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    Fontana in Procura a Bergamo, i cittadini lo contestano: “Non dimentichiamo la mancata zona rossa”

    Una delle manifestanti Credits: Val Seriana News

    Una manifestazione pacifica contro il governatore della Regione Lombardia ascoltato oggi dalla magistratura sulla mancata zona rossa in Val Seriana

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 29 Mag. 2020 alle 13:56 Aggiornato il 29 Mag. 2020 alle 16:53

    Fontana in Procura a Bergamo contestato dai cittadini: “Non dimentichiamo”

    Al grido di “Bergamo non dimentica”, diverse persone sono scese in piazza oggi, venerdì 29 maggio, davanti alla Procura di Bergamo per protestare contro la gestione dell’emergenza Coronavirus in Regione Lombardia. La manifestazione ha accompagnato l’arrivo in Procura del governatore Attilio Fontana, convocato dai pm come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta sulla mancata chiusura del Pronto soccorso di Alzano, sui morti nelle Rsa e sulla mancata istituzione di una zona rossa nella Bergamasca, su cui TPI ha pubblicato un’inchiesta in più parti.

    Manifestazione contro Fontana: le foto

    Manifestanti fuori dalla Procura di Bergamo
    Credits: Val Seriana News
    “Bergamo non dimentica”
    Credits: Val Seriana News

    Una manifestazione tranquilla e tenuta sotto controllo dalle forze dell’ordine che, per scongiurare il rischio di tensioni, si sono schierati in tenuta antisommossa (caschi in testa e scudi in pugno) davanti ai manifestanti. Molti gli striscioni esposti dai cittadini, da “Fontana, Bergamo non dimentica” a “15mila morti in Lombardia, non ci dimenticheremo di questa strage”. L’audizione del governatore è iniziata poco prima delle 10 di questa mattina davanti al pool dei pm coordinato dal procuratore Maria Cristina Rota. Insieme a Fontana oggi sarà ascoltato anche Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia.

    L’audizione di Gallera

    Ieri invece è stato convocato dalla Procura l’assessore al Welfare Giulio Gallera: “Noi aspettavamo Roma, fino all’inizio di marzo avevamo sempre proceduto d’accordo con il governo su quel tipo di provvedimenti”, avrebbe detto Gallera ai magistrati sulla mancata istituzione della zona rossa, che invece a Codogno in provincia di Lodi, era scattata appena un giorno dopo la scoperta del paziente.

    Al momento però non sono ancora trapelate dichiarazioni su un altro aspetto della storia: le possibili pressioni del mondo economico contro la chiusura della Val Seriana, dove si concentrano aziende con fatturati importanti.

    L’inchiesta di TPI sulla mancata chiusura della Val Seriana per punti:

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