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Recovery Fund, bozza di Michel: 400 miliardi di aiuti e 350 di prestiti. Conte a Rutte: “Se distruggi mercato Ue risponderai a cittadini” | DIRETTA

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Credit: Ansa foto

Consiglio europeo di oggi sul Recovery Fund, ultime notizie | DIRETTA

Dopo la difficile giornata di sabato, riprende oggi, domenica 19 luglio 2020, a Bruxelles la trattativa del Consiglio europeo straordinario con l’obiettivo di trovare finalmente un accordo sul Recovery Fund, il piano comunitario di aiuti economici (750 miliardi di euro, di cui 500 di trasferimenti e 250 di prestiti) per i Paesi in ginocchio a causa del Covid-19. L’Italia è uno degli Stati più interessati a ricevere gli aiuti europei, ma trova l’opposizione del primo ministro olandese Mark Rutte, capofila dei paesi “frugali” del Nord, restii sul tema degli aiuti a fondo perduto e della condivisione del debito. Di seguito, tutte le ultime notizie in diretta sul Consiglio europeo di oggi.

Consiglio europeo di oggi sul Recovery Fund, la diretta

Ore 22, 30 – Fonti, bozza Michel, 400 mld sussidi e 350 prestiti – Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, secondo quanto si apprende, avrebbe proposto di ridurre i sussidi del Recovery Fund a 400 miliardi di euro rispetto ai 450 miliardi dell’ultima proposta, aumentando al contempo la quota di prestiti a 350 miliardi di euro (rispetto ai precedenti 300 miliardi). La dimensione dell’intero piano di ripresa rimarrebbe dunque di 750 miliardi di euro.

Ore 20 – Conte a Rutte, se distruggi mercato Ue risponderai a cittadini – “Vi state illudendo che la partita non vi riguardi o vi riguarda solo in parte. In realtà, se lasciamo che il mercato unico venga distrutto tu forse sarai eroe in patria per qualche giorno, ma dopo qualche settimana sarai chiamato a rispondere pubblicamente davanti a tutti i cittadini europei per avere compromesso una adeguata ed efficace reazione europea”. Così Giuseppe Conte, nel corso della riunione con i leader dei Paesi frugali, si è rivolto al premier olandese Mark Rutte, stando a quanto fatto trapelare da fonti italiane.

Ore 19, 50 – Conte a frugali, risorse in ballo sono minimo indispensabile – “Voi avete dubbi perché le risorse finanziare di chi ragioniamo oggi vi sembrano tante. In realtà è il minimo indispensabile per una reazione minimamente adeguata; se tardiamo la reazione dovremo calcolare il doppio o forse anche di più”. Cosi’ Giuseppe Conte, nel corso della riunione con i leader dei Paesi frugali, stando a quanto fatto trapelare da fonti italiane.

Ore 19, 20 – Ue: fonti; frugali, 350 mld di prestiti e 350 di sovvenzioni – Ridurre l’ammontare del Recovery Fund a 700 miliardi da dividere a metà tra 350 miliardi di prestiti e 350 di sovvenzioni. Questa, secondo alcune fonti, la proposta che i frugali intendono portare al tavolo della trattativa e su cui starebbero insistendo. La proposta di Olanda, Austria, Svezia e Danimarca, vedrebbe d’accordo anche la Finlandia. Secondo i media finlandesi, la premier Sanna Marin ha chiesto di dividere a metà il Recovery suddividendolo a metà tra prestiti e sovvenzioni “Se è possibile trovare un accordo, credo che i negoziati continueranno anche fino a lunedì. Ora stiamo cercando un accordo su queste grandi linee, dopodiché ci sono ancora molti singoli problemi individuali che devono essere risolti ”, ha detto Marin, secondo cui è importante cercare un accordo oggi e non convocare un nuovo vertice. “Non credo che questo renderebbe le cose più facili”, ha concluso.

Ore 18,30 – Orban a Salvini, Ungheria dalla parte dell’Italia – Viktor Orban scrive a Matteo Salvini a margine del consiglio europeo straordinario sul ‘Next generation Ue’ durante il quale sia Italia sia Ungheria sono impegnate nella battaglia per difendere la propria posizione. “Ho appena dichiarato che l’Ungheria è fermamente dalla parte dell’Italia”, ha scritto il premier ungherese in un sms al segretario leghista, stando a quanto riferito dall’ufficio stampa della Lega.

Ore 18 – Media, negoziato diretto Italia-Olanda; coinvolta Commissione – Le delegazioni olandese e italiana sono impegnate in trattative dirette sulla governance del Recovery Fund. Lo riferiscono due fonti a Politico. Secondo le fonti stanno partecipando all’incontro anche esperti legali della Commissione europea.

Ore 16.10 – Fonti Ue: 375mld sussidi ancora troppo per “frugali” – La mediazione sulla dotazione dei sussidi del Recovery Fund, al vertice Ue a Bruxelles, è scesa sotto la soglia dei 400 miliardi di euro, e una delle ultime ipotesi circolate è 375 miliardi. Ma per i “Frugali” la cifra è sempre troppo alta e c’è ancora una grossa distanza da coprire nel negoziato, spiegano fonti diplomatiche europee. Comunque, viene fatto rilevare, l’intesa dovrà contenere la componente sulla governance, una riduzione del volume del Bilancio Ue ed un nuovo incremento dei ‘rebate’.

