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Michele Bravi si racconta dopo l’incidente: “Ho avuto paura di impazzire, un ragazzo mi ha salvato”

Immagine di copertina

In una lunga intervista con Vanity Fair, il cantante ha raccontato come ha superato il periodo buio dopo l'incidente stradale, tra terapia e una persona speciale al suo fianco

Michele Bravi racconta come ha reagito dopo l’incidente stradale: “Ho avuto paura di impazzire”

È stato un periodo difficile per Michele Bravi. Da quel 22 novembre 2018, in seguito a un incidente, la sua vita è cambiata per sempre. Il 23 gennaio 2020, dopo essere stato accusato di omicidio stradale, il cantante ha deciso di patteggiare. 

“Mettersi a fare un processo pubblico nei confronti di qualcuno che non c’è più e far subire quel dolore a chi quella persona l’ha persa è una cosa che non farò mai”, ha spiegato il cantante a Vanity Fair.

Michele, quella sera, guidava un’auto noleggiata, avrebbe voluto raggiungere il cortile di uno studio di registrazione per caricare gli strumenti in macchina e poi andar via, ma il destino ha voluto diversamente. I vigili sulla scena dell’incidente hanno identificato l’immissione in carreggiata come un’inversione a U che è stata letale per la donna di 58 anni la quale, a bordo di una moto, si è schiantata contro la portiera della macchina.

Michele Bravi, La geografia del buio: “Ho avuto paura di impazzire”

Da quel momento, la vita di Michele Bravi non è stata più la stessa. In una toccante intervista a Vanity Fair, il giovane talento di X Factor ha messo nero su bianco tutti i timori dell’ultimo anno, mesi di cure, affidandosi persino alla terapia Emdr, un metodo psicoterapeutico (che sta per Eye Movement Desensitization and Reprocessing) utile al trattamento dello stress post traumatico.

Crediti: Instagram

Quando Michele Bravi arriva in tribunale, decidendo di patteggiare quel 23 gennaio 2020, interviene il presidente dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada che si costituisce parte civile della vicenda: ciò significa che la sentenza è rinviata all’11 marzo.

Per uscire dalle tenebre, il cantante ha preparato un album, intitolato La geografia del buio, in arrivo il 20 marzo.

Michele Bravi e l’aiuto di una persona speciale: “Non è un coming out, è una cosa naturale da dire”

Si era perso, Michele Bravi. Cercava di rimanere in contatto con la realtà, ma molte volte era il buio a prevalere. “Allucinazioni visive e sonore. È difficile da far capire. Avevo perso completamente il confine tra quello che era reale e quello che non lo era. Non riuscivo neanche più a capire se chi mi stava vicino era vero o no. Più vero di altre cose che vedevo o sentivo. Ho avuto paura di impazzire”.

La luce alla fine del tunnel è arrivata grazie all’aiuto di una persona speciale che l’ha spinto verso la terapia. “È un ragazzo. Che è stato lì con me e mi ha fatto capire la responsabilità di dover risolvere un dolore del genere. Mi ricordo che ho provato moltissima rabbia. Pensavo non potesse capire. E oggi mi chiedo cosa mi sarebbe successo se non mi avesse obbligato”.

Crediti: Instagram

E, quando Silvia Gianatti di Vanity Fair gli ha chiesto se fosse innamorato di questo ragazzo, Michele Bravi ha risposto con naturalezza: “Non c’è alcun coming out, è la cosa più naturale per me ora dirlo. Se ho trovato un orientamento nel buio è solo merito suo”.

Michele Bravi voleva partecipare a Sanremo, ma il suo brano è stato scartato

Il percorso è ancora lungo, ma oggi Michele si definisce “più lucido”. Nel suo disco è presente una canzone, Storia del mio corpo, che parla del suo percorso in terapia e descrive il dolore fortemente fisico che ha accusato.

Nella canzone Mantieni il bacio, invece, il cantante spiega come la musica l’abbia aiutato a uscire dal silenzio dentro il quale si era rinchiuso per tanto tempo. “Quando la tua mente va da un’altra parte, la tua unica consapevolezza è il tuo corpo. Mi sono aggrappato alla sensazione delle labbra sul viso. Ho trattenuto in un bacio tutto il male”.

L’aveva anche presentata al Festival di Sanremo, ma è stata scartata.

 

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