Giro d’Italia 2025: il ruggito di Ayuso mette in fila il gruppo a Tagliacozzo

Lo spagnolo Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) ha vinto la settima tappa del 108° Giro d’Italia, la prima frazione di montagna tutta in terra d’Abruzzo, lungo i 168 chilometri, con 3.500 metri di dislivello, che ha portato i corridori da Castel di Sangro ai 1.425 metri di Marsia sopra Tagliacozzo. Il 22enne di Javea, che ha percorso la distanza odierna in 4h20’25”, alla media di 38.707 km/h, ha preceduto di quattro secondi il compagno di squadra, il messicano Isaac Del Toro, con il redivivo colombiano Egan Bernal (Ineos Grenadiers) che ha guadagnato la terza moneta, rintuzzando il rientro di Primoz Roglic (Red Bull Bora Hansgrohe). Il danese Mads Pedersen (Lidl Trek), maglia rosa alla partenza, giunto in forte ritardo, ha ceduto il simbolo del primato. A guidare la classifica generale, ora, è Roglic. Lo sloveno può vantare un margine di quattro secondi sul vincitore di giornata con Del Toro, terzo a nove secondi, e Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), primo degli italiani, quarto a 27”.
In un clima tendente all’invernale, la corsa è entrata subito nel vivo dopo il GPM di Roccaraso su cui è transitato per primo Lorenzo Fortunato (XDS Astana Team) che ha così incrementato il suo vantaggio nella classifica degli scalatori. Sul Piano delle Cinque Miglia si è concretizzato l’attacco di sette corridori: il francese Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale), gli italiani Manuele Tarozzi (VF Group Bardiani CSF Faizanè), Alessandro Tonelli (Polti VisitMalta), Gianmarco Garofoli (Soudal QuickStep) e Christian Scaroni (XDS Astana Team), l’olandese Gijs Leemreize (Picnic PostNL) e l’inglese Paul Double (Jayco AlUla). Gli attaccanti sono transitati sul secondo GPM di giornata, Monte Urano, con un vantaggio di 1’55” sul gruppo. Il margine, poi, si è ulteriormente dilatato fino a raggiungere quattro minuti a metà della successiva ascesa verso i 1.395 metri di Vado della Forcella, la cui vetta distava 64 chilometri dal traguardo.
A questo punto, sono entrate in azione, a sostegno della Bora, che, fino a quel momento, aveva retto da sola il peso dell’inseguimento, Lidl e UAE. Il vantaggio dei fuggitivi è così sceso a un minuto ai meno 30. Poi, il plotone ha nuovamente rallentato così da poter effettuare il ricongiungimento il più tardi possibile ossia ai meno cinque dall’arrivo. Rafal Majka (UAE Team Emirates XRG) si è portato, a questo punto, in testa, producendo un’accelerazione che ridotto il drappello dei battistrada a una ventina d’unità. Sotto il triangolino rosso degli ultimi mille metri, Giulio Ciccone (Lidl Trek), prima, e Bernal, poi, hanno tentato, senza successo, lo scatto decisivo. A piazzare il colpo determinante è stato, invece, Ayuso, partendo incontrastato ai 500 metri e così conquistando la sua prima vittoria al Giro d’Italia.
Domani andrà in scena l’ottava tappa che da Giulianova in Abruzzo porterà a Castelraimondo nelle Marche attraverso 197 chilometri con 3.800 metri di dislivello. Sarà una frazione da non sottovalutare che, dopo una prima metà pianeggiante, si presenterà piena di insidie. Al chilometro 90 inizierà l’ascesa verso i 1.455 metri del Sassotetto cui farà seguito una raffica continua di muri fino al traguardo. Se si dovessero materializzare le condizioni avverse di maltempo previste, qualche favorito non in giornata potrebbe pagare dazio.