa in Ucraina, Francesco avrebbe “più volte sottolineato di voler fare questo. I suoi problemi al ginocchio sono l’ostacolo maggiore e i medici lo sconsigliano vivamente di viaggiare”, scrive il portale che dà notizia dell’incontro. “Tuttavia, se un viaggio in Ucraina diventerà tecnicamente possibile, papa Francesco vuole venire a Kiev e non al confine con l’Ucraina, come alcuni consiglierebbero”, si legge ancora nel resoconto.

Ore 12.50 – Mosca: “Distrutte armi donate a Kiev da Usa e Europa” – Le forze russe hanno annunciato di aver distrutto nel Donbass, nell’Ucraina orientale, “una grande quantità” di armi e attrezzature militari, parte delle quali sarebbero state donate al governo di Kiev da Usa e Europa. Secondo quanto riferito dal portavoce del ministero della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov, citato dall’agenzia Tass, missili ad alta precisione hanno colpito le forniture militari nei pressi della stazione ferroviaria di Udachne, nell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk.

Ore 12.40 – Yacht di Abramovich lasciano la Turchia per evitare sanzioni – Il magnate russo Roman Abramovich è stato costretto nuovamente a spostare i suoi due mega yacht nei porti del sud della Turchia, in una continuo gioco del gatto e del topo per evitare le sanzioni con cui i paesi occidentali hanno colpito la Russia e di conseguenza i capitali dell’ex patron del Chelsea in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Una mossa che ha finito con lo scatenare reazioni a livello internazionale poiché il più grande dei due, “Eclipse”, del valore di 1 miliardo di dollari, è rimasto nei primi mesi del conflitto ancorato a Marmaris, nella provincia di Mugla, non lontano da dove e’ ancorato “My Solaris”, del valore di 780 milioni di dollari. Entrambi sono registrati alle Maldive.

Ore 12.30 – Cremlino, media occidentali “semplicemente impazziti” – Il Cremlino mette in dubbio la sanità mentale di molti giornalisti occidentali. “Sono semplicemente impazziti”, ha detto il portavoce della presidenza russa Dmitri Peskov in un’intervista con la Tass. “La sanità mentale di molti importanti giornalisti occidentali sta al momento sollevando quesiti, almeno per noi, e non li chiameremmo propriamente giornalisti e imparziali, perché sono semplicemente impazziti”, ha detto Peskov.

Ore 12.20 – Macron: la Francia è entrata in economia di guerra – La Francia è “entrata in un’economia di guerra per cui credo, dovremo organizzarci in modo duraturo”: lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, inaugurando il salone Eurosatory. “Questo significa anche un’economia in cui dovremo andare più veloci, riflettere in modo diverso”, ha avvertito,.

Ore 12.10 – Di Maio: “Doppia guerra devastante, Putin sblocchi export” – “Le prossime settimane saranno cruciali per sbloccare la situazione e l’Italia continua a impegnarsi in prima linea per trovare una soluzione che garantisca la sicurezza alimentare dei Paesi più esposti a partire dall’Africa. Non possiamo permettere che ad una guerra che ha causato la morte di centinaia di bambini innocenti si sommino altre vittime e bambini morti per la catastrofe alimentare. Serve un’azione concreta della Russia, è essenziale che Putin metta fine alla guerra e sblocchi l’export del grano altrimenti gli effetti di questa doppia guerra saranno devastanti”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ad Addis Abeba.

Ore 12.00 – I filorussi: a Severodonestsk per gli ucraini o resa o morte – Le forze ucraine bloccate a Severodonetsk “hanno due opzioni: seguire l’esempio dei loro colleghi e arrendersi, o morire. Non hanno altra opzione”. Lo ha detto il vice capo del dipartimento della Milizia popolare della sedicente Repubblica Popolare del Donetsk, Eduard Basurin. Secondo lui, ieri i soldati delle forze armate ucraine hanno fatto saltare in aria l’ultimo ponte che collegava Severodonetsk con Lisichansk, e ora non possono lasciare la città.