Ore 12.47 – Orban contro Rutte, “Odia me e l’Ungheria” – Il premier ungherese, Viktor Orban, ha accusato il collega olandese, Mark Rutte, di odiarlo personalmente e di voler punire il suo Paese. “Non so per quale motivo personale il premier olandese odi me o l’Ungheria”, ha detto Orban in conferenza stampa. “Ci sta attaccando duramente e ha fatto capire che visto che, a suo avviso, l’Ungheria non rispetta lo Stato di diritto deve essere punita finanziariamente”, ha aggiunto, “ma questa è la sua personale opinione e non è accettabile perché ancora sulla situazione dello Stato di diritto in Ungheria non c’è una decisione” riferendosi alla procedura Ue avviata contro Budapest, in base all’articolo 7. “Prendete una decisione sull’Ungheria il prima possibile”, ha continuato Orban, assicurando di essere pronto a fare riforme.

“Alcuni guidati dall’olandese vorrebbero creare un nuovo meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto. Se l’intesa non si fa è a causa del leader olandese” Mark Rutte “non a causa mia. È lui che ha iniziato questa faccenda. L’olandese è il vero responsabile per tutto il caos di ieri al vertice Ue”.

Ore 09.50 – Merkel: “Vertice potrebbe finire senza accordo” – La cancelliera tedesca Angela Merkel ritiene possibile che il Consiglio europeo possa terminare senza un accordo sul Recovery Fund. Arrivata nella sede del vertice per la ripresa dei lavori stamattina, Merkel ha affermato che i leader dei 27 hanno “varie posizioni” sull’entità degli aiuti, sulle regole per accedervi e su come applicarle. “Non posso ancora dire se troveremo una soluzione. C’è molta buona volontà, ma potrebbe darsi che oggi non venga raggiunto un risultato”, ha detto la cancelliera, che è presidente di turno dell’Ue. La riunione di ieri è stata interrotta dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel poco dopo le 23 e riprenderà oggi alle 12.

Ore 07.00 – Scontro tra “frugali” e fronte del Sud, Conte: “Non torno a casa senza un’intesa” – La giornata di sabato è stata un muro contro muro. Il vertice è finito poco prima della mezzanotte dopo oltre 13 ore di discussioni, diversi incontri bilaterali e multilaterali e una cena di lavoro. Ma le distanze tra i leader non sono affatto diminuite. Tanto che alle 23 il premier austriaco Sebastian Kurz twittava: “La nostra posizione è che chiaramente rifiutiamo la proposta di un recovery fund che prevede 500 miliardi di aiuti a fondo perduto”. “L’Europa salta, stavolta, non è possibile giocare con il fuoco”, lo dice Giuseppe Conte al tavolo con Sanchez, Von der Leyen e Michel e spiega che per Roma e Madrid si potrebbe chiudere anche a 26 senza il consenso olandese, ma resta invece comunque aggrappato al negoziato. Il prezzo da pagare, però, è ragionare di soluzioni preoccupanti sulla governance, pur di mantenere buona parte dei soldi a fondo perduto, linea rossa da difendere fino alla morte. “Scendere sotto i 750 miliardi – urla con Rutte – significa dire al mondo che l’Europa ha scherzato, che non vogliamo una risposta coraggiosa”.

Ore 01.30 – Stallo delle trattative, Ue spaccata – Dopo mezzanotte, alla fine di un’altra giornata di trattative andate a vuoto, Giuseppe Conte conferma quanto aveva detto nel pomeriggio. Il premier parla ancora di “stallo” in diretta Facebook, dice ancora di “scontro duro” con l’Olanda, avanza il dubbio che “alcuni Stati non abbiano capito cosa c’è in ballo: l’interesse comunitario”. E poi sbotta: “L’Europa è sotto il ricatto dei frugali”. Il presidente del Consiglio italiano, viene riferito, è “molto determinato” nel portare avanti le sue ragioni contro i ‘paletti’ rigidi di Olanda, Austria, Danimarca e Svezia che chiedono l’unanimità del consiglio europeo prima di ogni “esborso” di risorse. Per Conte la proposta dei Paesi del Nord Europa è “inaccettabile” ed è formulata in violazione dei Trattati e del rispetto dell’equilibrio tra le istituzioni europee, consiglio, commissione e Parlamento. Nel corso del secondo round di 13 ore, dopo le 14 di ieri, il capo del governo italiano ha illustrato ai colleghi le sue argomentazioni corredate di citazioni giuridiche, spingendosi a sostenere che una proposta del genere sarebbe appellabile davanti alla Corte di giustizia europea da parte dell’Italia. “Sono più intransigente della commissione”, ha rivendicato Conte, coi giornalisti, “tocca a noi difendere commissione e Parlamento Ue”.

