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Crisi di governo, ultime news. M5S, via libera di Rousseau a Draghi: il Sì vince col 59,3%. Da direzione Pd via libera unanime a fiducia

Immagine di copertina
Credit: Quirinale

Governo Draghi, le ultime notizie di oggi

GOVERNO NEWS –  Il premier incaricato Mario Draghi ha raccolto anche il “Sì” della votazione degli iscritti M5S sulla piattaforma Rousseau, che hanno votato in favore della nascita del nuovo governo al 59,3 per cento, e il voto unanime della direzione Pd sulla fiducia. Ora Draghi può sciogliere la riserva e avviare la formazione del nuovo esecutivo. Marco Antonellis rivela in un retroscena su TPI che il quesito sarebbe stato previamente sottoposto dai Cinque Stelle al Colle.

Il via libera al governo Draghi, però, ha spaccato il Movimento e provocato un vero e proprio terremoto. In serata, infatti, Alessandro Di Battista ha dato il suo addio al M5S dichiarando di non poter accettare “un governo con questi partiti”, pensieri che era già stato esposto in un articolo pubblicato oggi sul nostro giornale: “Da Dell’Utri a Bontate: il curriculum di Berlusconi ci impone di dire No al nuovo governo” [Leggi l’articolo].

Draghi ieri ha inviato un segnale importante al Movimento, lasciando trapelare il suo ok all’istituzione del ministero della Transizione ecologica, espressamente invocato da Beppe Grillo, fondatore e garante dei Cinque Stelle [Leggi anche: La mossa di Grillo: sì a Draghi in cambio del ministero ecologico (e con Conte leader 5s)].

In attesa del risultato del voto su Rousseau, Draghi lavora – in costante contatto con il Quirinale – alla definizione della squadra dei ministri. Il premier incaricato finora ha incassato il sostegno di Pd, Lega, Forza Italia, Italia Viva, Leu e dei gruppi parlamentari minori. Solo Fratelli d’Italia è fuori dal perimetro della nuova maggioranza.

L’ingresso nel Governo Draghi del leghista Matteo Salvini suscita più di un malumore nell’area del centrosinistra e del M5S, ma l’appello del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dovrebbe portare le forze politiche a digerire la convivenza.

Di seguito tutte le ultime notizie sulla crisi di governo, aggiornate in tempo reale.

Governo Draghi, news in diretta

Ore 21,00 – Di Battista lascia il M5S: “Non posso accettare questo governo” – Alessandro Di Battista lascia il Movimento 5 Stelle. Lo ha comunicato lui stesso attraverso un video pubblicato sul suo profilo Facebook spiegando di non poter accettare “un governo con questi partiti”. Leggi l’articolo completo.

Ore 20,50 – Salvini: “Io ministro? Lo spero ma da me no liste” – “Spero di fare il ministro perché lo facevo prima e ho detto basta perché non c’erano più le condizioni per farlo. Io ho detto a Draghi: ‘La nostra fiducia è in lei’, non ho presentato una lista di ministri, sottosegretari. Ovviamente come Lega, se diamo fiducia, contiamo di partecipare alla rinascita del Paese”. Così il segretario leghista Matteo Salvini, a ‘Porta a porta’,  “Se il professore Draghi mi dicesse ‘C’è bisogno di te per dare una mano’, io ci sono. Se mi dicesse che gli danno una mano Tizio e Caio a nome della Lega, perfetto, noi simo a disposizione”, ha continuato Salvini.

Ore 20,45 – Zingaretti: “Bene unità Pd. Voto M5s conferma linea Pd era giusta” – “Bene l’unità del Pd. Ora avanti con Draghi. Convinti e protagonisti. Con le nostre idee per cambiare l’Italia ed essere vicini alle persone, alle  loro speranze e alla loro voglia di futuro.  A tutti dico:  ora passione idee e coraggio. Ce la faremo!”. Lo scrive su facebook il segretario Pd, Nicola Zingaretti. Durante la direzione Pd, Zingaretti ha dichiarato che “anche il risultato” del voto su Rousseau “conferma la giustezza della scelta di queste settimane di essere leali sostenitori del governo Conte e di aver tenuta viva l’alleanza con Leu e M5s”.

Ore 20,15 – Da direzione Pd via libera unanime a fiducia – La Direzione nazionale del Pd, con votazione chiusa alle ore 19.45, all’unanimità ha espresso voto favorevole sull’ordine del giorno presentato con l’indicazione ai gruppi parlamentari, sulla base della relazione del segretario Nicola Zingaretti, di esprimere la fiducia al governo del professor Draghi.

