Migranti, Katia Ricciarelli: “Italiani non sono razzisti, ma questi arrivi incontrollati creano tensione”
“Gli italiani non sono razzisti”, sono solo esasperati dall’aumento degli sbarchi dei migranti in Italia. Ad alzare la voce sul tema dei nuovi arrivi sulle coste italiane è Katia Ricciarelli che, in un’intervista concessa all’agenzia Adnkronos, se l’è presa con la mancanza di “senso della misura nella gestione degli ingressi nel nostro Paese”.
“Io non ce l’ho con queste persone che sbarcano da noi” – ribadisce il soprano riferendosi ai migranti – “ma se non creiamo una situazione che possa garantirgli un minimo di dignità, come si fa a farli entrare? Gli facciamo del male invece che del bene, e lo facciamo anche a noi stessi perché non è una cosa piacevole vedere le persone in quella situazione”.
L’artista però non ci sta a passare per un’intollerante. “Che non venga in mente a nessuno di dire che siamo razzisti: gli italiani sono un popolo di gente buona che ha sempre cercato di fare del bene”, soggiunge Ricciarelli intervenendo su un tema che scatena divisioni anche nella maggioranza.
Complice l’arrivo della bella stagione, sono aumentati gli sbarchi sulle coste della Sicilia: con più di mille persone arrivate soltanto nelle ultime 72 ore e l’hotspot di Lampedusa di nuovo in crisi, congestionato da oltre un migliaio di ospiti a fronte di una capacita di poche centinaia di posti. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, accusa: “L’Italia è un colabrodo”, mentre il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, difende il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.
“Non vorrei essere nei panni di chi governa”, ammette l’attrice, sottolineando come la questione dell’aumento degli sbarchi dei migranti in Italia sia “molto complessa”. “Io posso solo dare il mio parere di cittadina: quelli che si sono insediati e lavorano e che si sono integrati rispettando le nostre regole, hanno tutto il diritto di stare qua, ma è necessario rispettare delle regole, come faremmo noi nel loro Paese”.
“La situazione di tensione che si è creata è dovuta al fatto che non c’è stato nessun senso della misura nella gestione degli ingressi di queste persone nel nostro Paese e la situazione si è aggravata. Se adesso c’è tensione è normale, mi sembra il minimo”, osserva Katia Ricciarelli. “Se adesso siamo tesi è perché la situazione è diventata difficile. Adesso siamo anche noi in una situazione tosta dovuta alla pandemia, quindi trovo normale che la reazione ci sia”.
Il soprano è poi tornata anche sul suo intervento di ieri alla trasmissione Dritto e Rovescio, dedicata al caso di Saman Abbas, la 18enne pakistana scomparsa a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, e presunta vittima di omicidio da parte dello zio su in complicità con i genitori.
“Mi sono permessa di dire che conosco molte persone ‘di colore’ e a momenti mi ammazzano, sostenendo che dovevo dire ‘neri'”, ricorda Katia Ricciarelli. “Perché devo dire ‘nero’? Vogliamo metterci a discutere del colore? Io non avevo alcun intento discriminatorio, ci mancherebbe. Anche nel mio lavoro ho dei colleghi che sono ‘di colore’, ma qui bisogna stare attenti anche a come si parla e questo non va bene, perché dobbiamo essere sul filo del rasoio con persone che vengono da noi a cercare aiuto? Dovrebbero dire ‘grazie Italia’, perché negli altri Paesi non lo fanno”.
Nel corso della trasmissione condotta da Paolo del Debbio, l’attrice era sbottata: “È ora di finirla, stiamo attenti a chi viene in questo Paese straordinario e a come lo stiamo riducendo”. “Scusa se mi arrabbio, ma non è possibile”, ha detto ieri Ricciarelli a Dritto e Rovescio. “Io quando vado nei loro Paesi faccio sempre attenzione a quello che si può o non si può fare, per rispetto. È possibile che quando vengono da noi non succede la stessa cosa?!”.