Giro d’Italia 2025: c’è un team italiano nel World Tour (ed è pure vestito d’azzurro)

Il bresciano Christian Scaroni (XDS Astana Team) ha vinto la sedicesima tappa del 108° Giro d’Italia 108 da Piazzola sul Brenta a San Valentino Brentonico lungo 203 chilometri comprendenti 4.900 metri di dislivello. Alla piazza d’onore, in un arrivo a doppie braccia alzate, si è piazzato il compagno di squadra Lorenzo Fortunato. Il terzo posto, a 55″, di Giulio Pellizzari (Red Bull Bora Hansgrohe) ha completato una giornata da incorniciare per il ciclismo italiano. La classifica generale è uscita fortemente mutata da questa frazione. Isaac Del Toro (UAE Team Emirates XRG) ha conservato a fatica la maglia rosa. Ora il suo vantaggio sugli immediati inseguitori si è quasi azzerato posto che l’inglese Simon Yates (Visma Lease a Bike) lo tallona a 26″ con l’ecuadoriano Richard Carapaz (EF Education Easy Post) terzo a 31″. Hanno recuperato tempo e posizioni anche il canadese Derek Gee (Israel Premier Tech), ora quarto a 1’31”, e l’eterno Damiano Caruso (Bahrain Victorious), quinto a 2’40
La frazione odierna è stata suddivisa in due corse distinte e separate. Quella per la vittoria di tappa ha visto un drappello di 23 corridori prendere il largo in partenza, guadagnando un vantaggio massimo di otto minuti ai piedi del Passo Santa Barbara, principale asperità di giornata, la cui vetta distava 35 chilometri dall’arrivo. La Astana, con tre elementi tra i battistrada, Fortunato, Fausto Masnada e Scaroni, è parsa immediatamente come la formazione in grado di poter puntare al successo di giornata. Nominalmente kazaka, la squadra di Alexander Vinokurov, per composizione e colore della divisa, si sta trasformando sempre più nella tanto agognata compagine World Tour italiana da molti auspicata. La vittoria di tappa odierna di Scaroni, aggiunta all’ormai certa maglia azzurra di Fortunato e al giorno in maglia rosa di Diego Ulissi, porta a una identificazione quasi totale tra questo team e le fortune azzurre in questo Giro d’Italia.
Dietro, la lotta tra i pretendenti alla vittoria finale ha ricordato il noto romanzo di Agatha Christie “Dieci piccoli indiani”. A metà tappa si è ritirato Primoz Roglic (Red Bull Bora Hansgrohe). Poi sul Santa Barbara è andato in crisi irreversibile Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG). La salita conclusiva verso l’arrivo ha visto gli attacchi, in rapida successione, di Pellizzari e Carapaz provocare una diaspora. La maglia rosa ha vissuto una giornata difficile mentre Carapaz ha confermato d’essere in questo momento il corridore più in palla, diventando da stasera il principale favorito per la vittoria finale.
Domani sarà la volta della diciassettesima tappa, la San Michele all’Adige-Bormio di 155 chilometri con 3.800 metri di dislivello. Di primo acchito si potrebbe obiettare sulla scelta del percorso che presenterà tre GPM non certo proibitivi: Tonale, Mortirolo (dal più abbordabile versante di Monno) e Le Motte, dalla cui vetta mancheranno solo nove chilometri al traguardo. La mia impressione è che, invece, soprattutto sull’ultima salita, si potrà assistere a nuovi colpi di scena che potrebbero riscrivere la classifica generale.