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Tour de France 2021, nona tappa: come il gatto coi topolini

Immagine di copertina
Credt: ansa foto

L’australiano Ben O’Connor (AG2R Citroen) ha vinto la nona tappa del 108° Tour de France, la frazione regina delle Alpi che in 144 durissimi chilometri portava i corridori da Cluses ai 2.107 metri d’altitudine della stazione sciistica di Tignes. Alle spalle dell’atleta di Subiaco, quartiere italiano dell’oceanica Perth, due raggi azzurri. L’ottimo Mattia Cattaneo (Deceuninck Quick Step) conquistava il secondo posto a 5’07” con il campione d’Italia Sonny Colbrelli (Bahrain Victorious) terzo a 5’34”. Tadej Pogacar (UAE Emirates), giunto sesto al traguardo con un ritardo di 6’02” dal vincitore, ha rafforzato la sua maglia gialla. Infatti, ora il 22enne di Komenda ha un margine di 2’01 proprio su O’Connor con Rigoberto Uran, terzo a 5’18”, che capeggia un plotoncino di sei corridori racchiusi nello spazio di 54 secondi.

La corsa, disputata interamente sotto la pioggia, ha seguito il solito copione con una partenza frenetica e ripetuti tentativi di fuga non andati in porto. Sul Col des Saisies, primo GPM di giornata, prendevano il largo una quarantina di corridori. Dopo aver sprintato per il GPM, Nairo Quintana (Arkéa-Samsic) proseguiva la sua azione, venendo ripreso ai piedi del Col de Prè, la più dura asperità di giornata, da Sergio Higuita (EF Education-Nippo), Lucas Hamilton (BikeExchange),  Michael Woods (Israel Start-Up Nation) ed O’Connor, il meglio piazzato in classifica tra i fuggitivi, 14° ad 8’13” dalla maglia gialla di Pogacar alla partenza da Cluses. Quintana transitava per primo sul Col du Pré. O’Connor, grazie al vantaggio di 7′ 44” accumulato dagli attaccanti, si trovava a mezzo minuto dalla maglia gialla. Intanto, dietro cedevano in molti tra cui Wout van Aert (Jumbo Visma), secondo in graduatoria alla partenza stamattina ed ormai capitano a pieno titolo della squadra dopo il ritiro di Primoz Roglic.

Sul successivo GPM del Cormet de Roselend, vinto nuovamente da Quintana che così conquistava la maglia a pois della classifica degli scalatori, il vantaggio dei fuggitivi, tra i quali avevano ceduto Hamilton e Woods, era salito a 8’15” consegnando, quindi, virtualmente il simbolo del comando ad O’Connor. Ai piedi della salita finale verso il traguardo, il divario raggiungeva i nove minuti. A questo punto, quasi in contemporanea, mentre, davanti, O’Connor si lanciava in un assolo verso il successo di giornata, Pogacar, dietro, schierava la squadra in testa al plotone, recuperando in pochi chilometri un minuto. Sorprendentemente, arrivava poi in soccorso, non richiesto, al golden boy la Ineos Grenadiers, che faceva capire al mondo la propria preferenza sul mantenimento della maglia gialla da parte dello sloveno. A dimostrazione della totale insignificanza di tutto ciò, Pogacar, a tremila metri dall’arrivo, faceva il vuoto nel gruppo dei migliori. Tadej riduceva ulteriormente il vantaggio di O’Connor, che comunque guadagnava con pieno merito la piazza d’onore in graduatoria, infliggendo così un’altra piccola lezione ai suoi presunti avversari.

Domani va in scena il primo giorno di riposo. Lo sarà di fatto ancor più che di nome.

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