Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:40
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Fico: “Su Regeni cazzotto dall’Egitto”. Di Maio pensa al ritiro dell’ambasciatore ma Conte frena

Immagine di copertina

“L’incontro fra le procure è andato malissimo. L’Egitto ha dato un vero e proprio cazzotto in faccia all’Italia, a tutti gli italiani, al nostro Stato. Bisogna dare una risposta risoluta e veloce”. Lo ha detto il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico in un’intervista al Tg1 riferendosi alla videoconferenza del primo luglio tra i pm di Italia ed Egitto.

Il presidente Fico, sempre vicino alla famiglia Regeni, nella serata di mercoledì aveva chiamato i genitori di Giulio, e a loro aveva accennato alla possibilità di richiamare l’ambasciatore Giampaolo Cantini. Un’idea che ha rilanciato la petizione online con la richiesta dei genitori di Giulio di ritirare l’ambasciatore italiano al Cairo e che ha ricevuto migliaia di sottoscrizioni. La petizione è stata pubblicata un anno fa sulla piattaforma online Change.org dal collettivo Giulio siamo noi, che chiede verità e giustizia sulla morte del ricercatore friulano. Il collettivo ha rilanciato l’iniziativa sui social dopo che la famiglia Regeni ha definito “fallimentare” l’incontro in videoconferenza dei procuratori romani con i magistrati del Cairo. Paola e Claudio Regeni hanno scritto ieri in una nota che “Richiamare l’ambasciatore oggi è l’unica strada percorribile”.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sarebbe intenzionato a richiamare per consultazioni l’ambasciatore italiano al Cairo. Sebbene formalmente decida la Farnesina, tocca a Palazzo Chigi orientare le scelte cruciali sui dossier diplomatici. Sul punto il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano, taglia corto: “Non credo che il ritiro dell’ambasciatore sia una soluzione, non l’ho mai creduto per un semplice motivo: l’ambasciatore è sostanzialmente il rappresentante del suo Paese in un altro Paese. Se si toglie l’ambasciatore di fatto si finisce di dialogare, ma a noi interessa dialogare perché dobbiamo avere la verità su Regeni”.

E anche il premier Conte sembra non avere alcuna intenzione di ritirare l’ambasciatore e sconsiglia anche solo di richiamarlo per consultazioni: “Non sono aggiornato sull’incontro tra le due procure, acquisirò maggiori informazioni. Ovviamente da un incontro non è che ne deriva automaticamente un riposizionamento dell’Italia. Non c’è un’automatica e biunivoca corrispondenza tra Procura della Repubblica e Palazzo Chigi”.

Intanto l’indagine della Procura di Roma sul rapimento e la morte di Giulio Regeni va avanti. Ed è una corsa contro il tempo perché entro il prossimo autunno il pm Sergio Colaiocco, titolare del fascicolo, dovrà chiudere il procedimento. Il 4 dicembre scadono, infatti, i due anni dall’iscrizione nel registro degli indagati di cinque ufficiali del servizi segreti del Cairo accusati di sequestro di persona. Nel registro sono iscritti ufficiali della National security, i servizi di sicurezza interna. Si tratta del generale Sabir Tareq, dei colonnelli Usham Helmy e Ather Kamal, del maggiore  Magdi Sharif  e dell’agente Mhamoud Najem.

Il vertice si è concluso senza che venisse fissato, fin da ora, un nuovo appuntamento tra i magistrati. Dal Cairo assicurano che “la Procura di Roma toccherà con mano la trasparenza della squadra di inquirenti egiziani e il desiderio di giungere alla verità nel prossimo periodo”.

Leggi anche: 1. L’avvocato dei Regeni al Cairo: “L’Egitto vi prende in giro, non ha motivo di cooperare, ha già ottenuto tutto” /2. Caso Regeni: l’Egitto ci prende in giro e il governo fa finta di niente

3.  I genitori di Giulio Regeni: “Un fallimento l’incontro tra pm italiani ed egiziani” /4. Regeni, cosa è emerso davvero dall’audizione di Conte: a TPI parlano i membri della Commissione

Ti potrebbe interessare
Politica / Effetto Gaza: piazze piene, urne vuote. L’ultimo sondaggio di Youtrend spiega perché
Politica / Perché il 2026 sarà un anno spartiacque per il Governo Meloni
Politica / Il sottosegretario Barachini a TPI: “Le Big Tech usano gli articoli per fare profitti? Allora paghino i giornali”
Ti potrebbe interessare
Politica / Effetto Gaza: piazze piene, urne vuote. L’ultimo sondaggio di Youtrend spiega perché
Politica / Perché il 2026 sarà un anno spartiacque per il Governo Meloni
Politica / Il sottosegretario Barachini a TPI: “Le Big Tech usano gli articoli per fare profitti? Allora paghino i giornali”
Politica / Gasparri a TPI: “Basta col saccheggio digitale di Big Tech. Ma serve una norma Ue”
Politica / “Le Big Tech sono una minaccia per la democrazia”: intervista al prof. Juan De Martin
Cronaca / I bambini della famiglia nel bosco restano in comunità, gli attacchi di Salvini e Roccella ai giudici: “Vergogna”
Politica / I giornalisti palestinesi Mohanna e Selmi sono riusciti ad arrivare in Italia
Politica / Leonardo Maria Del Vecchio compra il 30% de Il Giornale e tratta il Gruppo QN: “Voglio creare un nuovo polo editoriale italiano”
Politica / L’Ue vara un prestito-ponte da 90 miliardi di euro per l’Ucraina: ecco cosa prevede l’accordo del Consiglio Ue
Politica / Il Governo fa marcia indietro: la stretta sulle pensioni esce della manovra