Cosa è successo ieri

Posizioni ancora distanti al Consiglio Europeo sul Recovery Fund. Ci vorrà probabilmente un’altra giornata di trattative. L’Olanda, capofila dei cosiddetti Paesi frugali, insiste sulla richiesta che il via libera ai fondi passi dall’unanimità dei capi di Stato e di governo. I Paesi rigoristi vorrebbero riservarsi un potere di veto sui piani di riforma degli altri Stati membri. Una richiesta “inaccettabile” per Conte che ha rilanciato, chiedendo la ridiscussione della politica fiscale dell’Unione. Le condizioni non sono però l’unico punto di divergenza. La trattativa rimane aperta anche sull’ammontare di prestiti e sussidi. Il confronto è stato duro e serrato, come ha confermato lo stesso Conte. La cancelliera tedesca Merkel e il presidente del Consiglio europeo Michel stanno facendo da mediatori. Quest’ultimo dovrebbe presentare una nuova proposta da sottoporre ai leader.

Le posizioni in campo

Il vertice tra i capi di Stato e di governo dell’Unione europea potrebbe portare a dei significativi passi avanti sulla trattativa sul Recovery Fund. Eppure, secondo molti analisti, difficilmente si troverà un’intesa definitiva già in questi due giorni. Ancora tante, infatti, le differenze di vedute tra le varie delegazioni. Soprattutto tra i Paesi del Sud (Italia in testa) che sarebbero tra i principali beneficiari del pacchetto di aiuti e gli Stati del Nord, rigoristi e contrari agli aiuti a fondo perduto.

Il nodo principale è rappresentato da una richiesta dell’Olanda: il Paese guidato dal premier Mark Rutte chiede infatti che il via libera del Consiglio ai piani nazionali di riforma e resilienza, necessari per accedere alla Recovery and Resilience Facility, avvenga all’unanimità e non a maggioranza qualificata. In questo modo, praticamente, ciascuno Stato membro avrebbe un diritto di veto sui piani nazionali degli altri 26. La trattativa riguarderà però anche altri temi: il totale complessivo del piano e quello del bilancio, l’equilibrio tra prestiti e trasferimenti e le nuove risorse proprie per il bilancio Ue.

La base di partenza della trattativa sarà la proposta di Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, che settimana scorsa ha provato a mediare tra le diverse posizioni in campo (la sua soluzione prevede che i Paesi trattino con la Commissione europea su come questi fondi vengano spesi e che alla fine il Consiglio debba decidere con maggioranza qualificata). Il 16 luglio il premier Giuseppe Conte ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron: “Non è in gioco – ha dichiarato il presidente del Consiglio italiano – una pronta ripresa per la Spagna o per l’Italia, per il Portogallo o per la Francia, ma una pronta ripresa per l’Europa. La posta in gioco è la leadership europea, la competitività dell’Unione Europea nel mondo globale. Se pensiamo di stare a discutere su qualche miliardo in più o in meno, di qualche condizionalità in più o in meno, chiaramente perderemo la sfida della competizione con la Cina, con gli Usa e con il mondo globale. Con la Francia, e con altri Paesi dell’Ue, condividiamo la necessità” che un accordo sull’Mff 2021-27 e sul Recovery Plan “sia finalizzato al più presto”.

Cos’è il Recovery Fund

Il Recovery Fund è un un nuovo fondo da istituire a livello comunitario, gestito dalla Commissione europea o, in alternativa, dalla Banca europea per gli investimenti (Bei). Il fondo raccoglierebbe sul mercato 1.074 miliardi di euro attraverso l’emissione di obbligazioni, i cosiddetti Recovery bond (o Ursula bond, dal nome della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen). Questi bond sarebbero garantiti dal bilancio europeo del settennato 2021-2027 incrementato con nuove contribuzioni dirette da parte degli Stati membri. Il pacchetto di aiuti comprende anche “Next Generation Eu”, un piano per la ripresa da 750 miliardi di euro (500 di trasferimenti e 250 di prestiti). Le somme così raccolte sarebbero poi girate ai singoli Stati tenendo conto del livello di gravità di ciascuna situazione a causa del Coronavirus: in altre parole, i paesi più in difficoltà a causa del Covid (come Italia e Spagna) riceverebbero più risorse di altri. Il Recovery Fund è una sorta di compromesso tra la posizione di chi è favorevole a una mutualizzazione dei debiti a livello europeo (Italia e Spagna in primis, ma anche Francia) e chi è rigidamente contrario a una condivisione dei rischi (Germania, Olanda e i Paesi baltici).

Leggi anche:

1. Rutte si dice “pessimista” su un accordo sul Recovery Fund e prepara le barricate in vista del vertice tra i leader Ue / 2. Conte e la trattativa sul Recovery Fund: i nodi ancora da sciogliere / 3. Consiglio europeo, via libera al Recovery fund: cosa prevede l’accordo

4. In Europa la differenza tra paesi non è nord/sud ma indebitati e poco indebitati / 5. Carlo Cottarelli a TPI: “Oggi non è il momento di risparmiare” / 6. Incontro Conte-Merkel, c’è l’accordo sul Recovery Fund: “Ma restano criticità”

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