Salvini a Trieste: “Se il killer avesse avuto le manette i due poliziotti non sarebbero morti” | VIDEO
Il leader della Lega ha visitato la questura dove è avvenuto l'omicidio e ha commentato la dinamica della sparatoria del 4 ottobre
Poliziotti uccisi a Trieste, Salvini commenta la sparatoria
Il leader della Lega Matteo Salvini si è recato in visita a Trieste dopo la sparatoria avvenuta il 4 ottobre e ha commentato l’uccisione dei due agenti: “Se si usassero le manette non staremmo a piangere questi due ragazzi: vi ricordate il polverone per il ragazzo bendato? Io dico che gli agenti devono poter ammanettare chi viene arrestato”.
“L’anno scorso abbiamo stanziato 3 miliardi – ha detto Salvini – per assumere 12.000 uomini e donne delle forze dell’ordine ed entreranno in servizio migliaia di pistole elettriche. Spero che nessuno blocchi l’entrata in vigore di questo strumento. Onore a questi due ragazzi”.
Poi Salvini lancia risponde alla domanda dei reporter su una possibile inchiesta parlamentare sui fatti di Trieste: “La situazione è strenuamente chiara. Bisogna lavorare tutto insieme in parlamento per dare ancora più soldi e tutele alle forze dell’ordine. Non serve una commissione parlamentare per decidere che polizia e carabinieri vanno protetti”.
Rispetto alla polemica delle fondine, secondo il leader del Carroccio “si può discutere sui mezzi in dotazione ma se un delinquente entrasse in questura ammanettato difficilmente potrebbe sfilare la pistola a un poliziotto”.
La visita di Salvini e l’incontro con Fedriga
L’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini ha prima reso omaggio alle vittime e poi incontrato il questore di Trieste, trattenendosi con lui circa venti minuti al primo piano della Questura, luogo del duplice omicidio.
Ad accompagnare Salvini in Questura a Trieste c’era il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che, ringraziando il leader leghista, è tornato sulle polemiche: “Sono disponibile per qualunque altro esponente politico voglia venire con lui perché deve essere una testimonianza condivisa della sofferenza del paese. Spero che chi ha voluto fare polemica per nulla solo per prendere visibilità abbia la cortesia di stare zitto e di riacquisire un po’ di dignità”.
Poliziotti uccisi a Trieste, la tristezza della città
Salvini sottolinea anche la reazione della città di Trieste. Sabato sera in migliaia hanno invaso le strade per la messa di ricordo e la fiaccolata: “Stupenda reazione della città. Uno che non conosce la città può pensare che sia un po’ chiusa e fredda ma non è così. Ringrazio i triestini a nome sei colleghi, dei famigliari e degli amici perché l’affetto dei triestino ha lenito almeno in parte il loro dolore”.
Il brutale omicidio di Pierluigi Rotta e Matteo Demenego ha lasciato l’Italia nello sgomento e a Trieste dalle prime ore del giorno dopo la tragedia, la cittadinanza si è stretta attorno ai due agenti, iniziando un lungo pellegrinaggio sul luogo dove i due sono stati uccisi.
Moltissimi si sono infatti recati in Questura per rendere omaggio ai due giovani uccisi da Stephan Meran Alejandro Augusto, 29enne di origine dominicana attualmente piantonato dalla Polizia Penitenziaria presso l’ospedale di Cattinara e per cui sarebbe stato disposto il fermo nel pomeriggio. Lo stesso si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere, su suggerimento del legale del 29enne, l’avvocato Gianluca Brizzi.
La polemica Rubio-Salvini
Sullo sfondo della visiti di Salvini c’è anche la polemica che si è scatenata in rete sulle parole pubblicate dallo chef Rubio che ha commentato la tragedia di Trieste con queste parole. “Inammissibile che un ladro riesca a disarmare un agente. Le colpe di questa ennesima tragedia evitabile risiedono nei vertici di un sistema stantio che manda a morire giovani impreparati fisicamente e psicologicamente. Io non mi sento sicuro in mano vostra”, ha scritto lo chef.
Immediata la risposta dell’ex ministro dell’Interno su Twitter: “A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio. Non sei uno chef, sei uno stupido”.
Polemiche che danno vita all’ennesima ed inutile contrapposizione dai toni politici, in un momento in cui l’Italia intera si sta stringendo attorno alle famiglie delle vittime e piange le vite di due giovani agenti di Polizia brutalmente uccisi mentre stavano lavorando.
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