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Renzi lascia il Pd, il commento di Zingaretti: “Scissione? Io non l’ho capita”

Immagine di copertina

Il segretario dem ha detto la sua sulla scelta dell'ex sindaco di Firenze di lasciare il partito

Renzi lascia il Pd, il commento di Zingaretti: “Scissione? Io non l’ho capita”

“La scissione di Renzi dal Pd? Io non l’ho capita” è il commento del segretario dem Nicola Zingaretti alla notizia di Matteo Renzi che lascia il Pd.

S&D

È un Nicola Zingaretti che comunque guarda al futuro quello che ha commentato l’addio di Matteo Renzi al partito, avvenuto, in via ufficiale, nella giornata di martedì 17 settembre.

Renzi lascia il Pd: “Uscire dal partito sarà un bene per tutti, anche per Conte”

Il segretario del Pd ha scelto il Corriere della Sera per dire la sua sulle questione Renzi, ma anche sul futuro del Pd e sulle sorti dell’esecutivo guidato da Giuseppe Conte.

Sulla scissione di Renzi dal Pd, Zingaretti afferma: “Io un po’ me lo aspettavo per l’atteggiamento di vicinanza ma non partecipazione alla vita del partito che non ho mai compreso fino in fondo. Mi dispiace, e penso che sia un errore dividere il Pd, ma al tempo stesso credo che ora il nostro compito sia molto chiaro: è quello di portare nel futuro il Pd. Anzi, meglio, il Pd che può ricostruire una speranza per l’Italia”.

Che in parole vuole dire “Delle cose molto chiare. Primo, con il governo, realizzare con i fatti quella svolta annunciata che l’Italia si aspettava. Cioè riaccendere l’economia italiana, promuovere davvero la rivoluzione verde nel Paese, tornare a creare lavoro, lottare contro le diseguaglianze, investire per innovare nelle imprese, nelle infrastrutture, e nella conoscenza e semplificare l’Italia per intercettare davvero il grande consenso delle destre».

Le ultime sul governo

Per riuscirci, secondo Zingaretti, il Pd “non deve commettere l’errore drammatico di chiuderci solamente nella dimensione del governo. Dobbiamo tornare a immergerci nella società e a organizzarci in forme nuove”.

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Matteo Renzi e Nicola Zingaretti, il passato e il presente del Pd

Alla domanda se l’addio di Renzi possa destabilizzare il governo Conte, il segretario dem risponde: “Mi auguro di no e faremo di tutto perché non sia così”.

“Certo, è un rischio, perché con una nuova sigla politica cambia il quadro di governo e io mi appello al senso di responsabilità di tutti – continua Zingaretti – Io da quando il governo è partito, anzi ancora prima, dal mese di agosto, ho detto una cosa molto chiara e cioè che noi dobbiamo, nel comune programma di governo ma anche nella società, rafforzare uno spirito di comunità nei confronti dei 5 Stelle, e questo spirito noi dovremo provare a costruirlo con tutte le forze della maggioranza con contenuti chiari e spirito aperto”.

Matteo Renzi lascia il Pd, ma questo non significa che Bersani e Speranza torneranno. Alla domanda se, ora che la scissione di Renzi dal Pd è realtà fosse previsto il ritorno di coloro che erano andati quando l’ex premier era segretario, Zingaretti risponde che “Questo tema è privo di fondamento”.

“Io mi auguro che tornino i milioni di elettori che abbiamo perso il 4 marzo 2018” aggiunge l’attuale segretario dem.

Sulla possibile alleanza con i 5 Stelle alle prossime elezioni regionali in Umbria, invece, Zingaretti ha le idee piuttosto chiare. “Noi non dobbiamo catapultare nei territori formule politiche che potrebbero anche provocare crisi di rigetto, però dobbiamo provare, territorio per territorio, a vedere se si riesce a fare una sintesi tra partiti diversi, come eravamo noi e i 5 Stelle fino a poche settimane fa per mettere in campo nuove proposte e una nuova classe dirigente. Non bisogna avere paura di confrontarci: noi possiamo e dobbiamo farlo”.

Elezioni regionali in Umbria: a che punto è l’alleanza Pd-M5s e cosa ne pensano i due partiti

“Credo che sia segno di grande maturità non rinunciare alle proprie idee ma al contempo non avere paura di confrontarsi e fare altri passi insieme” ha poi concluso Nicola Zingaretti.

Voci interne al Pd: “La scissione di Renzi è già un flop” (di F. Salamida)
La fine della vocazione maggioritaria del PD? (di S. Mentana)
Zingaretti è un uomo fortunato: senza Renzi ora il PD ha davvero un futuro (di L. Telese)
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