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Giro d’Italia 2023: Roglic, profeta (quasi) in patria

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Lo sloveno Primoz Roglic (Jumbo Visma) ha vinto il 106° Giro d’Italia al termine della ventesima tappa, la drammatica cronoscalata di 17,6 chilometri da Tarvisio al Monte Lussari. Il campione olimpico a cronometro ha coperto la distanza in 44’03”, alla media di 25,145 kmh, pur essendo stato penalizzato da un salto di catena a quattro chilometri dal traguardo che gli è costato non meno di 15 secondi. Il corridore di Trbovlje ha inflitto 40″ al suo avversario per il successo finale, il gallese Geraint Thomas (Ineos Grenadiers). Terzo, oggi come in graduatoria, è arrivato il portoghese Joao Almeida (UAE Team Emirates), staccato di 42″ dal vincitore. La classifica generale ora vede Roglic al comando con 14″ di margine su Thomas e 1’15 su Almeida.

S&D

L’epilogo di questo Giro ha confermato la teoria marzxiana sulla ripetitività della storia. Roglic, infatti, ha esorcizzato il fantasma della Planche des Belles Filles dove, tre anni fa, in circostanze analoghe, gli fu scippato un Tour de France dal giovane connazionale Tadej Pogacar (Team UAE Emirates). Oggi ha avuto luogo la replica, non sotto forma di farsa bensì di rivincita, con Primoz che ha coronato il suo sogno davanti a una marea d’entusiasti connazionali, arrivati in massa dalla vicina Slovenia.

Una menzione d’onore non può essere negata a Damiano Caruso (Bahrain Victorious). Il ragusano, quarto sia oggi, distanziato di 55″, che in classifica finale, a 4’40” da Roglic, ha tenuto in piedi da solo la baracca del ciclismo azzurro. Dopo la piazza d’onore, alle spalle di Egan Bernal (Ineos Grenadiers), due anni fa e la inspiegabile non partecipazione al Giro l’anno scorso, quando avrebbe potuto lottare per la vittoria, Caruso ha confermato d’essere l’unico italiano capace di competere per la classifica in un grande giro.

Domani la corsa rosa vivrà la sua apoteosi finale nel tramonto capitolino con l’ultimo sprint sui Fori Imperiali. Si partirà dall’EUR verso Ostia per poi rientrare in città e percorrere cinque volte un circuito di 10,5 chilometri: il tutto per 126 complessivi. Sarà il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a consegnare la maglia rosa a Primoz Roglic che diverrà così il primo figlio del Tricorno a incidere il suo nome sul Trofeo senza Fine.

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