Ore 19,40 – Casaleggio: “Contento siamo riusciti a fare sintesi” – “Sono Molto contento che anche questa volta siamo riusciti a fare sintesi della volontà del m5s con la piattaforma Rousseau, a fare esprimere migliaia di persone sulla volontà di far partire questo governo”. Così Davide Casaleggio, presidente dell’associazione Rousseau, che ha parlato al termine del voto online degli iscritti alla piattaforma, sull’appoggio al governo Draghi, che si è concluso con il 59,3 per cento di Sì al via libera. “È qualcosa che succede solo con il M5s in Italia – ha aggiunto – In altri partitilo decidono 4 o 5 persone. Quindi sicuramente è qualcosa di molto rappresentativo e molto collegiale. Succede anche in altri paesi, come in Germania. Ma al posto della lettera inviata sul cartaceo all’estero noi lo facciamo in digitale. È un unicum mondiale che siamo riusciti a sperimentare, è un esempio di cittadinanza digitale” “Qui oggi – ha concluso Casaleggio – abbiamo fatto un esercizio di democrazia”.

Ore 19,15 – Draghi non salirò stasera al Quirinale – Draghi non salirò stasera al Quirinale. Lo riporta l’agenzia Agi. Dopo una giornata di lavoro in solitudine per formare la squadra di governo, il premier incaricato Mario Draghi si è avvia a tornare in Umbria, secondo le indiscrezioni riferite dallo speciale del TgLa7. Draghi potrebbe salire al Quirinale domani per sciogliere la riserva.

Ore 19,10 – Crimi: “Con parola iscritti abbiamo ottenuto mandato” – “Dando la parola i nostri iscritti noi oggi abbiamo ottenuto un mandato. Adesso viene il lavoro più difficile che è quello di rispettare questo mandato”. Così il capo politico del M5s Vito Crimi dopo la votazione Rousseau sul governo Draghi.

Ore 19,05 – Di Maio: “Responsabilità è prezzo della grandezza” – “La responsabilità è il prezzo della grandezza”. Lo scrive Luigi Di Maio sul suo profilo Facebook al termine del voto della base M5s sulla fiducia al governo Draghi. “Oggi i nostri iscritti hanno dimostrato ancora una volta grande maturità, lealtà verso le istituzioni e senso di appartenenza al Paese”, ha scritto Di Maio. “In uno dei momenti più drammatici della nostra storia recente, il MoVimento 5 Stelle sceglie la strada del coraggio e della partecipazione, ma soprattutto sceglie la via europea, sceglie un insieme di valori e diritti di cui tutti noi beneficiamo ogni giorno e dietro ai quali, purtroppo non di rado, si nascondono egoismi e personalismi”, aggiunge Di Maio.

Ore 19,00 – Direzione Pd mette ai voti la fiducia a Draghi – “La direzione nazionale sulla base della relazione del segretario e raccogliendo l’appello rivolto dal Presidente Mattarella alle forze politiche propone ai gruppi parlamentari del Pd di esprimere la fiducia al governo presieduto dal professor Draghi”. Lo si legge nell’ordine del giorno presentato alla direzione del Pd e che sarà messo ai voti dalle 18.45 alle 19.45 di oggi.

Ore 18,50 – Voto su Rousseau, ha vinto il sì – Ha vinto il “Sì” al governo Draghi. Il 59,3 per cento ha votato a favore. Sono 74mila le preferenze espresse. Qui i dettagli sul risultato.

Ore 18,45 – Zingaretti: ” Ora Costituente riforme in Parlamento. Convocare entro febbraio assemblea Pd” – Noi ci siamo e ci siamo ancor più convintamente dopo che il professor draghi ci ha illustrato priorità che coincidono con le nostre, a partire da una fiducia piena con l’Europa”. Lo ha detto il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti intervenendo alla direzione nazionale. “Un governo europeista significa condivisione di un obiettivo pe nuove e più forti istituzioni europee alle quali delegare una parte della nostra sovranità nazionale”, ha aggiunto Zingaretti. “Si può avviare, contemporaneamente alla nascita del governo Draghi, una Costituente in Parlamento per le riforme” che compensino “il taglio dei parlamentari a cominciare dalla legge elettorale”, ha detto Zingaretti. “Vi chiedo di sostenere la proposta del professor Draghi e convocare entro il mese di febbraio la nostra assemblea nazionale”, ha aggiunto.

