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La Corea del Nord avvisa gli Usa: lo scudo antimissile di Trump rischia di scatenare una “guerra nucleare” nello spazio

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Anche la Cina aveva già espresso la propria contrarietà al progetto, accusando Washington di minare la stabilità globale. Meno critica invece la Russia

Il nuovo sistema di difesa “Golden Dome”, annunciato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, è stato definito una minaccia “molto pericolosa” dalle autorità della Corea del Nord, secondo cui lo scudo antimissile Usa potrebbe scatenare una “guerra nucleare” nello spazio. Il ministero degli Esteri di Pyongyang, ha fatto sapere oggi l’agenzia di stampa ufficiale Kcna, ha diramato un memorandum “per comunicare alla comunità internazionale che l’istituzione di un nuovo sistema di difesa missilistica da parte degli Stati Uniti è una ‘mossa minacciosa’ molto pericolosa, volta a minacciare la sicurezza strategica degli stati dotati di armi nucleari”.

Soltanto la scorsa settimana Donald Trump e il suo segretario alla Difesa Pete Hegseth avevano annunciato 175 miliardi di dollari di finanziamenti per il nuovo sistema missilistico “Golden Dome”, definendolo “molto importante per il successo, se non per la sopravvivenza, del Paese”. “Golden Dome”, come annunciato dalla Casa bianca, è concepito come un sistema di difesa utile contro un’ampia gamma di minacce nemiche, dai droni ai missili balistici intercontinentali, ipersonici o da crociera. Questo scudo antimissile è modellato sul sistema “Iron Dome” israeliano, progettato però per proteggere lo Stato ebraico da attacchi con missili, razzi e droni a corto raggio e non certo per intercettare missili intercontinentali. Il memorandum pubblicato oggi dalle autorità della Corea del Nord accusa invece gli Stati Uniti di essere “determinati a militarizzare lo spazio” e di volerlo trasformare “in una potenziale zona di guerra nucleare”.

Ma Pyongyang non è l’unica a preoccuparsi. Anche la Cina ha espresso la propria contrarietà al progetto, accusando gli Usa di minare la stabilità globale. “Gli Stati Uniti, perseguendo una politica ‘America first’, sono ossessionati dalla ricerca della sicurezza assoluta per se stessi. Ciò viola il principio secondo cui la sicurezza di tutti i Paesi non dovrebbe essere compromessa e mina l’equilibrio strategico e la stabilità globale. La Cina è seriamente preoccupata per questo”, aveva dichiarato la scorsa settimana in conferenza stampa la portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Mao Ning. Il piano della Casa Bianca, aveva aggiunto la funzionaria cinese, “aumenta il rischio che lo spazio diventi un campo di battaglia, alimentando una corsa agli armamenti e minando la sicurezza internazionale. Esortiamo pertanto gli Stati Uniti ad abbandonare al più presto lo sviluppo e l’implementazione di un sistema globale di difesa missilistica”.

Da parta sua, invece, il Cremlino aveva fatto sapere che l’iniziativa annunciata da Donald Trump richiederà una serie di consultazioni con la Russia, definendola però una questione di “sovranità” per gli Stati Uniti, ammorbidendo i toni rispetto a Pechino e Pyongyang. Il piano “Golden Dome”, aveva fatto sapere il portavoce del presidente russo Dimitrij Peskov, potrebbe costringere sia Washington che Mosca a riprendere i colloqui sul controllo degli armamenti nucleari. “Nel prossimo futuro, il corso stesso degli eventi richiederà la ripresa dei contatti su questioni di stabilità strategica”, aveva detto la scorsa settimana Peskov all’agenzia di stampa Reuters.

Le rimostranze della Corea del Nord costituiscono invece un altro fatto di instabilità nella Penisola, dove Washington mantiene ancora circa 28.500 soldati per contribuire a proteggere Seul. Negli ultimi anni, dopo il sostanziale fallimento del dialogo aperto durante il primo mandato Trump con il dittatore Kim Jong Un, Usa e Corea del Sud hanno intensificato le esercitazioni militari congiunte mentre il Pentagono ha rafforzato la propria presenza nella regione, schierando anche una portaerei e un sottomarino nucleare.

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