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Home » Cronaca

Covid, da domani Italia in zona gialla “rafforzata”. 9 e 10 gennaio arancione: le regole

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Oggi, 6 gennaio 2021, ultimo giorno di zona rossa in Italia. Spostamenti vietati se non per tornare alla propria residenza, domicilio o abitazione o per motivi di lavoro, salute o necessità. All’interno della stessa Regione, invece, ci si può muovere per andare in una seconda casa e, al massimo in due con figli minori di 14 anni, per andare a trovare parenti o amici. Resta in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5.

Nel giorno dell’Epifania bar e ristoranti e le altre attività di ristorazione restano chiuse se non per domicilio o asporto. Aperti supermercati e alimentari, farmacie e tabacchi, librerie e negozi di intimo o sportivi. Chiusi tutti gli altri esercizi commerciali. Ma quali sono le regole per i prossimi giorni? Proviamo a fare chiarezza.

7 e 8 gennaio: zona gialla rafforzata

Domani e dopodomani l’Italia è in zona gialla, anche se “rafforzata”. Fino al 15 gennaio 2021, infatti, resta è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori delle diverse Regioni o province autonome. Resta sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Non ci si potrà spostare nelle seconde case ubicate in altra Regione o provincia autonoma. Spostamenti liberi, invece, all’interno della propria Regione, fermo restando l’obbligo della mascherina e del distanziamento. Capitolo scuola. Da domani, 7 gennaio, ripartono le scuole in presenza ma solo per i più piccoli, materne, elementari e medie tranne che in Campania, Puglia e Calabria. Gli studenti delle superiori riprenderanno con la didattica a distanza, solo in Alto Adige si va in aula.

Rimane il coprifuoco dalle 22 alle 5, se non per comprovati motivi di necessità e urgenza, salute o lavoro e con autocertificazione; nelle altre ore è possibile spostarsi senza autocertificazione. Bar e ristoranti possono riaprire ovunque ma fino alle 18, poi consentito solo asporto (fino alle 22) e domicilio. Tutti aperti anche i negozi, compresi i centri commerciali. Riaprono anche i circoli sportivi, ma è vietato l’uso degli spogliatoi. Restano chiuse, invece, piscine e palestre. Restano chiusi teatri, cinema, musei, mostre e sale bingo.

9 e 10 gennaio: Italia in zona arancione

Per due giorni, nel weekend del 9 e 10 gennaio, l’Italia sarà in zona arancione. Spostamenti limitati all’interno del Comune in cui ci si trova con le consuete deroghe. Per chi ha trascorso in un’altra regione le festività natalizie sarà comunque possibile tornare a casa. Ultimo giorno di didattica a distanza per le superiori: i ragazzi torneranno in aula lunedì 11 al 50 per cento tranne in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Puglia, Campania, Calabria, Molise. Chiusi bar e ristoranti tranne che per asporto e domicilio, chiusi i negozi tranne alimentari e generi di prima necessità.

Dall’11 gennaio tornano le zone di colore

Da lunedì 11 si ritornerà alle zone di colore, che cambieranno in ogni regione dopo il nuovo monitoraggio Iss. Nelle regioni inserite in zona gialla dovrebbero valere comunque le norme del “giallo rafforzato”. Bisognerà quindi aspettare venerdì prossimo 8 gennaio per conoscere le decisioni del ministro della Salute Roberto Speranza in base ai dati del contagio che attribuiranno i colori alle regioni (rosso, arancione e giallo). I parametri di valutazione cambieranno in senso più restrittivo: per passare da giallo ad arancione ci vorrà un indice di contagio Rt di 1 (prima era 1,25) e per la zona rossa Rt a 1,25 e non più a 1,50.

Leggi anche: 1. Disuguaglianze: ricorderemo il 2020 come uno degli anni peggiori; // 2. Vaccini, Lombardia in ritardo. Gallera: “Non faccio rientrare i medici dalle ferie per le vaccinazioni” // 3. Vaccino, l’elenco completo dei centri di somministrazione in Italia “è ancora in divenire”. Il documento di Arcuri;

4. Festa di Capodanno nel resort di lusso sul Lago di Garda: multate 126 persone. Locale chiuso // 5. Le regole in vigore dal 7 gennaio 2021: scuole, palestre, bar e ristoranti; // 6. La variante inglese è più diffusa tra i bambini: riaprire le scuole significherebbe favorire il virus (di Selvaggia Lucarelli)

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