Ore 18,20 – Zingaretti: “Unità contro chi vuole destabilizzare Pd” – “Credo che nessun partito abbia coinvolto gli organismi statutari, abbia discusso come il nostro nei passaggi fondamentali”. Lo ha detto il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti intervenendo alla direzione nazionale. “L’unità deve essere sostanziale, senza allusioni alla linea adottata. Il dibattito pubblico appare confuso e chi vuole destabilizzare il sistema politico sta mirando proprio al Pd e alla sua funzione”, aggiunge Zingaretti. “Eravamo impegnati con il governo Conte in un lavoro di rilancio che avevamo chiesto noi, aperto alle osservazioni critiche di ogni forza politica, a partire dalla giusta volontà di affermare i nostri punti di vista, i nostri contenuti e i nostri valori”, ha detto “Tutto si è interrotto quando Italia Viva ha deciso di staccare la spina al governo aprendo una crisi al buio, priva di alternative credibili”, ha aggiunto. “Nella situazione di incertezze, il presidente Mattarella ha messo a disposizione del parlamento una delle figure più prestigiose in Europa e nel Mondo. Ognuno in buona fede non può riconoscere che se tale alleanza” Pd-Leu-M5s “fosse venuta meno lo stesso Draghi ne avrebbe sofferto”. “Non abbiamo bandierine da fissare, abbiamo la bandiera italiana da sventolare e dobbiamo cercare di dire agli altri partiti di fare altrettanto”, ha detto il segretario nazionale del Pd. “Questa è la nostra funzione e questa è la insostituibile forze del Pd”.

Ore 18,00 – Chiusa la votazione M5S su Rousseau – Si è chiusa la votazione degli iscritti M5S sulla piattaforma Rousseau a proposito del sostegno al governo Draghi.

Ore 16,30 – Il fotomontaggio di Grillo: Draghi sul cornicione – Il fondatore M5S Beppe Grillo ha pubblicato un fotomontaggio nel quale mostra Mario Draghi in bilico su un cornicione e Mattarella che lo osserva da una finestra. Didascalia a corredo dell’immagine: “Aspettando Rousseau”. Il riferimento è all’sito della consultazione online del M5S che sarà determinante per il cammino del nuovo esecutivo. Il voto è aperto fino alle 18.

Ore 15,50 – M5S, Di Battista su TPI: Da Dell’Utri a Bontate: il curriculum di Berlusconi ci impone di dire No al nuovo governo – Leggi l’articolo

Ore 15,00 – Salvini: “Suggeriamo ministero della Disabilità” – “Anziché ministeri che già ci sono, suggeriamo al professor Draghi di far rinascere il ministero per le Disabilità: voce e risposte concrete a 6 milioni di italiani troppo spesso dimenticati, bimbi, giovani e anziani che durante la pandemia hanno sofferto più di tutti gli altri”. Lo scrive su Twitter il segretario della Lega, Matteo Salvini. Leggi l’articolo.

Ore 13,20 – M5S, Toninelli: “Ho votato No a Draghi” – “Per porre un limite agli attacchi vergognosi contro esponenti del M5S ci sono solo due strade: ci si piega o si continua a lottare. Ma solo nel secondo caso si potrà dare all’Italia un’informazione libera da partiti e lobby. Per questo oggi su Rousseau ho votato No. Per evitare di sedersi al tavolo con certi personaggi che sono tra i motivi per cui è nato il Movimento 5 Stelle”. Lo scrive su Facebook il senatore M5S Danilo Toninelli, ex ministro delle Infrastrutture.

Ore 12,45 – Retroscena: come si è arrivati al voto su Rousseau, il quesito sottoposto al Quirinale – Prima della stesura del medesimo, i grillini considerati più vicini al Quirinale (i nomi sono molto facili da individuare) avrebbero parlato del quesito anche agli uomini del Colle per capire se ci potessero essere profili di incostituzionalità o che in qualche modo ledessero le prerogative del Capo dello Stato o del Presidente del consiglio incaricato. Il retroscena di Marco Antonellis su TPI.

Ore 12,00 – Meloni: “Siamo in un girone infernale, servono libere elezioni” – “Hanno gestito in modo pessimo la crisi, hanno sprecato le risorse con provvedimenti superficiali e inutili come il bonus monopattino e i banchi a rotelle e ora sono pronti a tornare al Governo. Usciremo da questo girone infernale solo grazie a libere elezioni”. Lo scrive su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Ore 11,30 – Salvini: “Ministero Transizione ecologica? C’è già” – “C’è già, a me interessano i fatti non i nomi”. Il leader della Lega, Matteo Salvini, risponde così ai cronisti che gli domandano un parere sull’ipotesi di un ministero per la Transizione ecologica.