Ore 11.00 – Di Maio: “Catastrofe alimentare senza precedenti se non si ferma guerra grano” – ”Non possiamo permettere che a una guerra che sta già causando la morte di centinaia di bambini innocenti, già quasi trecento quelli morti in Ucraina, si sommino altre vittime, altri bambini morti per una guerra del grano che andrebbe a determinare una catastrofe alimentare senza precedenti”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio da Addis Abeba, sottolineando che ”l’Italia è in prima linea” e ”continuerà a impegnarsi” per mettere fine alla guerra del grano.-

Ore 09.30 – Russia, bene mediazione Vaticano per fine conflitto – La Russia accoglie con favore gli sforzi di mediazione del Vaticano per mettere fine al conflitto in Ucraina. Lo ha dichiarato il direttore del Primo dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, Alexei Paramonov, citato dai media russi.

Ore 08.50 – Amnesty accusa la Russia di crimini di guerra a Kharkiv – Amnesty International ha accusato la Russia di crimini di guerra in Ucraina, a Kharkiv: «I ripetuti bombardamenti dei quartieri residenziali di Kharkiv sono attacchi indiscriminati che hanno ucciso e ferito centinaia di civili e, in quanto tali, costituiscono crimini di guerra. Ciò vale sia per gli attacchi effettuati con l’uso munizioni a grappolo, sia per quelli condotti con altri tipi di razzi non guidati e proiettili di artiglieria non guidati. L’uso continuato di tali armi esplosive imprecise in aree civili popolate, sapendo che stanno causando ripetutamente un gran numero di vittime civili, può equivalere a dirigere attacchi contro la popolazione civile».

Ore 07.00 – Draghi in Israele, dall’energia all’Ucraina: temi e incontri del viaggio del premier – Il presidente del Consiglio arriverà oggi pomeriggio all’aeroporto di Tel Aviv. Da lì si recherà a Gerusalemme dove incontrerà il Presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog. Martedì si terrà il meeting con il primo ministro israeliano, Naftali Bennett. Nel pomeriggio sarà in Palestina dove vedrà il primo ministro palestinese Mohammad Shtayyeh.

Ore 06.30 – No della Lega araba alle “pressioni dell’Occidente” – Dura presa di posizione della Lega Araba contro i Paesi occidentali: “I paesi arabi subiscono forti pressioni da parte dell’Occidente affinché prendano posizione sulla crisi in Ucraina e condannino le azioni militari della Russia, ma non cedono”, ha detto il segretario generale della Lega araba Ahmed Aboul Gheit, in un’intervista alla tv di Stato egiziana ripresa dall’agenzia russa Tass.

Ore 06.00 – Kiev: “Sta per scattare massiccio attacco contro Severodonetsk” – “La Russia vuole isolare completamente Severodonetsk e temiamo un massiccio attacco per prendere la città entro 48 ore”. A dirlo è il governatore della regione di Lugansk, Serguii Gaidai. “La situazione a Severodonetsk è estremamente difficile”. “Il nemico ha concentrato la maggior parte dei suoi sforzi nella regione settentrionale di Lugansk”, dove “usa l’artiglieria su larga scala e, sfortunatamente, ha un vantaggio di 10 a uno”, ha spiegato su Facebook Valeri Zalouzhny, il comandante capo dell’esercito ucraino. “Continuiamo a mantenere le nostre posizioni”, ha comunque assicurato, affermando che “ogni metro di terra ucraina è coperto di sangue, ma non solo il nostro”.

Leggi anche: 1. ESCLUSIVO TPI – Viaggio nell’inferno di Bucha: ecco cosa abbiamo visto / 2. No, quei morti non sono figuranti: il fact-checking sui fatti di Bucha / 3. Come si è arrivati alla guerra Russia-Ucraina e cosa vuole Putin

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Esteri / Gaza: 41.689 morti dal 7 ottobre. Libano: 1.873 vittime in un anno di attacchi di Israele. "Scontri ravvicinati" tra Idf e Hezbollah: 8 soldati israeliani uccisi e 7 feriti. Il gruppo lancia quasi 200 razzi contro lo Stato ebraico. Tel Aviv dichiara il segretario generale dell'Onu "persona non gradita". Guterres conferma: "Le truppe Unifil manterranno le posizioni". Meloni convoca il G7: "Una soluzione diplomatica è ancora possibile". Siria, media di regime: "3 morti in un raid di Israele a Damasco"
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