Ore 11,00 – Casaleggio: “È stato Crimi a decidere il quesito. Se vince il No decideremo se voto negativo o astensione” – Il voto su Rouseau è un “nuovo modello di partecipazione, un passo avanti importante verso un concetto di cittadinanza digitale che si sta sempre più affermando con grande interesse anche dall’estero per capire come questo modello sta funzionando”. Lo dice Davide Casaleggio, presidente dell’associazione Rousseau. Il voto sul Governo Draghi? A decidere il quesito, chiarisce Casaleggio, è stato il capo reggente dei Cinque Stelle, Vito Crimi. “Qualora vincesse il no, ci sarà da stabilire se il voto” del Movimento 5 Stelle al nuovo governo “sarà negativo o di astensione”.

Ore 10,30 – Di Maio: “Voto sì a Draghi per difendere i risultati del M5S” – Su Rousseau “voto sì” per il sostegno del M5S al Governo Draghi. Lo scrive su Facebook Luigi Di Maio, ministro degli Esteri uscente ed ex capo politico dei Cinque Stelle. “Non esiste una maggioranza senza di noi, dobbiamo difendere ciò che abbiamo costruito per l’Italia”, osserva Di Maio. Cge aggiunge: “Io mi fido di Grillo, che è sempre stato più lungimirante di tutti noi. Io mi fido di Conte, perché non era scontato che dicesse di votare sì su Rousseau per la formazione del nuovo governo. Io mi fido di voi, di quello che abbiamo fatto insieme negli ultimi otto anni”.

Ore 10,20 – Tajani: “Salvini ha fatto un salto di qualità” – “La Lega ha fatto un salto di qualità superiore rispetto a quello che ha invece fatto il M5S con i veti che ha posto. Salvini ha fatto bene a seguire la scelta di Berlusconi. Speriamo che ora il M5S non faccia altri capricci”. Lo ha detto Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, intervistato su SkyTg24.

Ore 10,10 – Fico: “Voto Sì, serve responsabilità” – “Voterò Sì” alla consultazione M5S sulla piattaforma Rousseau. “Il momento delicato che il Paese sta vivendo ci impone una riflessione seria e un’assunzione di responsabilità. Come ha spiegato in modo estremamente chiaro il Presidente della Repubblica, non è pensabile in questo momento storico far precipitare il Paese verso le urne”. Lo scrive su Facebook il penstatellato Roberto Fico, presidente della Camera.

Ore 10,00 – M5S, iniziata la votazione su Rousseau – Via alla consultazione degli iscritti M5S su Rousseau: si potrà votare fino alle ore 18,00. Questo il quesito: “Sei d’accordo che il Movimento sostenga un governo tecnico-politico: che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal Movimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?”.

Ore 10,00 – Meloni: “Se si votasse il centrodestra avrebbe la maggioranza, ma il Paese è ostaggio di Pd e M5S” –  “Non ho alcuna paura di isolamento: se si tratta di essere isolata dal mainstream non è un problema, se invece si parla di isolamento dagli italiani non mi sembra proprio”. Lo ha dichiarato la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, intervistata durante il programma radiofonico Radio Anch’io, su Radio Rai 1.

Ore 09,00 – Toto-ministri, la possibile squadra scelta da Draghi e Mattarella –  Momenti febbrili per la distribuzione delle deleghe ministeriali: agli Interni potrebbe essere confermata l’attuale ministra Luciana Lamorgese, così come Luigi Di Maio potrebbe restare agli Esteri (sebbene il nome di Elisabetta Belloni, segretario generale della Farnesina, sia ancora in lizza). Alla Giustizia dovrebbe essere nominata l’ex presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia, mentre per il ministero della Difesa circola il nome del generale Claudio Graziano. Alle Pari opportunità potrebbe essere nominata invece Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale dell’Istat. Leggi l’articolo integrale.

Ore 07,00 – La telefonata Grillo-Draghi – L’ultimo tassello necessario per formare il nuovo governo si incastra dopo un colloquio telefonico tra Mario Draghi e Beppe Grillo. È il premier incaricato ad assicurare il “segnale” richiesto dal comico, quel ministero della Transizione ecologica che altro non è che la traduzione tecnica di uno dei principali capitoli di spesa del Recovery Plan.

Leggi anche: 1. Draghi non parla ma è già furioso con i 5 Stelle in piena emergenza Covid (di M. Antonellis) / 2. Nadia Urbinati a TPI: “La reputazione di Draghi è un passaporto, ma in Parlamento non basterà” / 3. L’estate a scuola? Se lo propone Azzolina è una scemenza, se lo dice Draghi ha perfettamente senso

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